Eventi - 11 ottobre 2017, 19:42

Imperia: domenica pomeriggio un incontro a La Talpa e l'Orologio per organizzare la partecipazione alla manifestazione antirazzista di Roma

Appuntamento alle 18.30 nella sede del centro sociale

Imperia: domenica pomeriggio un incontro a La Talpa e l'Orologio per organizzare la partecipazione alla manifestazione antirazzista di Roma

Proseguendo il percorso intrapreso ad inizio settembre con la “Spiaggia Libera Antirazzista” La Talpa e l'Orologio organizza un'assemblea pubblica domenica 15 ottobre alle 18.30 presso i locali del centro sociale di Imperia.

Sarà l'occasione per ragionare insieme sulle future tappe della mobilitazione antirazzista cittadina e per organizzare la partecipazione alla manifestazione nazionale del 21 ottobre a Roma” dicono gli organizzatori.

Questo il messaggio de “La Talpa e l'Orologio”:

L'imbarbarimento del discorso pubblico e la restrizione dei diritti e delle libertà a cui abbiamo assistito in questi ultimi mesi sembrano aver tracciato un solco profondo nella nostra coscienza collettiva. Paura, violenza, intolleranza, guerra ai poveri, razzismo, sembrano essere oggi, nella narrazione main stream, la cifra di un paese ridotto in macerie. 
Un elenco desolante: dall'approvazione dei decreti Minniti-Orlando che criminalizzano la povertà e l'emarginazione, agli accordi con i trafficanti libici, passando per la criminalizzazione delle ONG, i rastrellamenti su base etnica nelle stazioni, le violenze e le deportazioni di Ventimiglia, la persecuzione della solidarietà, gli sgomberi dei rifugiati a Roma. 
Abbiamo assistito all'imporsi di un fascismo di Stato che mobilita contro la diversità e l'emarginazione, che restringe i diritti di tutti al solo fine di difendere privilegi per pochi.
Noi non crediamo alle narrazioni mediatiche, convinti che i valori della solidarietà, uguaglianza e giustizia sociale abbiano ancora forti radici. Lo abbiamo visto sul nostro territorio, con un'infinità di percorsi di solidarietà che si sono intrecciati, mescolati, arricchiti, nonostante tutto.
Il 21 ottobre, a Roma, si terrà una manifestazione nazionale lanciata proprio per dare una risposta collettiva a questa cappa irrespirabile. Una boccata d'aria da prendere assieme, per contrastare l'odio e la paura.
Crediamo sia importante partecipare e promuovere, anche sul nostro territorio, una mobilitazione verso quella data. Perché non sia il punto di arrivo, ma il punto di partenza di un percorso partecipato che sappia riportare al centro i diritti. Un percorso che vogliamo continuare a fare insieme alle tante e ai tanti che hanno camminato insieme a noi in quest'ultimo, intenso, periodo storico.
Per questo convochiamo un'Assemblea Pubblica domenica 15 ottobre alle ore 18.30 presso i locali del Centro Sociale, invitando tutte e tutti a partecipare!

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L'appello nazionale per la manifestazione
https://www.facebook.com/versoil21ottobre/

In un momento difficile della storia del paese e del pianeta intero, dobbiamo decidere fra due modelli di società. Quello includente, con le sue contraddizioni, e quello che si chiude dentro ai privilegi di pochi. Sembriamo condannati a vivere in una società basata su una solitudine incattivita e rancorosa, in cui prendersela con chi vive nelle nostre stesse condizioni, se non peggiori, prevale sulla necessità di opporsi a chi di tale infelicità è causa. Una società che pretende di spazzare via i soggetti più fragili a partire da chi ha la “colpa” di provenire da un altro paese, rievocando un nazionalismo regressivo ed erigendo muri culturali, normativi e materiali. Una società in cui il prevalere di un patriarcato violento e criminale è l’emblema evidente di un modello tradizionale che sottopone le donne alla tutela maschile e ne nega la libertà. Disagio e senso di insicurezza diffuso sono strumentalizzati dalla politica, dai media e da chi ha responsabilità di governo. Si fomentano odi e divisioni per non affrontare le cause reali di tale dramma: la riduzione di diritti, precarietà delle condizioni di vita, mancanza di lavoro e servizi.
Eppure sperimentiamo quotidianamente, nei nostri luoghi di vita sociale, solidarietà e convivenza, intrecciando relazioni di eguaglianza, parità, reciproca contaminazione, partendo dal fatto che i diritti riguardano tutte e tutti e non solo alcuni. Scegliamo l’incontro e il confronto nella diversità, riconoscendo pari dignità a condizione che non siano compromessi i diritti e il rispetto di ogni uomo o donna.
Vogliamo attraversare insieme le strade di Roma il 21 ottobre e renderci visibili con una marea di uomini, donne e bambini che chiedono eguaglianza, giustizia sociale e che rifiutano ogni forma di discriminazione e razzismo.
Migranti, richiedenti asilo e rifugiati che rivendicano il diritto a vivere con dignità insieme a uomini e donne stanchi di pagare le scelte sbagliate di governi che erodono ogni giorno diritti e conquiste sociali, rendendoci poveri, insicuri e precari.
Associazioni, movimenti, forze politiche e sociali, che costruiscono ogni giorno dal basso percorsi di accoglienza e inclusione e che praticano solidarietà insieme a migranti e richiedenti asilo, convinti che muri e confini di ogni tipo siano la negazione del futuro per tutti.
Ong che praticano il soccorso in mare e la solidarietà internazionale.
Persone nate o cresciute in Italia, che esigono l’approvazione definitiva della riforma sulla cittadinanza.
Giornalisti che tentano di fare con onestà il proprio mestiere, raccontando la complessità delle migrazioni e prestando attenzione anche alle tante esperienze positive di accoglienza.
Costruttori di pace mediante la nonviolenza, il dialogo, la difesa civile, l’affermazione dei diritti umani inderogabili in ogni angolo del pianeta e che credono nella libertà di movimento.
Vogliamo ridurre le diseguaglianze rivendicando, insieme ai migranti e ai rifugiati, politiche fiscali, sociali e abitative diverse che garantiscano per tutte e tutti i bisogni primari.
Il superamento delle disuguaglianze parte dal riconoscimento dei diritti universali, a partire dal lavoro, a cui va restituito valore e dignità, perché sia condizione primaria di emancipazione e libertà.
Chiediamo la cancellazione della Bossi-Fini che ha fatto crescere situazioni di irregolarità, lavoro nero e sommerso, sfruttamento e dumping socio-lavorativo. 
Denunciamo l’uso strumentale della cooperazione e le politiche di esternalizzazione delle frontiere e del diritto d’asilo. Gli accordi, quasi sempre illegittimi, con paesi retti da dittature o attraversati da conflitti; le conseguenze nefaste delle leggi approvate dal parlamento su immigrazione e sicurezza urbana che restringono i diritti di migranti e autoctoni (decreti Minniti Orlando) di cui chiediamo l’abrogazione; le violazioni commesse nei centri di detenzione in Italia come nei paesi a sud del Mediterraneo finanziati dall’UE. Veri e propri lager, dove i migranti ammassati sono oggetto di ogni violenza. Esigiamo che delegazioni del parlamento europeo e di quelli nazionali si attivino per visitarli senza alcun vincolo o limitazione.
Chiediamo canali di ingresso sicuri e regolari in Europa per chi fugge da guerre, persecuzioni, povertà, disastri ambientali.
Occorrono politiche di accoglienza diffusa che vedano al centro la dignità di chi è accolto e la cura delle comunità che accolgono. Politiche locali che antepongano l’inclusione alle operazioni di polizia urbana. E occorre un sistema di asilo europeo che non imprigioni chi fugge nel primo paese di arrivo.
Il 21 ottobre uniamo le voci di tutte le donne e gli uomini che guardano dalla parte giusta, cercano pace e giustizia sociale, sono disponibili a lottare contro ogni forma di discriminazione e razzismo.

C.S.

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