Il parere di Biagio Puma, storico discografico ed editore italiano: “In linea di massina quest’anno non trovo nessuna novità al Festival. Luca Barbarossa ha cantato il solito ritornello romantico. Il trio Vanoni-Bungaro- Pacifico mi è sembrato forzato e con non poche difficoltà. I The Kolors interessanti, ma solo per colpire quella fascia di adolescenti. Max Gazzè ha raccontato una storia che però non è bastato per renderlo innovativo. Il duo Ermal Meta-Moro, bello solo il testo di ispirazione attuale svolto con una metafora moderna. Il duo Facchinetti-Fogli decisamente stonato purtroppo per via dell’età, il pezzo non era male arrangiato dal mio socio storico Danilo Ballo. I ragazzi de Lo Stato Sociale hanno fatto il solito tentativo del tormentone per cercare di fare la marchetta discografica senza una reale genialità artistica. Giovanni Caccamo l’ho trovato stonato con la classica canzone Sanremese. In linea generale, il Festival di quest’anno non è male, forse Baglioni un po’ troppo rigido, ma tutto sommato se la sono cavata tutti e tre i presentatori. Trovo comunque la scarsa presenza di novità”.