“La macchina del Festival 2019 è già partita. Dalla Dolce Vita all'Italia da Bere, dalla Stagione dei Grandi Stilisti all'Età presente dei social della grande crisi, dunque, Sanremo è sempre Sanremo. La potenza del fascino di un nome, di un brand che accende le luci nella notte e si presenta come il terzo occhio aperto sulla società del movimento, sul mondo del post digitale.
Attraverso le alterne vicende, seguite al dopo guerra, da quelle del boom a quelle dell'attuale depressione, passando per i migliori capitoli del Made in Italy. Il tutto Sanremo lo fa, recuperando il suo antico charm di luogo cortigiano, e continuando ad offrire le sue manifestazioni canore ancelle del Festival e non solo di esso. Non è un caso tuttavia che parlare di Sanremo oggi non può non implicare un elemento che a partire dal secondo Novecento riemerge con grande e rinnovata euforia: la canzone e in special modo la canzone italiana. Se l'erotismo straripante di molta arte moderna si intreccia con i motivi sentimentali tradizionali e struggenti, è pur vero che Sanremo si riconduce soprattutto alla fin fine a quella Romantica che il cantore melodico Renato Rascel portò al successo nel 1960, nel periodo in cui la gara spaziale entrava nel vivo e la Luna era un più di un sogno d'amore. Sanremo vive e rivive in sè l'eterno dilemma eros e stile delle sue rappresentazioni come nella favola di Amore e Psiche... Sanremo come non l'abbiamo mai vista e toccata. Un'eccentrica bellezza in cui si nascondono caratteri stravaganti, enigmatici e sovversivi non soltanto per l'oggi, ma anche per i tempi a venire....
E i prossimi tempi a venire sono già quelli appunto della prossima edizione del Festival del febbraio 2019. Un Sanremo ‘pas encore de titre’, che sarà più blindato che mai, per la sua sicurezza, ma che non mancherà di offrirci le consuete sorprese e lanciarci gli inediti messaggi di speranza di sempre. E' il miglior augurio per l'anno nuovo. Per il 2019 e oltre.
Pierluigi Casalino”.