Attualità - 29 dicembre 2017, 15:45

Montalto Carpasio: approvato il progetto Sprar per la gestione dei migranti, il sindaco Bianchi spiega che cosa accadrà

"Quanto raggiunto oggi è un grandissimo risultato personale. Ci ho lavorato per mesi ed adesso è diventato realtà” - ha commentato un emozionato Mariano Bianchi.

Il progetto SPRAR di Montalto Ligure è realtà. Una grande soddisfazione in primis per il sindaco Mariano Bianchi, ormai agli ultimi giorni nel suo ruolo istituzionale in vista della nascita, dal 1° gennaio del nuovo comune di Montalto Carpasio, nato dalla fusione dei due paesini confinanti in valle Argentina.

Il primo cittadino è riuscito nel suo intento in tempo, lasciando così una preziosa eredità al commissario prefettizio che subentrerà ai due sindaci (Bianchi a Montalto e Claudio Seravalli a Carpasio ndr) nella gestione del nuovo ente. Per quanto riguarda il progetto si tratta di un’interessante novità tanto per la vallata quanto per il resto della provincia di Imperia.

“Siamo gli unici in provincia di Imperia che hanno visto approvato un progetto Sprar, da 1 milione e 100mila euro. - conferma con entusiasmo Bianchi - Il progetto prevede quattro corsi che serviranno a garantire una formazione ed una integrazione reale per i migranti. Inoltre, ci sarà un ritorno economico concreto anche per il territorio”.

Lo Sprar garantirà al nuovo comune, Montalto Carpasio, di non ospitare più di 20 migranti, numero previsto dal progetto. In questo modo non saranno destinati ulteriori stranieri a questo borgo. Si tratta della nota 'clausola di salvaguardia' al centro del dibattito sulle forme di accoglienza. 

“Da un punto di visa pratico sarà necessario quanto prima dare vita ad un bando per individuare una cooperativa o un ente che si occupi della gestione degli aspetti pratici dei corsi” - precisa il sindaco di Montalto. Tuttavia il soggetto che gestirà il servizio risponderà direttamente al Comune. Grazie allo Sprar l'amministrazione comunale sarà soggetto attuatore e gestore in modo del tutto autonomo ed indipendente. A differenza di quanto avviene in altri paesi dove i Comuni sono stati 'costretti' ad ospitare i migranti, senza avere alcuna voce in capitolo sulla gestione degli stranieri nel loro periodo di permanenza.

“Daremo un’opportunità a queste persone ed al territorio. Intendiamo avviare quattro corsi: addetto alla macchina operatrice; panificazione; addetto alla cucina; bracciante agricolo. In particolare, il primo corso ci consentirà di acquistare un macchinario che permetterà la pulizia delle cunette, lo sfalcio dell’erba, toglierà la neve e spargerà il sale. Per gli altri corsi offriremo la possibilità di vivere il territorio imparando dai nostri anziani mestieri che fanno parte della nostra tradizione ma che stanno lentamente scomparendo. Una parte importante riguarderà ad esempio la creazione dei muretti a secco. - conclude Mariano Bianchi - Quanto raggiunto oggi è un grandissimo risultato personale. Ci ho lavorato per mesi ed adesso è diventato realtà”. 

Stefano Michero

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