Prosegue il nostro viaggio tra la storia e i segreti che circondano la Valle Roya. Sonosncora molti i misteri tattici e le trame che vennero tessute durante la guerra. Il dottor Stefano Mormile storico e appassionato di ricerche, ci svela oggi qualcosa che forse non a tutti è noto e che riguarda gli Stati Uniti e il loro interesse nella vicenda come alleati italiani, alla luce dei dispacci conservati presso l'istituto storico della Resistenza di Cuneo.
Dopo la Grande Crisi del 1929, Gli Stati Uniti avevano anzitutto a cuore la loro Nazione e vedevano malvolentieri il finanziamento apparentemente incontrollato coi loro danari verso un’Europa distrutta dalla guerra. Il Trattato di Parigi del 1947 aveva deluso profondamente i suoi destinatari ed era stato ritenuto insoddisfacente anche negli Stati Uniti; l’Italia era uscita dall’isolamento, i rapporti italoamericani si erano rafforzati e le relazioni tra Italia, Gran Bretagna e Francia tendevano alla normalizzazione. Il dichiarato appoggio degli Stati Uniti sul piano economico, scongiurato il tracollo dell'immediato dopoguerra, il problema italiano era confluito nella più vasta crisi europea in soccorso della quale l’amministrazione del presidente americano Truman aveva deciso di intervenire.
Quando le clausole di pace furono effettivamente approvate, l’esigenza di sanare la condizione di Paese sconfitto per l’Italia non era più disperata: il rafforzamento dei rapporti con gli Stati Uniti e il venir dell’ostilità britannica e la contrapposizione della politica interna avevano mutato i termini del presente.
Introduciamo adesso la figura politica di Alcide De Gasperi. Essa è strettamente legata al decennio in cui è alla guida della ricostruzione politica dell’Italia appena uscita dal fascismo. Dapprima governa con socialisti e comunisti, ma dal maggio 1947, conformandosi al volere degli Stati Uniti che minacciavano di interrompere gli aiuti all’Italia se i comunisti avessero ancora fatto parte del governo, il governo De Gasperi vedrà al suo interno solo forze centriste.
Nel 1954, a coronamento del suo noto europeismo, è presidente della CECA. La sua politica estera è stata, indirizzata all’inserimento dell’Italia nell’Alleanza Atlantica (avvenuto nel 1949) e, appunto, all’avvio della realizzazione dell’Europa unita.
I dispacci assolutamente inediti e di cui riportiamo un estratto, dimostrano chiaramente come la presenza americana fosse ben radicata nel territorio della Valle Roya.
Da uno scambio di opinioni avuto con un archivista e storico del cuneese, è emerso che gli Stati Uniti non avevano lasciato l’Italia con le spalle scoperte a combattere contro la volontà francese di riprendersi i territori oggetto della contesa.
Ma, nonostante questo, a Tenda e a Briga gli agitatori francofili non demordevano. A Briga fu firmata una petizione nella quale si affermava che le due città avevano da sempre fatto parte del territorio nizzardo, condividendo con le popolazioni provenzali le tradizioni, le aspirazioni culturali e le necessità economiche.
Nell’entusiasmo, il tricolore francese venne issato sul pennone della piazza di Tenda ma il ritorno dei carabinieri italiani portò al suo ammainamento e a nuovi scontri che solo la polizia militare alleata riuscì a placare.
Alla prossima settimana per nuovi segreti e inediti sulla Valle Roya.