Sanremo Ospedaletti - 06 febbraio 2018, 15:06

Gli artisti di strada manifestano a Sanremo contro il famigerato regolamento, dal Comune prove di dialogo (Foto e Video)

Al centro dell'accaduto un particolare ‘comma’ del regolamento comunale con il quale si limita la musica in strada ai soli artisti che abbiano sostenuto (e passato) almeno tre esami al Conservatorio.

Federico Toso

Federico Toso

Gli artisti di strada sono arrivati a Sanremo non per il Festival ma per il primo ‘pride’ della categoria. Una manifestazione contro l’arcinoto regolamento varato dal Comune di Sanremo. Al grido di ‘Giù le mani dall’arte di strada’ (con tanto di hashtag #Sanremononmivuole) la FNAS (Federazione Nazionale Arti in Strada) ha portato nella città dei fiori alcuni rappresentanti di questo mondo dello spettacolo itinerante.

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Gli organizzatori hanno lanciato un vero e proprio invito a venire in città perchè preoccupati per la decisione adottata da Palazzo Bellevue. In compenso, una delegazione di amministratori comunali, quest’oggi ha deciso di presenziare alla manifestazione, in un’ottica di dialogo. Da una parte c’erano Giuseppe Boron e Federico Toso, rispettivamente il presidente ed il direttore della FNAS; dall’altra i consiglieri comunali Giuseppe Faraldi, Mario Robaldo e Alessandro Lanteri. Intorno a loro saltimbanchi e gruppetti di musicisti, nonché numerosi curiosi, divertiti dal siparietto artistico improvvisato.

Quali sono le ragioni di questo pride degli artisti di strada? L’abbiamo chiesto al direttore Federico Toso che prima di salire sui trampoli ci ha spiegato: “L’aspetto della protesta è legato al regolamento. Stiamo già parlando con il Comune e si sono resi conto di aver fatto un errore abbastanza grosso. Credo che lavoreremo insieme su questo. L’errore è stato di comprensione, per cui la manifestazione,  è un pride, è il primo e speriamo che ce ne sia uno ogni anno come altri eventi altrettanto famosi perchè arte di strada è libera espressione di ogni cittadino e non è soltanto uno spettacolo dell’artista.  Qualsiasi cittadino deve poter scendere in strada, rispettando le regole e le  relazioni con gli altri, lasciando pulito, ma si  deve poter esprimere. E’ nella nostra Costituzione”.

Al centro dell'accaduto un particolare ‘comma’ del regolamento comunale con il quale si limita la musica in strada ai soli artisti che abbiano sostenuto (e passato) almeno tre esami al Conservatorio.
L'iter è stato spiegato dal presidente Giuseppe Boron: "Il Comune ha approvato un regolamento che secondo noi ha una serie di problematiche soprattutto se vuole realmente  valorizzare l’arte di strada. Noi ci siamo opposti, c’era un articolo particolarmente odioso e discriminatorio. Siamo ricorsi al TAR, il quale con urgenza l’ha abrogato. Ora il dialogo è riaperto. Speriamo che in  un prossimo futuro si possa ridiscutere. E’ un messaggio che vale a livello nazionale. L’arte di strada deve essere libera su tutto il territorio nazionale e dove si verificano dei problemi li si possono affrontare in vari modi non solo con il divieto. L’ordine pubblico ha già le sue leggi. L’arte di strada  deve essere salvaguardata perchè è un diritto tanto quanto la salute alla pace ed alla quiete. Bisogna trovare il giusto compromesso tra queste esigenze".

La presenza degli amministratori comunali non è casuale. Il consigliere comunale Mario Robaldo ci ha raccontato qual è la risposta del Comune di fronte alla manifestazione odierna. "Sono partiti da un presupposto che è il contrario di quanto volevamo fare. Abbiamo creato un regolamento che non c’era, fatto con la Polizia Municipale e tenendo conto delle lamentele dei cittadini e di un po’ tutto quello che era il contesto in generale. Quello che abbiamo fatto è stato fatto per tutelare gli artisti di strada, anche il famoso comma 4 dell’articolo 5 del regolamento, impugnato dal TAR, andava in questa direzione. Magari potevamo utilizzare un altro criterio. Il fatto di andare a cercare quelli che sono ‘bravi’, era un discorso di tutela degli artisti in senso completo del termine e quindi non impedire agli artisti di venire ma di evitarlo a quelli che artisti non sono, ma che se ne approfittano, con delle basi musicali, facendo finta di suonare".

Non è un passo indietro da parte del Comune. "Abbiamo ribadito che si sarebbe potuti ritornare in Consiglio Comunale per rivedere alcuni aspetti. - conferma Robaldo - Questa è l’occasione. Dobbiamo tenere conto non solo degli artisti di strada ma anche dei cittadini di Sanremo che si sono lamentati e della Polizia Municipale che ha avuto delle aggressioni verbali da parte dei cosiddetti artisti e quindi dobbiamo partire da chi non li vorrebbe del tutto a chi vorrebbe suonare tutto il giorno. Abbiamo cercato di fare qualcosa che andasse bene per tutti. Quello che non va bene, il comma 4, andremo a stabilire se applicarlo solo fuori dal centro storico, nelle strade  più problematiche. Abbiamo detto che eravamo pronti  rivedere il regolamento e vedremo di farlo. Il regolamento nel 99% va bene. Più che un passo indietro è un gesto di serietà. Mettersi in discussione è umano e normale. Non vogliamo imporre niente a nessuno e vorremmo semplicemente che chi viene a Sanremo, sia artisti, che turisti e cittadini, possano convivere senza problemi".

La FNAS proseguirà la sua visita sanremese presso il PalaSiae, la sfera bianca, installata in piazza Colombo. Presidente e direttore della categoria sono stati invitati da SIAE ad intervenire in un incontro sull’arte di strada alla luce del ‘caso Sanremo’ che ha avuto una eco nazionale e per valutare che cosa potrà fare la  Società Italiana degli Autori ed Editori per questa categoria di artisti. 

Stefano Michero

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