E' stato pubblicato il nuovo libro dello scrittore sanremese Luca Ammirati. Si tratta di “Se i pesci guardassero le stelle”, edito da DeA Planeta, la fatica letteraria che lancia il matuziano Ammirati nel panorama editoriale nazionale e che lo porterà nelle principali città da Nord a Sud.
Una storia dolce e delicata, una ricerca affannosa, la voglia di essere invisibile in un periodo storico nel quale sembra obbligatorio esserci e mettersi in mostra. In mezzo ci sono Sanremo e Perinaldo, la vita nella ‘Pigna’ e un lavoro precario in una angusta redazione di via Feraldi. I sogni che si aprono al cielo nella magia dell’Osservatorio di Perinaldo.
“Non esistono sogni facili. Esiste solo il coraggio di inseguirli”.
Samuele ha trent’anni, una gran voglia di essere felice e la fastidiosa sensazione di girare a vuoto, proprio come fa Galileo, l’amico “molto speciale” con il quale si confida ogni giorno. Sognatore nato, sfortunato in amore, vorrebbe diventare un creativo pubblicitario ma i suoi progetti vengono puntualmente bocciati. Così di giorno è un reporter precario e malpagato, mentre la sera soddisfa il proprio animo poetico facendo la guida al piccolo osservatorio astronomico di Perinaldo, sopra Sanremo: un luogo magico per guardare le stelle ed esprimere i desideri.
Proprio lì, la notte di San Lorenzo incontra misteriosa ragazza, che dice di chiamarsi Emma e di fare l’illustratrice di libri per bambini. Samuele ne rimane folgorato e la invita a cena, ma è notte fonda e commette un errore fatale: si addormenta. Quando si risveglia, Emma è scomparsa nel nulla. Ma come la trovi una persona di cui si conosce soltanto il nome? Non sarà l’ennesimo sogno soltanto sfiorato?
In un tempo in cui persino l’amore sembra un lusso che non possiamo permetterci, questo romanzo di Luca Ammirati ci ricorda che per realizzare i nostri desideri è necessaria un’ostinazione che somiglia molto alla follia. E che a volte bisogna desiderare l’impossibile, se vogliamo che l’impossibile accada.
Luca Ammirati è responsabile della sala stampa del Teatro Ariston, dove ogni anno si svolge il Festival della canzone italiana. È stato assessore alla cultura del comune di Perinaldo, dove esiste realmente l’osservatorio astronomico raccontato in questo romanzo.