Ecco quanto ha raccontato la diciottenne Vittoria Carion, vincitrice regionale di un concorso promosso dall’Agiscuola, l’ente che favorisce i rapporti tra studenti italiani e mondo dello spettacolo, appena tornata dalla Mostra del Cinema di Venezia.
“Fin da quando sono tornata da Venezia, innumerevoli volte mi è stato chiesto ‘Com’è stata questa esperienza? Ti sei divertita?’, ma ad ogni persona mi sono sempre limitata a rispondere con un ‘Sì, molto’, senza mai raccontare nel dettaglio ciò che ho vissuto. Questo perché la mia non è stata una semplice esperienza da giurato in un Festival del Cinema, bensì un viaggio dalla durata di dieci giorni, terminato il quale sono tornata a casa con consapevolezze nuove: a superare la soglia di casa l’8 settembre, infatti, non è stata la solita Vittoria di prima, convinta che la realtà in cui era immersa fosse superficiale e malinconica, ma una nuova ragazza con occhi, sogni e maturità inaspettati. Partita il 28 agosto da Sanremo e arrivata al Lido di Venezia, mi sono immediatamente ritrovata immersa in una realtà che fino ad allora avevo solo sognato, dove a me e agli altri ragazzi vincitori del concorso collegato al premio David, è stato assegnato, in quanto membri della giuria giovani, un compito ben preciso: stabilire, tra tutti i film in concorso alla Mostra, i migliori due a cui consegnare, a fine Festival, i premi del Leoncino d'Oro, collaterale a quello ufficiale del Leone d'Oro, e il premio UNICEF".
"Ogni mattina alle 7.30, quindi, accompagnati dalla nostra tutor Giulia, ci incamminavamo dal nostro hotel per raggiungere la maestosa Mostra del Cinema; una volta lì, alle 8, ci spostavamo nelle diverse sale per visionare i film da votare: l'emozione che provavamo tutti nell'entrare in quella distesa di poltroncine e sederci in mezzo a critici, giornalisti, e talvolta agli attori del film stesso, era sempre magica, nonostante vi entrassimo tre o quattro volte al giorno. Terminate le due proiezioni del mattino, verso le 13, ci recavamo tutti insieme in un piccolo parco dove mangiavamo panini, discutevamo i film visionati e successivamente li votavamo, usando una scala da 0 a 100. In seguito, nel primo pomeriggio, le responsabili dell'Agiscuola ci offrivano l'impagabile opportunità di partecipare a masterclass o ad incontri privati con registi e attori (tra cui Alessandro Borghi, Dolph Lundgren, Paolo Genovese, Toni Servillo, David Cronenberg, Francesco Bruni, Christian Marazziti) ai quali poter porre domande; abbiamo così avuto modo di comprendere appieno le scelte applicate nelle loro opere, di riuscire ad entrare per un attimo nel loro mondo di idee ed opinioni e soprattutto di vivere in un certo senso le loro realtà, diverse per ognuno, ma tutte legate dalla stessa passione per la meravigliosa arte che è il cinema. Ed era questa la stessa passione che legava noi giudici: una volta finito di visionare i film del giorno, solitamente verso le 21.30, e recatici al ristorante per cenare, trascorrevamo infatti tutto il tempo discutendo di sceneggiature, scenografie, interpretazioni, regia, comparando le nostre opinioni e i nostri punti di vista".
"Dopo cena, poi, tornavamo spesso al Festival, dove la magia notturna del Lido ci avvolgeva nella musica del karaoke o del pianoforte dell'Excelsior (hotel di lusso dove alloggiavano gli ospiti del Festival), oppure ci cullava sulle onde del mare, le sere in cui alle due di notte abbiamo preso il traghetto per fare un giro nell'incantevole Venezia. Durante i giorni trascorsi al Festival ho avuto non solo l’opportunità di visionare film in anteprima, camminare sul red carpet (sia in memoria della tragedia del ponte di Genova, che con il vestito lungo in ambito più formale) o andare a feste private, ma anche il dono prezioso di essermi ritrovata a dover convivere per dieci giorni con persone nuove, tutte estranee tra loro: ognuno di noi è riuscito ad abbattere i muri della timidezza e dell’insicurezza, a scegliere la parte migliore di sé e a condividerla con tutti gli altri, insieme alle sue ambizioni e ai suoi sogni. È grazie a ciò che in pochissimo tempo ogni ragazzo è riuscito ad inserirsi nel gruppo alla perfezione, diventando tassello fondamentale di quella che è diventata per ciascuno di noi una Famiglia. Sono stati giorni impegnativi in cui abbiamo votato e discusso numerosi film, ma sono stati proprio i momenti di discussione che mi hanno permesso di maturare la mia idea di cinema, permettendomi di avvertire nuove curiosità e scoprire innumerevoli punti di vista che fino ad allora non avevo mai tenuto in considerazione, limitandomi spesso ad una visione più superficiale delle pellicole".
"Giungendo ad una conclusione, ringrazio quindi la scuola che frequento, il Liceo G.D. Cassini di Sanremo, che mi ha offerto questa inappagabile esperienza, che altrimenti non avrei mai avuto la fortuna di vivere, e l’Agiscuola, che ha intravisto in me la passione che nutro per il cinema, mi ha selezionata e mi ha così permesso di realizzare uno dei miei sogni più grandi, nonché di fare la conoscenza di persone indescrivibili. Sono loro che hanno dato un valore aggiuntivo al ricordo che ho di quei giorni, poiché tutti sono stati in grado di colorarli con i loro sorrisi, le loro personalità, i loro sogni, ma anche con la loro serietà e professionalità, nonché, soprattutto, la maturità nei discorsi, nei pensieri e nei comportamenti. E’ a loro quindi che va il ringraziamento più importante, poiché non solo mi hanno insegnato a sognare, ma anche a trovare il coraggio di inseguire i miei sogni”.