Attualità - 11 aprile 2019, 07:44

Erbacce o 'Piante urbane'? La conoscenza delle erbe selvatiche può essere importante per l'uomo

Un proliferare di cespugli spontanei che comunemente chiamiamo 'erbacce' hanno ripreso i loro spazi sui marciapiedi, ai bordi delle strade, riempiendo aiuole o semplicemente dove sono riuscite a trovare un pezzo di terra per poter crescere indisturbate dallo smog, dal traffico o dalla vita umana.

Erbacce o 'Piante urbane'? La conoscenza delle erbe selvatiche può essere importante per l'uomo

Sono in mezzo a noi, vivono quotidianamente in simbiosi alle nostre abitudini , ma nella maggior parte dei casi ci passano inosservate e non capiamo l’importanza che la conoscenza delle erbe selvatiche può rappresentare per l’uomo. Un proliferare di cespugli spontanei che comunemente chiamiamo 'erbacce' hanno ripreso i loro spazi sui marciapiedi, ai bordi delle strade, riempiendo aiuole o semplicemente dove sono riuscite a trovare un pezzo di terra per poter crescere indisturbate dallo smog, dal traffico o dalla vita umana.

Pensare all'idea di un censimento urbano delle piante selvatiche che possiamo trovare ogni giorno uscendo di casa. Esiste un micromondo cittadino costituito da una grande varietà di erbe , piante e fiori, con un immensa ricchezza vegetale che racchiude una preziosa ed utile risorsa per l’uomo. Ovviamente non stiamo parlando per scopo alimentare, ma se iniziamo a conoscere le piante selvatiche urbane, possiamo conoscere lo stato di inquinamento e salute di un terreno e impararne le caratteristiche che hanno e durante le nostre passeggiate nei prati, o nei boschi dove la mano dell’uomo non ha ancora preso totalmente il sopravvento incominciare a raccoglierle ed usarle. La natura non fa nulla per caso, per lo meno non fa quasi mai le cose senza una buona ragione e le 'erbacce urbane' possono rappresentare una grande fonte di insegnamento. 

I giardini, gli spazi verdi urbani rappresentano il primo e più importante biglietto da visita della città, avendo il compito di offrire un'oasi di natura, di storia , di relax e di svago sostenibile all'interno dei centri abitati. La città quindi dovrebbe svilupparsi e sviluppare la promozione partendo proprio dai tesori botanici e storici che nel corso dei secoli personaggi illustri hanno caratterizzato la nascita della cultura del verde urbano.

E' fondamentale prima di tutto iniziare a pensare ad uno studio di valutazione sullo stato del verde pubblico con l'introduzione di un censimento oltre che dei giardini e delle aiuole , principalmente delle piante e degli alberi presenti, in un'ottica di studio della biodiversità e dello stato di salute 'verde', facilitando una manutenzione complessiva degli spazi e un'azione tempestiva di cura e soluzione dei problemi attraverso una mappatura periodica. Conoscere le piante presenti, ci aiuterà a capire e programmare lo sviluppo futuro di ogni area verde (basta pensare allo stato di salute delle nostre palme ed alla relativa modificazione dell'immagine paesaggistica che il punteruolo rosso ha provocato in questi anni). Gli spazi urbani devono ritornare ad essere visti e vissuti in modo sostenibile, rispettosi dell’ambiente e dell' utilizzo dei cittadini nella reale conoscenza del proprio patrimonio verde.

Questo è fattibile attraverso la conoscenza in un responsabile del verde e dei giardini, una figura con una specifica preparazione tecnica agronomica presente in eventuali commissione per valutare gli interventi di particolare peso, tra cui gli abbattimenti, potature, manutenzione, cure che sono spesso azioni improvvisate e discutibili oggetto di critiche e polemiche pubbliche.

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