+15% in più di vino sulle nostre tavole: è quanto emerso dalla consueta conferenza annuale promossa dall'Osservatorio del Vino di UIV (Unione Italiana Vini) e ISMEA (Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare) svoltasi questa mattina nella prestigiosa Sala Cavour del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari, Forestali e del Turismo. Ogni anno vengono presentate le previsioni relative alla produzione e le tendenze del settore vino per la campagna in corso.
“Nei primi sei mesi del 2018 - ha spiegato il dottor Ernesto Abbona, cuneese e Presidente di Unione Italiana Vini - vi è stato un calo del 10% nella produzione di vino a causa delle condizioni climatiche dello scorso anno ma allo stesso tempo un incremento del 4,3% nel fatturato. Da una parte è un bene ma dall'altra lancio l’appello agli operatori della filiera di trovare la stabilità dei prezzi magari anche ottenendo minor vantaggio ma cercando di mantenere il mercato stabile".
La produzione Italiana, che si conferma leader mondiale, sale 49 milioni di ettolitri, con un incremento del 15% rispetto ai 42 milioni e mezzo del 2017, una delle annate peggiori. Secondi i dati elaborati dall'Osservatorio del Vino, la Liguria ha avuto un andamento stagionale non particolarmente problematico permettendo di incrementare la previsione vendemmiale del 20%. Grazie all'assenza di patologie sono ottime le attese sulla quantità delle uve. "Nonostante qualche intenso evento atmosferico, - ha spiegato Abbona a Sanremo News ed Imperia News - grazie alle pratiche agronomiche e attrezzature meccaniche presenti sul territorio, anche quest'anno possiamo affermare di avere delle uve sane e di qualità. Questa è l'aspettativa dei clienti, non avere tante bottiglie ma avere bottiglie di qualità".
Presente alla conferenza anche il Ministro delle Politiche Agricole Alimentari Forestali e del Turismo, Gian Marco Centinaio che ha commentato: "L'attuale quadro di previsione della vendemmia 2018 presenta una tendenza produttiva che fa ben sperare per l'intero comparto del vino ma è necessario un continuo investimento su ricerca e innovazione per rendere le aziende italiane sempre più competitive sui mercati internazionali per mantenere alto il livello del Made in Italy".