Lady Blessington nel 1823, attraversò il ponente Ligure a dorso di mulo assieme ad altri 13 compagni di viaggio, e pubblicò negli anni successivi la storia del suo lungo viaggio ristampandola più volte in successive edizioni. E’ sicuramente una delle cronache più precise di come si viaggiasse in quel lontano periodo, nei tratti non ancora disastrati della Genova Nizza, come quello preso in esame che riguarda il tragitto tra Ventimiglia ed Oneglia nei giorni 26 e 27 marzo.
“Non ci può essere altro modo più piacevole di viaggiare a dorso di mulo: il loro andare al passo, è un passo d'uomo, un movimento che sta tra la camminata veloce ed il trotto, non affaticante; sono animali così sicuri che raramente compiono un passo falso, anche nelle peggiori piste. Il nostro gruppo è composto da tredici persone e a questi due mulattieri è assegnato il compito di incitare i muli per condurli su qualsiasi parte della strada considerata pericolosa. E 'doloroso vedere questi poveri uomini trotterellare, coperti di polvere ed accaldati sotto i raggi del sole, che è davvero rovente anche se siamo solo alla fine di marzo. La civiltà, l'alacrità e il buon umore di questi robusti alpinisti, sono inarrivabili e non ho mai sentito una accenno di stanchezza sulle loro labbra. Le selle su cui le donne cavalcano qui assomigliano ai cuscini usati in Irlanda, tranne che hanno schienali e fianchi formati di cuoio e imbottiti di peli. Il cavaliere siede di lato, con i piedi supportati da una fascia, che è sospesa come una staffa. Questa modalità di guida durante un lungo viaggio è molto meno faticosa rispetto a una sella inglese, anche se la postura, in particolare al galoppo, è molto meno aggraziato. L'itinerario a volte diverge dal lato del mare, e passa attraverso burroni fittamente boscosi, sopra un tappeto erboso che, quando viene schiacciato dai piedi dei muli, traspira l'odore più delizioso del timo selvatico, e delle svariate erbe aromatiche che crescono così diffusamente nella zona. Ma il mare raramente viene perso di vista per più di quindici o sedici minuti, e il suo riapparire dà sempre emozione.
Fino a quando non ho visto il Mediterraneo non avevo idea che un mare potesse costituire una sublime realtà; questo è magnifico. Il suo fascino placido e blu e placida potrebbe indurre l’apprendista marinaio che non abbia mai calato la sua fragile imbarcazione, a fidarsi della sua superficie allettante. La strada, sempre che possa definirsi tale, perche per molti tratti si riduce ad un minimo tracciato, spesso è costituito da una minima sporgenza rocciosa che sovrasta di un centinaio di piedi il mare che si stende alla destra; mentre le rocce della parete stessa si innalzano alla nostra sinistra in modo tale che nulla è visibile se non l’azzurro ed il cielo.
La calura, mentre si percorrono questi tratti del percorso, è molto grande perché l'alta barriera di rocce che ci sovrasta intercetta l'aria e riflette i raggi del sole come una coppa incandescente.
Lo stesso mare sembra riscaldarsi, come se il sole avesse riversato sulla superficie una porzione dei suoi roventi raggi. La pista scende spesso verso la spiaggia sabbiosa, di cui una porzione molto stretta è lasciata scoperta dall'elemento salmastro che bagna i piedi dei muli, due dei quali possono passare fianco a fianco sulla sabbia.
Proprio nell’attraversare un punto come quello oggi descritto oggi, un teschio umano venne lanciato tra i piedi del mio mulo dalle onde. Il luogo in cui si è verificato questo incidente era particolarmente selvaggio, pittoresco, e ben coerente con le riflessioni che questo povero relitto di mortalità era così capace di accendere.
Una serie di rocce saliva a un'altezza vertiginosa sulla sinistra, escludendo la vista di ogni oggetto tranne il cielo; mentre a destra il mare si stendeva lasciando solo uno spazio di sabbia scoperto alla base degli scogli, sufficiente a permettere il passaggio di un mulo alla volta. Quando il teschio fu gettato tra i piedi del mio mulo, sembrò sbuffare, a muoversi, quasi a seguirmi. E, lo confesso, sono stato quasi sorpresa dalla tenebrosa apparizione, come l'animale che ho guidato.”
The Idler in Italy by the Countess of Blessington
Henry Colburn Editor – London – II Edition – 1839
La Mostra SANREMO e l'EUROPA in svolgimento a Santa Tecla sino al 9 settembre, è collegata al copioso patrimonio artistico e storico esistente nel Museo Civico di Piazza Alberto Nota in Sanremo, con la Pinacoteca Rambaldi di Coldirodi e la Chiesa di Santa Brigida nella Città vecchia; tutti luoghi che invitiamo caldamente di visitare. -
- Ingresso libero orario 17- 23. Chiusura settimanale: il Lunedì
La Mostra proposta dal Club per l’Unesco di Sanremo “Sanremo e l’Europa: l’immagine della città tra Otto e Novecento” che si svolge a Santa Tecla resterà aperta sino al 9 settembre, e si avvale del Patrocinio del Polo Museale Ligure, del contributo del Comune di Sanremo, del prezioso aiuto degli Sponsor Banca di Caraglio, COOP Liguria, C.N.A. Imperia, UNOGAS e Impresa Marino Sanremo. |