L’incontro è ruotato intorno alla figura tanto amata da Pier Paolo Pasolini, il poeta Sandro Penna. Conosciuto al pubblico specialmente come cantore dell’amore omossessuale, è stato un autore fondamentale della lirica novecentesca, che ha influito molto sulla cultura moderna e contemporanea. Può essere considerato figlio dell'anti-novecento (poetica idealizzata da Pasolini), come d’altronde i suoi “nipoti”: Dario Bellezza, Gianni D’Elia e Nichi Vendola, seppur poco conosciuto come poeta.
Elogiato dal critico Cesare Garbari, autore della prefazione delle sue poesie, lo definisce uno degli autori più grandi del ‘900 e il solo che ha parlato “a gola spiegata”. Agli inizi degli anni ’30, non era ancora assai noto al pubblico, ma confermato tra i suoi lettori più assidui vi era Umberto Saba, nel quale si può verificare un cambiamento di stile nelle “Parole”, opera considerata figlia delle poesie del poeta. Come Saba si ispirò alla cultura ottocentesca, Penna si ispirò allo stesso.
Sandro Penna (1906-1977) è autore di purezza ed equilibrio classico, riscontrabili nell’endecasillabo, nel settenario e nell'epigramma: nelle sue opere infatti, troviamo rimandi al periodo greco e alessandrino. Altra caratteristica fondamentale del suo stile è la delicatezza, assente in Pasolini che ha contribuito alla fama del poeta, e l’amabile castità trasmessa dai canti sulla maternità: il suo sguardo coglie la dolcezza tipica dei rapporti tra mamma e figlio, paragonabili a quelli tra la dea Venere ed Amore.
Lo stesso Pasolini scrisse :”I suoi sono versi di sapienza”. La contemporaneità di Penna, fa si che ancora adesso dalla sua poesia se ne generi una nuova, piena di consapevolezza e giochi lessicali. Temi persistenti in questo autore sono la giovinezza, la solitudine e l’omosessualità, trattati tramite un lessico a prima vista ripetitivo, ma essenzialmente selettivo. In conclusione, il professor Fabio Barricalla ha evidenziato come nella poesia “Fuggono i giorni lieti”, si riscontri la totale personalità di Sandro Penna, intrinseca di solitudine, malinconia e rimandi alla giovinezza ormai trascorsa.