E’ stata finalmente presentata la nuova scalinata del Comune di Imperia, adattata secondo la normativa che prevede l’abbattimento delle barriere architettoniche. Un progetto, che rientra nel piano di abbattimento delle barriere architettoniche, affidato all’architetto Magda Di Domenico, come ha spiegato il Sindaco Claudio Scajola, partito con la precedente amministrazione, ma che ha subito modifiche, come la scelta dei materiali, che ha fatto slittare i tempi, di circa un mese e mezzo, e anche lievitare i costi, arrivati a 100mila euro.
L’abbattimento delle barriere architettoniche, tuttavia era un bisogno di molti disabili, che adesso, seppur con qualche difficoltà, possono accedere al Comune. A oggi però manca la seconda parte dei lavori, quelli interni al palazzo che permettano di raggiungere gli uffici ai piani superiori.
“Questo lavoro ha bisogno ancora di qualche rifinitura nella parte esterna. – ha detto il Sindaco, che ha convocato la stampa, e le associazioni che si occupano di volontariato – Abbiamo pensato che fosse giusto stare insieme perché lo apriste voi in rappresentanza dei disabili, che sono tanti in città, con l’obiettivo che si possa raggiungere la casa Comune con maggiore facilità, anche per coloro che hanno difficoltà”.
Per quanto riguarda le rifiniture esterne, saranno previsti sensori sonori per aiutare i non vedenti a scendere e salire la gradinata. All’interno, compatibilmente con storia e architettura del palazzo, l’architetto e l’amministrazione hanno trovato una soluzione che dovrà essere approvata dalla giunta comunale.
“Ho sempre ritenuto interessante e formativo il punto di vista del superamento delle barriere architettoniche – ha detto l’architetto – e quindi ho accettato subito l’incarico. Mi sono trovata di fronte un palazzo che mi sfidava. La sfida progettuale è stata notevole, in quanto il palazzo è stato costruito nei primi vent’anni del ‘900, in un periodo storico in cui anche l’architettura doveva manifestare le ideologie politiche del regime, un periodo in cui il concetto di superamento delle barriere architettoniche non era certo sviluppato come oggi. Infatti il palazzo presenta molti ostacoli e dislivelli. In più su questo palazzo c’è un vincolo monumentale della Soprintendenza che predilige da sempre il mantenimento della stato dei luoghi come testimonianza del patrimonio esistente”.
La svolta nella progettazione, per l’architetto Di Domenico è arrivata dopo il confronto con varie realtà, e soprattutto dopo la lettura delle linee guida per la progettazione e per il superamento delle barriere architettoniche nei luoghi pubblici, un testo della Regione Liguria, in cui “il concetto di superamento delle barriere viene completato e ampliato nel più generale progetto di fruibilità. Gli spazi pubblici devono essere fruibili da tutti”.
Il progetto sarà diviso in due parti, dall’ingresso dove verrà posizionata una piattaforma elevatrice, di 1,40 metri di profondità e 90 centimetri di larghezza. Arrivati al livello successivo, saranno posizionate due rampe a norma, che permetteranno di raggiungere gli uffici in entrambe le aree del palazzo.
Il Sindaco ha poi ricordato l’altro progetto, sempre relativo al Peba, che va da viale Matteotti, all’altezza dei due leoni, fino in piazza Roma. “Per questo mancano ancora gli ultimi finanziamenti”, ha detto Claudio Scajola, che ha poi parlato della spiaggia inclusiva al Prino: “Ha avuto dei ritardi, ma l’Assessore mi ha rassicurato che siamo a buon punto, anche se non è ottimale come vorremmo. Capisco che ognuno ha sensibilità diverse e che alcuni hanno sensibilità ancora più forti, comprensibilissimo, vanno sempre capite, ma dovete anche capire le necessità e le difficoltà di chi amministra nel far tornare i conti”.
I lavori per il secondo lotto, come ha detto l'Assessore ai Lavori Pubblici Ester D'Agostino, dovrebbero terminare entro Natale. "Cercheremo di fare il prima possibile, proprio per dare continuità al lavoro esterno che è stato presentato oggi".
A chiedere maggiore attenzione al progetto, uno dei disabili presenti, Paolo Arimondi: "Ho pregato l'amministrazione di controllare bene la larghezza dell'opera che sarà progettata interna per il sollevamento delle persone disabili, soprattutto per quelle che hanno bisogno dell'accompagnatore. E poi credo che per la rampa esterna, che è un'ottima soluzione, serva una ringhiera o comunque un cordolo sul lato esterno per la sicurezza delle carrozzine, per i non vedenti. Iniziamo però a vedere qualcosa in questa città, dopo trent'anni dall'approvazione della legge. La situazione oggi è nettamente in via di miglioramento negli ultimi anni. Adesso sta anche ai locali dotarsi di rampe per permettere l'accesso di carrozzine elettroniche, ma anche alle mamme con i passeggini e gli anziani che faticano a fare i gradini".
In allegato il rendering del progetto interno al Comune.