Imperia Golfo Dianese - 30 luglio 2017, 04:00

La ricetta delle Girandole di 'Ramassin'

“La domenica con Fata Zucchina” è la rubrica settimanale che sino a dicembre animerà questo spazio, con quaranta pillole tratte dal bilibro di Renata Cantamessa “Il Mistero del Grandalbero – Ricette Favolate di Fata Zucchina”, in un viaggio tra ricette di cibo, salute e felicità… ma non solo.

La ricetta delle Girandole di 'Ramassin'

Estate in cucina? Perché no! Continua la mini-serie a cura di SuperCheffo (alias Alessandro Pavesio) dedicata ai piatti da preparare e gustare insieme alla famiglia: oggi protagonista un piatto a base di “Ramassin” del Monviso e Valle Bronda, una piccola susina davvero portentosa, ricca di fibre, vitamine e sali minerali. Ecco la ricetta delle “girandole di Ramassin”:

 

 

(TRATTO DAL LIBRO, “Ricette Favolate di Fata Zucchina
Ricette di Cucina – Girandole di Ramassin”)

Ingredienti per 4 porzioni
1 rotolo di pasta sfoglia rettangolare
12 susine Ramassin

1 uovo leggermente sbattuto

Preparazione
Srotolare la pasta sfoglia e passarla leggermente con il matterello per eliminare le pieghe. Con un tagliapasta, ritagliare dei quadrati di 10 cm per lato e disporli su una teglia foderata con carta da forno, distanziandoli bene l’uno dall’altro. Praticare quattro tagli negli angoli dei quadrati risalendo verso il centro, ma lasciando la parte centrale intatta. Disporre al centro di ogni quadrato quattro mezzi Ramassin, precedentemente passati in padella con due cucchiai di acqua per ammorbidirli. Prendere le punte di ogni angolo e, una alla volta, ripiegarle sul centro del quadrato, pigiando delicatamente per farle aderire. Spennellare le girandole con l’uovo sulla superficie di pasta sfoglia senza Ramassin. Cuocere in forno preriscaldato a 200° (modalità statica) per circa 15 minuti, finchè le girandole non risulteranno croccanti e dorate.

 

Il Bugiardino di Fata Zucchina (a cura del servizio Igiene Alimenti e Nutrizione dell’ASL di Asti)
Queste girandole rappresentano una merenda completa per i bambini, unendo agli zuccheri e all’energia della pasta sfoglia, le proprietà di questa micro-susina (gruppo colore: blu/viola), fonte di fibre, vitamina C e sali minerali come il potassio, che conferiscono al piatto buone proprietà energetiche e mineralizzanti, favorendo anche la salute intestinale.

Per raccogliere l’ingrediente dell’ultimo piatto di questa mini-serie tra i fornelli non serve viaggiare molto: dalla valle del Monviso basta spostarsi nell’areale del Saluzzese, zona conosciuta per la coltivazione dei piccoli frutti, come il lampone, ricco di fibre e antiossidanti. Imperdibile, domenica prossima, la ricetta delle “barchette di lamponi cuneesi”, sempre a cura di SuperCheffo!

Per leggere lo scorso episodio della rubrica, clicca qui:

TargatoCN: bit.ly/2eN0cDK

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Dove si può acquistare il Bilibro?

Per scoprire tutti i contenuti del bilibro di Renata Cantamessa (alias Fata Zucchina) “Il Mistero del Grandalbero – Ricette Favolate di Fata Zucchina”, si può acquistare su Arabafenicelibri.it (http://bit.ly/2nAOXAp), presso tutti i negozi Coop o ordinandolo alla propria libreria di fiducia.

 

Quanto costa? A chi sono destinati i proventi della vendita?

Il prezzo è di 10€. I proventi raccolti dalla vendita (2€ a libro) saranno donati in Piemonte a favore del progetto F.A.T.A. di Fuoriterapia Assistita con Animazione dell’Ospedale Infantile “Regina Margherita”, in collaborazione con l’Associazione Onlus “La Collina degli Elfi” di Govone d’Alba. Il ricavato di Liguria e Lombardia sarà rispettivamente devoluto all’Ospedale “Gaslini” di Genova e alla Fondazione “De Marchi Onlus” di Milano.

 

Scorri al fondo della pagina per consultare la scheda di presentazione del libro.

 

Contatti

E-mail: renata@fatazucchina.eu

Sito web: www.fatazucchina.net

Pagina Facebook: Renata Cantamessa – Fata Zucchina

Instagram: @fatacantamessa

Twitter: @RCantamessa

Youtube: Renata Cantamessa – Fata Zucchina

 

Chi è Renata Cantamessa?

Giornalista di carta stampata e web, autrice e conduttrice radio-televisiva, doppiatrice

di cartoon, ghostwriter e project-manager, cresce professionalmente nel settore della

cooperazione. Opera in modo trasversale su comunicazione e multimedia-marketing, con specifica attenzione attorno ai temi strategici dell’agroalimentare, della territorialità, del benessere e della sostenibilità. Oltre al mondo della cooperazione e dell’agricoltura (ortofrutta in primis), collabora attivamente con la GDO-Grande Distribuzione Organizzata italiana, la Sanità Pubblica (Asl territoriali), l’Università degli Studi di Torino, gli Istituti di Istruzione Superiore a indirizzo agrario-alberghiero e con l’USR-Ufficio Scolastico Regionale del Piemonte, con un coinvolgimento sulla progettazione dell’attività formativa di alternanza scuola-lavoro. Dal 2013 veste la “nuova identità” di Fata Zucchina, da lei creata e impersonata come icona moderna del Food&Wealth (Health + Welfare) per divulgare nuovi modelli di integrazione e consumo nella relazione tra persone e territorio.

 

Chi è Fata Zucchina?

E’ la prima “fata agricola” italiana, proposta come modello smart di avanguardia al femminile, per ricordare che le donne possono essere un importante veicolo di innovazione in agricoltura. Un omaggio diretto a quell’oltre 70% di lavoro agricolo che - nel mondo - è realizzato da generazioni di donne rurali. Ma non solo: la “bacchetta magica” di Fata Zucchina – ovvero la sua divulgazione attraverso progetti che diventano rubriche, come “Il Bugiardino di Fata Zucchina”- si rivolge per antonomasia al settore primario, come snodo centrale di una “nuova economia”. C’è dunque l’Agricoltura con l’iniziale maiuscola al centro del cuore di questa fata rurale, cioè quel Made in Italy fatto di terra variegata, mani laboriose e grandi intelligenze, che ha bisogno di tornare a simpatizzare con le famiglie e di giocare con i bambini, accendendo la loro voglia di fare, di immedesimarsi e costruire; educandoli a trattare i frutti della terra come nuovi “amici” e a seminare una felicità fatta di beni relazionali, tradizione e innovazione.

 

Fotografia di Claudio Massarente

Renata Cantamessa

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