Politica - 29 marzo 2018, 16:10

Santo Stefano al Mare: avviato il procedimento di adozione del Puc in due macro aree principali

L’ambiente naturale e l’ambiente antropizzato. Entrambe sono strettamente correlate da rapporti di intersezione e sovrapposizione, quasi mai di mero parallelismo.

Santo Stefano al Mare: avviato il procedimento di adozione del Puc in due macro aree principali

La Giunta di Santo Stefano al Mare ha dato avvio al procedimento di adozione del PUC, che si struttura in due macro aree principali: l’ambiente naturale e l’ambiente antropizzato. Entrambe sono strettamente correlate da rapporti di intersezione e sovrapposizione, quasi mai di mero parallelismo.

L’ambiente naturale, come definito dallo schema di documento, ha un obiettivo chiave: la diminuzione della vulnerabilità del territorio favorendo processi rigenerativi. L’obiettivo principale è perseguito attraverso una serie di obiettivi generali cui corrispondono obiettivi specifici:

L’analisi fondativa condotta sul territorio comunale ha individuato delle criticità relativamente al rio Torre, il quale presenta, soprattutto nell’area terminale, un’insufficienza della sezione idraulica. Tale area terminale è collocata in una zona sensibile, urbanizzata, in pieno centro storico. Inoltre, parte del sedime del torrente risulta tombinato con destinazione ambiente comune a servizio dell’attuale residenza protetta per anziani. Il rio torre presenta criticità anche nel tratto di tombinatura a monte dell’Aurelia per degrado delle opere eseguite e per il passaggio di sottoservizi ed interruzioni. Un'altra area critica è il Camper Village, area inserita anche nel Piano di Protezione Civile come zona sulla quale effettuare azioni di prevenzione a mezzo sgombero preventivo in caso di allerta gialla.

Altro aspetto da valutare relativamente alle principali aste fluviali (Rio Santa Caterina, Rio Torre e Rio Aregai) è la presenza di vaste zone di erosione e degrado lungo le aree spondali, dove esiste una coltre vegetativa in abbandono con conseguente grado di erosione sempre più elevato. Ciò potrebbe portare a movimenti franosi o sollevamenti superficiali con conseguente ostruzione dell’alveo ed in caso di piogge abbondanti, pericolosi fenomeni di esondazione. Il suolo appare come eccessivamente impermeabilizzato e le regimentazioni carenti. Tutto ciò crea dissesto e fragilità sul territorio, con particolare riferimento alle zone idrogeologicamente più problematiche (Pg3b). La carenza delle regimentazioni si riferisce in special modo alle serre, in molti casi anch’esse in stato di abbandono.

Normativa di riferimento: Piano di bacino, ptcp e ptr in progress, ptc provinciale, piano della costa, prusst. Queste le azioni coerenti con l’ambiente previste nel documento degli obiettivi:
• Monitoraggio dei corsi d’acqua e dei movimenti franosi, rinaturalizzazione dei corsi d’acqua;
• Ripristino delle sezioni idrauliche, consolidamento idrogeologico dei versanti, serbatoi di accumulo e scolmatori;
• Tutela delle parti di territorio interessate dal deflusso di piena dei corsi d’acqua;
• Regimentazione delle acque superficiali, riduzione delle impermeabilizzazioni di suolo per le nuove edificazioni e riconversione naturalistica dei suoli impermeabilizzati ove possibile;
• Favorire la demolizione di volumi in aree con criticità rilevanti rispetto al piano di bacino, limitando al contempo l’edificabilità nelle suddette aree.

Quali strumenti e quali risorse per perseguire gli obiettivi e programmare le azioni? Il piano può offrire lo strumento di norme puntuali dettagliate e mirate, mentre dal punto di vista economico finanziario occorre volgere lo sguardo a forme di finanziamento sia nazionale che europeo, nonché a forme di collaborazione e partenariato, anche con la previsione di azioni premiali per volumi esistenti.

Protezione dal rischio sismico: il territorio comunale di Santo Stefano al Mare ricade in zona sismica 3S, zone a rischio dove possono verificarsi seppur non frequentemente, eventi sismici anche rilevanti. Questa zona speciale è stata introdotta dalla D.G.R. 1362/2010, per quelle aree che hanno un valore di accelerazione al suolo ag >0,15 (che è il limite per le zone 3 non soggette ad autorizzazione sismica). Pur non essendo direttamente nella zona 2, per le zone S3 sono previsti controlli stretti sulle pratiche (art. 6bis L.R. 29/83 e ss.mm.ii.) da parte dei preposti uffici provinciali. Il documento degli obiettivi prevede di favorire verifiche sistematiche almeno sugli edifici ritenuti strategici, ovvero edifici pubblici, centro storico ed altre situazioni edilizie più recenti che negli anni hanno presentato problematiche sotto il profilo strutturale. La normativa di riferimento a livello nazionale è rappresentata dal DM 14/01/2008 Norme Tecniche per le Costruzioni, nonché dalla L.R. 50/2018 per quanto riguarda l’inserimento in elenco dei comuni già in classe di sismicità media, del comune di Santo Stefano al Mare. Il documento degli obiettivi prevede la necessità di effettuare interventi sia sugli edifici pubblici (in parte opere di adeguamento sismico sono già state effettuate), si su edifici privati, previe verifiche tecniche mirate a stabilire lo stato dell’arte. Strumenti individuati per raggiungere l’obiettivo: come al punto precedente.

Protezione della costa e risorse marine: il Rapporto Ambientale è lo strumento di analisi che maggiormente ed in maniera più dettagliata definirà lo stato dell’arte dell’ambiente. La relazione fondativa ha comunque già delineato gli aspetti principali di criticità ambientale. La costa ed il mare sono una risorsa importante, inoltre il comune di Santo Stefano al Mare è interessato da un SIC marino nel quale è inclusa una zona detta “la secca” di grande pregio naturalistico ed archeologico. Per una tale situazione di pregio occorre monitorare costantemente il mare e la costa, ponendo attenzione sulle attività che vi si svolgono, sia a livello commerciale che amatoriale. Per fare ciò è necessario rinforzare la collaborazione con la guardia costiera e prevedere delle norme puntuali di utilizzo dello spazio demaniale che concordino con la normativa statale. Lo scopo è la conservazione e la possibile rigenerazione dell’ambiente marino. Azioni coerenti con l’ambiente individuate dal documento degli obiettivi.

Energia pulita: come per il punto precedente riguardante la risorsa marina, il rapporto ambientale delineerà lo stato dell’arte del consumo di energia e della tipologia di approvvigionamento energetico. A tal proposito ed in appoggio allo studio saranno utilizzati i dati già analizzati dal BES, facente parte del PAES, documento richiesto dalla Comunità Europea al momento della sottoscrizione da parte del comune di Santo Stefano al Mare, del Patto dei Sindaci (Covenant of Mayors). Il documento degli obbiettivi prevede lo sviluppo dell’utilizzo di fonti rinnovabili, miglioramento tecnologico degli edifici al fine di diminuire le emissioni di CO2 con un maggiore impiego di bioarchitettura. Tali obbiettivi sono pensati nell’ottica del risparmio delle risorse esistenti, che diventa il fine ultimo da perseguire.

Qualità ambientale: l’analisi della qualità ambientale sarà approfondita nel Rapporto Ambientale. Le azioni da effettuarsi sono la tutela della biodiversità, degli elementi principali aria, acqua e suolo, attenzione al clima. Come per l’energia pulita lo scopo è migliorare la qualità della vita, il benessere e la salute, sia dei cittadini che dell’ambiente.

MOBILITA’ E QUALITA’ URBANA: al fine di perseguire l’obbiettivo generale sono stati individuati obbiettivi specifici quali:
- Ottimizzare/adeguare la mobilità comunale; il territorio comunale ha un modello soddisfacente di accessibilità. Tuttavia occorre intervenire sulla riqualificazione della viabilità interna, sia di primo che di secondo livello.
- Valorizzare la pista ciclabile costiera come infrastruttura della viabilità alternativa; la pista ciclabile è un importante asse di collegamento e costituisce un’attrazione turistica non indifferente. Al fine di promuovere la fruizione anche turistica, azioni coerenti con il fine di qualità urbana da perseguire riguardano la previsione di parcheggi di interscambio, luoghi sicuri coperti o scoperti, per il ricovero di biciclette.
- Valorizzazione delle percorrenze storiche interne all’insediamento urbano; la rete delle scalinate e percorrenze storiche che collegano il centro urbano sul mare alla collina assume una rilevanza importante nella fruizione del territorio extraurbano. Con un’indagine preliminare alla fase di analisi del PUC e finalizzata allo stesso, è stato fatto un censimento dei percorsi esistenti.
- Riorganizzazione della rete della senti eristica storica; come al punto precedente.

VALORIZZAZIONE DEL SISTEMA DEI SERVIZI IN FUNZIONE DEL RIEQUILIBRIO E DI UNA MAGGIORE EFFICIENZA DELL’INSEDIAMENTO URBANO: prevede la riorganizzazione degli standards, un riordino del sistema del verde urbano, del sistema di accessibilità e sosta, l’adeguamento delle strutture dei servizi pubblici (educazione, ludico/sportive), riordino del sistema dei sottoservizi.

OFFERTA ABITATIVA: prevede l’adeguamento dell’offerta di prima casa e favorire l’elasticità del mercato immobiliare. L’offerta abitati si concentra sul costruito principalmente, con un’attenzione ai territori di frangia oggetto di degrado.

AMBIENTE ANTROPIZZATO - SPAZIO SOCIALE: è la promozione dell’inclusione sociale e la partecipazione attiva della cittadinanza. Ciò prevede l’inclusione sociale attraverso la promozione di percorsi di partecipazione attiva, servizi di consultorio familiare, assistenza anziani educazione infantile.

AMBIENTE ANTROPIZZATO - SPAZIO ECONOMICO: riguarda la promozione del turismo con la riorganizzazione delle attività balneari, delle strutture turistico ricettive, incentivando soprattutto il turismo destagionalizzato.

Redazione

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