Politica - 08 maggio 2019, 14:55

Imperia: il candidato di "Più Europa" Lorenzo Tosa presenta le sue proposte "Diritti, multiculturalismo e assessorato specifico per la gestione dei fondi europei" (Foto e video)

Dall'addio al Movimento 5 Stelle ai programmi per rilanciare la Liguria, passando per la gestione della tragedia ponte Morandi

Imperia: il candidato di "Più Europa" Lorenzo Tosa presenta le sue proposte "Diritti, multiculturalismo e assessorato specifico per la gestione dei fondi europei" (Foto e video)

"Un assessorato in tutti gli enti locali che si occupi esclusivamente di fondi europei", questa una delle tante proposte lanciate oggi da Lorenzo Tosa, alla Società Operai di via Carducci.

Tosa sarà l'unico candidato ligure alle elezioni europee nella lista "Più Europa Italia in Comune" e oggi si è presentato in un incontro organizzato dalla Federazione di Imperia del Partito Socialista Italiano. Presenti all'evento diversi esponenti cittadini tra cui: Fabio Natta, Roberto Saluzzo, Nicola Podestà e Pierpaolo Ramoino.

Lorenzo Tosa, 35 anni, è un giornalista professionista che ha ricoperto per tre anni, dal 2015 al novembre 2018, il ruolo di addetto stampa regionale del Movimento 5 Stelle. Lavoro interrotto per scelta personale e "di coscienza", come raccontato oggi dallo stesso, da lì in avanti ha iniziato un percorso da europeista convinto che ha trovato sfogo inizialmente nel suo blog personale "Generazione Antigone" e poi nella candidatura alle elezioni europee.

"L’Europa è un grande sogno costruito settant’anni fa da italiani antifascisti. Tanto è stato fatto in questo periodo, pensiamo per esempio a settant’anni di pace interrotta cosa mai accaduta prima nella storia. Molto resta però ancora da fare, l’Europa oggi è una grande incompiuta. Noi quando diciamo più Europa, quando diciamo Stati Uniti d’Europa non abbiamo in mente un grande stato sovranazionale che ci dice cosa dobbiamo fare e come. Semplicemente invece abbiamo in testa quattro materie: difesa, quindi unione a livello di politica estera, politica monetaria, mercato unico e convergenza fiscale".

Cos’è cambiato da quando è nato all’interno del Movimento 5 Stelle di cui lei è stato per anni addetto stampa e che ora critica fortemente? "Il M5S è cambiato tantissimo. Ha iniziato con un percorso di rottura rispetto a quello che allora era un bipolarismo un po’stantio, nel frattempo ha poi tradito tutte le promesse fatte. Quello che non è mai cambiato sono stato io, nel senso che non sono mai stato ‘grillino’ come alcuni mi definiscono. Io ho semplicemente lavorato per il Movimento 5 Stelle a livello professionale e quando non sono più riuscito a scindere l’aspetto lavorativo da quello umano e politico, quindi la mia coscienza, è stato spontaneo andarsene, abbandonare, lasciare quella carriera, quel posto di lavoro e anche parecchi soldi per intraprendere una storia diversa".

Storia che ho portato avanti con il mio blog e che mi ha fatto arrivare fino a oggi in continuità con il percorso iniziato con le mie dimissione del novembre 2018. Quello che oggi io ho intenzione di portare in Europa sono gli stessi temi di cui ho parlato in questi mesi: diritti civili, un mondo aperto e multiculturale che non abbia paura di parlare di Europa e di chiederne di più”.

Come valuta l’operato del Governo per il post crollo del ponte Morandi, ferita profonda per la città di Genova in cui risiede?Devo dirlo da genovese, siamo ancora molto lontani da una gestione efficiente ed efficace di quella che è stata la più grossa tragedia che abbiamo avuto a Genova nella storia recente e non solo. Molto è stato fatto a livello locale dalle amministrazioni comunali e regionali per quelle che erano le loro competenze, a livello di viabilità e di risposte immediate agli sfollati e alle aziende. Tutta la parte di competenza del Governo, che è purtroppo la più grande, è un punto interrogativo. Siamo lontanissimi dalla risoluzione del problema e dall’avere una data di ricostruzione del ponte. Abbiamo tantissime zone che sono state interferite da questa tragedia che a oggi attendono ancora risposte a livello di lavoro, sviluppo economico e quotidianità".

Se dovesse essere eletto quali saranno le sue proposte per il territorio ligure, da ponente a levante? "Per la Liguria credo che dovremo andare a incidere soprattutto sui fondi europei. Questa grande risorsa che abbiamo. Pensiamo solo che l’80% di quello che oggi viene realizzato in Italia a livello di infrastrutture, formazione e lavoro arriva dai fondi europei. In particolare quelli che riguardano il nostro territorio ligure sono quelli indiretti, strutturali. Purtroppo oggi siamo lontanissimi dallo sfruttarli nel modo migliore, allora lancio una proposta: creiamo un collegamento forte, vero tra l’Europa e il livello degli enti locali con un assessorato che si occupi solo ed esclusivamente della gestione dei fondi europei, che sia politico e che risponda di quello che è un pacchetto di miliardi che arrivano sul territorio oggi sfruttati male e che invece potrebbero essere volano per il rilancio di una regione martoriata. I fondi europei servono per ripartire, per rilanciare le imprese, le città, i porti ripartendo però anche dalle infrastrutture che devono essere messe al centro del progetto per la Liguria dei prossimi venti, trent’anni".

CPE

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