Economia - 12 luglio 2019, 04:53

Il gioco d’azzardo cambia con la pandemia

Mentre tutte le associazioni di settore sono frustrate nei confronti di una politica centrale che trascura i professionisti del gioco terrestre, c’è il settore di nicchia dei Casinò Online che registra un forte progresso

Il gioco d’azzardo cambia con la pandemia

Mentre tutte le associazioni di settore sono frustrate nei confronti di una politica centrale che trascura i professionisti del gioco terrestre, c’è il settore di nicchia dei Casinò Online che registra un forte progresso specialmente grazie alla quarantena che ha obbligato le persone a stare nelle mura domestiche. Si è registrato così un aumento delle spese di quasi il 30% paragonato all’anno scorso.

Con una popolarità in costante aumento negli anni con tasso minimo del 10%, le piattaforme dei Casinò Online si sono sviluppate permettendo esperienze di gioco tra le più variegate e divertenti. Contengono, infatti, tutti i giochi classici del Blackjack e delle Roulette. Ma l’offerta è molto vasta e ci sono tante branche specifiche. Alcune di queste, come le slot online di ultima generazione, sono recensite su siti informativi come SPIKE Slot.

I Casinò Online sono tra le piattaforme più sicure perché in stretto contatto con l’ADM che li regolarizza per garantire il gioco legale, la tutela degli utenti, il contrasto della ludopatia e la lotta alle truffe.

Di certo il lavoro fatto finora ha mostrato i suoi frutti convincendo molti dei giocatori terrestri a tentare la fortuna nel gioco a distanza.

Il settore online, pur essendo in crescita smisurata, non è ancora in grado di sostenere tutto l’indotto del gioco d’azzardo: dei 10 mld/anno nelle casse dello stato soltanto il 5% deriva dalle raccolte del gioco online.

Proprio l’ADM infatti fa allarmare stimando in 6-9 mesi il tempo necessario a una ripresa globale del comparto.

I principali assenti di questa situazione sono le lotterie e le scommesse sportive. Ma come già accennato, lo Stato non sembra sensibilizzato verso i circa 150000 lavoratori coinvolti nel settore del gioco legale che fino ad adesso non si è mai tirato indietro nel voler dare il proprio contributo all’Agenzia delle Entrate.

Anzi, paradossalmente le sale da gioco sono le ultime attività previste nella riapertura e dovranno anche subire un nuovo prelievo dello 0,5% sulle scommesse.

Richy Garino

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