Eventi - 10 aprile 2018, 07:25

Sanremo: ieri pomeriggio nuova lezione di Unitre, “Da Fourier a Calvino, la società ideale senza tempo”

Un interessante confronto delle diverse società utopiche immaginate e idealizzate nel corso della storia, in particolare quelle di due celebri intellettuali, il filosofo Charles Fourier e lo scrittore Italo Calvino.

Sanremo: ieri pomeriggio nuova lezione di Unitre, “Da Fourier a Calvino, la società ideale senza tempo”

Si è svolta ieri, nella Sala degli Specchi del Comune di Sanremo, la lezione dell’Unitre a cura della professoressa Cesira Ansaldo, intitolata “Calvino, la ricerca dell’altrove”, un interessante confronto delle diverse società utopiche immaginate e idealizzate nel corso della storia, in particolare quelle di due celebri intellettuali, il filosofo Charles Fourier e lo scrittore Italo Calvino. 

Ma qual è il punto d’unione di questi due celebri personaggi, appartenenti oltretutto a due epoche diverse? “Entrambi pensano e immaginano un mondo diverso da quello reale”, spiega la Ansaldo, subito dopo l’introduzione della dottoressa Paola Forneris, addentrandosi in una presentazione dettagliata ma molto chiara della filosofia di Fourier. Quest’ultimo ripropone più volte il termine ‘utopia’ nelle sue opere, introdotto inizialmente da Thomas More; tuttavia non è una novità nella storia la ricerca e il desiderio di una società ideale: è infatti Platone che per primo ci riporta una visione astratta di governo, ne “La Repubblica”. Ma perché si realizzi una società, come la definisce Fourier, “armoniosa”, questa deve possedere alcune caratteristiche fondamentali, sulle quali si basa la sua riuscita: il nucleo familiare, l’educazione dei figli e l’organizzazione societaria.

La sua visione di questi concetti non è però definibile “tradizionale”: ritiene innanzitutto che il matrimonio sia negativo, e che debba essere abolito, in quanto motivo di noia, tensioni e tradimento reciproco. Convinto che le passioni che agitano l’uomo siano tutte positive, il filosofo sostiene che la lettura negativa di esse sia causata dai limiti e divieti introdotti dalla società attuale. L’educazione dei figli, per far sì che si attui nel migliore dei modi, deve essere affidata non ai genitori, ma a persone competenti quali nutrici e governanti, che abituano il bambino ad un ambiente tranquillo e sereno, aiutandolo a sviluppare le proprie abilità. Tutto ciò avviene all’interno di una struttura autonoma e organizzata, il ‘Falansterio’. Il mondo di Fourier è quindi una società ideale, dove le parole chiave sono ‘uguaglianza’ e ‘organizzazione’, che difficilmente potrà essere mai realizzata. Quest’ultimo pessimistico pensiero ha portato la professoressa a compiere il confronto con l’intramontabile Calvino; ne “Le città invisibili” infatti, lo scrittore descrive, attraverso la narrazione di Marco Polo, città immaginarie, frutto della sua fantasia, ad esempio Bauci, descritta come leggera ed armoniosa, l’esatto opposto delle città reali.

Il contrasto tra realtà e immaginazione fa sorgere diversi dubbi: perché gli abitanti preferiscono così? Probabilmente è più conveniente rifiutare i rapporti con il mondo è rifugiarsi in quell’immaginazione che non ha nessuna possibilità di realizzazione; è di certo più appagante sognare il diverso. Ma una volta chiarito questo, viene naturale chiedersi ulteriormente: è più vera la città che crediamo tale, o quella da noi immaginata? La professoressa Ansaldo conclude rispondendo che la città perfetta non esiste, ma ciò non significa che sia impossibile crearla, non significa che si debba a tutti i costi accettare la realtà.

Maria Chiara Donzella - Ufficio Stampa Liceo Cassini Sanremo

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