Horeca ristorazione, Oliveti aperti, Istituti alberghieri, Contest Chef. Punta su queste quattro importanti iniziative il Consorzio di tutela per rilanciare e valorizzare l'olio Riviera Ligure DOP attraverso il PSR (Piano Sviluppo Rurale) Regione Liguria 2014-2020.
Per farlo potrà contare sulla collaborazione della Fondazione Qualivita e sul supporto della stessa Regione con lo scopo finale di riaffermare in maniera diffusa la Liguria come area regina di produzione dell'olio e della coltivazione taggiasca.
Il progetto, presentato oggi presso la Camera di Commercio di Imperia, si muoverà come sopradetto su filoni distinti: ristorazione con il coinvolgimento di quattro chef stellati, Filippo La Mantia, Giuseppe Lisciotto, Emanuele Petrosino e Maurillo Garola e con il posizionamento nei loro piatti dell'olio DOP Riviera Ligure, formazione attraverso una collaborazione con gli istituti alberghieri, turismo con oliveti aperti e altre attività attrattive a opera delle aziende coinvolte e infine sviluppo digitale con un apposito contest social a base di ricette con olio dop per i giovani chef.
Il tutto a partire da 15 aprile come spiegato oggi da Mauro Rosati direttore generale della Fondazione Qualivita e da Carlo Siffredi Presidente del Consorzio.
"Noi come Fondazione crediamo molto nel rilancio della denominazione geografica del comparto olio – esordisce Rosati. Nel panorama italiano è forse uno dei più arretrati: nei formaggi, nella carne, nell’orto frutta c'è stato negli ultimi anni un grande utilizzo delle denominazioni. Nell'olio siamo invece rimasti molto indietro. Credo però fortemente in questo progetto perché per la prima volta si va concretamente ad affrontare il problema. Nel mondo il consumatore è sempre più attento ai prodotti del territorio, dalla spesa allo chef. Si fa così con il vino, i formaggi e altri anche nella grande distribuzione, mentre quando andiamo ad acquistare l’olio non ci importa di che olio sia. Dobbiamo invece rieducare i consumatori, ma anche chi prepara i piatti ovvero i nuovi chef. Si può fare attraverso gli istituti alberghieri perché credo sia importante riportare in Italia la cultura dell’olio. È fondamentale che il Consorzio riporti un fine economico, ma anche culturale che oggi si sta perdendo a favore degli spagnoli che fanno delle colture intensive e guadagnano a scapito di una coltura eroica e rappresentativa come quella ligure. Questa è la nostra battaglia e ci siamo uniti al Consorzio perché crediamo in questi valori".
"Oggi in particolare abbiamo presentato il progetto legato al settore Horeca – spiega Siffredi. Siamo convinti che il settore della ristorazione e tutto ciò che ne deriva sia l'ambasciatore naturale di tutti i prodotti di eccellenza del made in Italy legati al food. Quindi ripartire dalla ristorazione è utile per arrivare al consumatore affermando sempre più il concetto di olio DOP che è ben diverso da quelli generici e si basa su una storia forte, una tradizione e una qualità certificata.
La ristorazione come veicolo per arrivare al consumatore insomma, ma facendo capire che l'olio non è solo un condimento ma un ingrediente fondamentale in grado di esaltare la materia prima o viceversa appiattirla. L'olio Riviera Ligure ha la caratteristica di essere adatto a ogni tipo di piatto e particolarmente apprezzando per il suo essere rotondo, completo".
Alla presentazione odierna hanno partecipato anche diversi rappresentanti delle aziende coinvolte come Antonio Mela del Frantoio Sant'Agata: "Partecipiamo con il Consorzio alle attività messe in piedi anno dopo anno. Crediamo che il Consorzio abbia fatto delle grandi cose anche se non siamo ancora riusciti a migliorare il discorso taggiasca soprattutto per una questione di territorio. Le promozioni fatte nei ristoranti ci sembrano una buona cosa per far conoscere il più possibile la qualità dell'olio ligure e quindi imperiese. Il nostro dop taggiasco è un olio delicato adatto soprattutto al pesce, ma ottimo su tutto".