Il Comitato Salviamo i ‘Giardini Tommaso Reggio’ risponde a seguito delle comunicazioni dell’Assessore Campagna. Ecco il comunicato:
“Intendiamo risponde alle ‘sciocchezze’ proferite dall'Assessore Campagna. In primo luogo non si deve permettere di fare illazioni politiche o di esprimere giudizi gratuiti indimostrati. Cosa vuol dire che ‘il Comitato è nato per ragioni ben lontane dal bene della città’? Cosa intende dire? Abbia il coraggio di essere chiaro e non sibillino in modo da permetterci di agire in sede penale. A noi non interessa nessuna speculazione politica. A noi interessa salvare i giardini pubblici di Ventimiglia e nulla d’altro. Le dietrologie le lasciamo a Voi.
La disinformazione la fa quest’Amministrazione completamente priva di una minima sensibilità rispetto alla ‘città giardino’ che era un tempo Ventimiglia. Vadano loro a vedere com’erano i Giardini Pubblici solo al tempo dell’Amministrazione Berlengiero, non è necessario andare oltre, e li confrontino con l’oggi e con il possibile domani per capire come hanno ridotto il verde della città. Seminare il terrore rispetto a possibili ‘tragedie’ per procedere a tagliare ben 57 alberi dei quali ben 29 nemmeno il perito – da questa Amministrazione incaricato – ha individuato come pericolosi e in classe D è questa un’operazione che fa disinformazione e usa il pretesto della sicurezza solo per togliersi dei problemi.
Un’Amministrazione seria e competente deve saper coniugare il valore del verde pubblico quale bene comune che appartiene alla città e ai suoi cittadini e la sicurezza degli stessi. Non è un problema della cittadinanza salvaguardare la sicurezza. Fare l’Amministratore comporta onori e oneri, non basta presentarsi con la fascia tricolore a ogni festicciola e cancellare i beni comuni della città per sentirsi a posto con la coscienza. In presenza di un possibile pericolo che investa un bene comune non si agisce eliminando il bene comune medesimo. Ma, ripetiamo, una seria Amministrazione deve mettere in atto tutte le azioni possibile per garantire da una parte la sicurezza e dall’altra il valore rappresentato dal bene stesso cercando di sacrificare il minimo possibile. Quest’Amministrazione, invece, in più occasioni ha mostrato solo interesse a rimuovere tout court i problemi di sicurezza senza minimamente considerare la salvaguardia del valore storico di ciò che rappresenta un bene della città. Del suo disegno, della sua storia, dei suoi valori radicati. Abbiamo visto quali alberi sono stati sostituiti in luogo dei pini di Piazzetta Coppo o di via Gramsci. Rappresentano semanticamente e come valore di verde pubblico forse la stessa cosa? O forse siete ciechi? O forse non avete la minima competenza e sensibilità ambientale (chiedere di averla rispetto all’arte dei giardini forse ci rendiamo conto sia troppo)?
Perché quest’Amministrazione – visto che dice di avere a cuore la sicurezza dei cittadini – non interviene, ad esempio, verso chi in frazione Roverino, senza titolo abilitativo, nei giorni scorsi ha provveduto a restringere pericolosamente gli spazi della scuola riducendo lo spazio davanti all’ingresso e aumentando i rischi essendo quest’area destinata all’evacuazione di emergenza in caso di sisma e rendendo inutile la scala di sicurezza presente? Perché ha lasciato votare a marzo in una scuola che – a dire Vostro – stava per crollare da un momento all’altro? Perché ha chiuso i giardini pubblici, ma permette che si svolga il mercato del venerdì davanti allo stabilimento Sirena dove i pini potrebbero cadere? Le vostre contraddizioni rispetto alla sicurezza fanno solo emergere pretestuosità.
La pretestuosità, senza voler entrare nel merito di cosa la muova, è evidente. Per cui l’indelicata e banale affermazione per la quale se fosse caduto un albero avremmo ugualmente protestato contro l’Amministrazione rispondiamo ‘Certamente!’. Il Comitato, infatti, non discute che gli alberi vadano messi in sicurezza. Ma questo compito spetta al Comune e non certo ai cittadini. Spetta all’Amministrazione studiare come mettere in sicurezza la città, ma non impoverendola chiudendo scuole storiche, tagliando alberi, lasciando strade chiuse per anni e mettendo solo in cantiere promesse di migliore futuro. Noi vogliamo che gli alberi siano messi in assoluta sicurezza, ma vogliamo che quest’operazione sia fatta nel rispetto del verde pubblico mettendo in atto tutte le azioni possibili affinché la pineta dei giardini (già abbastanza devastai da altri tagli sconsiderati) sia conservata. Abbiamo il diritto di farlo e di mettere in atto tutte le azioni possibili perché sia questa la governance nel rispetto degli ‘stakeholders’.
In ogni caso la diffida all’abbattimento dei pini marittimi in classe C-D e in classe C da parte di questo Comitato permane (compresa la conseguente denuncia penale e la class action), per cui si chiede che questi alberi siano messi in sicurezza secondo le indicazioni che il perito nella sua relazione non ha dato (pur essendo obbligatorio farlo) ma al quale andrebbe chiesto, oggi, di farlo. Ribadiamo anche che è allo studio una perizia alternativa dove si evidenzia che anche i pini individuati in classe D dal vostro perito in realtà siano molti di meno dei 29 da egli riconosciuti. E, occorre precisare: questo non vuol dire che gli alberi non vadano messi in sicurezza, ma solo che non vadano tagliati. Anche se il concetto ancora sembra non essere da Voi ben inteso”.