Festival di Sanremo - 07 febbraio 2018, 12:08

#Sanremo2018: Luca Barbarossa, il primo big in sala stampa "Certe cose si possono dire solo in dialetto" (Video)

Il cantautore gareggia con un brano in dialetto romano “Passame er sale” premiato come miglior testo con il Premio Lunezia.

Luca Barbarossa in sala stampa (Foto: Duilio Rizzo)

Luca Barbarossa in sala stampa (Foto: Duilio Rizzo)

Luca Barbarossa è il primo big dei 20 in gara ad incontrare la sala stampa Roof dell’Ariston. Il cantautore gareggia con un brano in dialetto romano “Passame er sale” premiato come miglior testo con il Premio Lunezia.

Vincitore del Festival nel 1992 con “Portami a ballare” Barbarossa, torna sul palco sanremese per la nona volta. “Ci sono certe cose che si possono dire solo in dialetto, come le battute - dice l’artista ai giornalisti - c’è il timore che il dialetto possa escludere chi non appartiene a quell’aria linguistica, ma il romano non è una lingua, è un accento un dialetto che vuole includere”.

"Roma è de tutti", il nome del nuovo album di inediti in uscita il 9 febbraio per Margutta ’86/Sony Music include 11 brani che narrano storie universali di quartiere . “Ho scelto il dialetto per questo perché è la lingua dell’intimità. - afferma - Mi sono ritrovato a scrivere questi testi in dialetto per puro divertimento e mai avrei pensato di venire al Festival con queste canzoni. Ci sono certe cose che si possono dire solo in dialetto, come le battute. Quando ho capito che sarebbe stato Claudio Baglioni il direttore artistico, ho ripensato alla sua meravigliosa “Me so magnata er fegato” e l’ho chiamato, presentandogli il mio progetto”.

La performance di Barbarossa è stata gradita dal pubblico, al termine della prima serata, l’artista si è piazzato nella classifica centrale. Perché in lingua romana e non in romanesco? "La lingua romana è più attuale e più facile, il romanesco ha la sua storia. - aggiunge - Sono innamorato di Roma e del nostro paese. "Roma è de tutti” perché la bellezza è di tutti e dobbiamo in qualche modo preservarla". Poi la conclusione con l’invito a tutti gli artisti dialettali d’Italia: “La mia è una lettera aperta a tutti: mi farebbe piacere sentire la versione di “Passame er sale” in altri dialetti".

Luca Barbarossa saluta i nostri lettori in video:

Silvia Iuliano

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