Attualità - 26 luglio 2017, 09:31

Sanremo: Via Vittorio, la storia di una strada attraverso i disegni e le ricerche del Grafico Renzo Antonelli

Per avere più notizie sulla strada, che rappresentava il cuore pulsante della città, abbiamo incontrato il grafico Renzo Antonelli, proprietario dello studio di Via Corradi n° 26 e gli abbiamo chiesto di parlarci del suo libro di immagini ‘La Via Vittorio’ e soprattutto di raccontarci la storia della strada.

Sanremo: Via Vittorio, la storia di una strada attraverso i disegni e le ricerche del Grafico Renzo Antonelli

La storia di Via Vittorio ha inizio alla metà del XIX secolo, quando la clientela internazionale, che soggiornava nelle ville e nei palazzi della città, si serviva dei prodotti in vendita nei negozi gestiti da commercianti e imprenditori di diverse nazionalità che gestivano le attività più ricercate per una clientela abbiente.

Per avere più notizie sulla strada, che rappresentava il cuore pulsante della città, abbiamo incontrato il grafico Renzo Antonelli, proprietario dello studio di Via Corradi n° 26 e gli abbiamo chiesto di parlarci del suo libro di immagini ‘La Via Vittorio’ e soprattutto di raccontarci la storia della strada. Il lavoro di Antonelli è nato a seguito di una lunga e approfondita ricerca sui palazzi dell’odierna via Matteotti ed oggi costituisce un prezioso e inestimabile documento che ripercorre la storia di una delle strade più significative della città, frutto di quel processo di trasformazione che a cavallo tra Ottocento e Novecento fece di Sanremo una delle mete turistiche più ambite d’Europa. Il libro-cartella riproduce tavole con i prospetti dei palazzi, privi di insegne, sopraelevazioni e grandi vetrine che hanno modificato la bellezza delle costruzioni e la storia e la pubblicità dei negozi che la resero famosa.

Da che cosa è nata questa passione per Via Vittorio? “Friulano di origine, mi sono trasferito a Sanremo da Genova, dove feci gli studi, nel 1964, iniziando a collaborare con mio cognato e mia moglie, nello studio Fotografico Moreschi, in seguito, accettato e frequentato i Corsi di Grafica Internazionale di Urbino, iniziai la mia attività di grafico. Grazie ai parenti di mia moglie che avevano vissuto nel periodo della Grande Guerra 1914-1918 e che avevano gestito una importante attività come il Nonno Alfredo Ronchi con un famoso  ristorante aperto nei primi anni del ‘900 e mio suocero Gianni Moreschi, rinomato fotografo dell’aristocrazia italiana e della facoltosa clientela degli anni 30 in città, iniziai, quindi, a ricercare e scrivere tutte le notizie che riuscivo ad ottenere”.

Ma come mai Via Vittorio era così importante? “Via Vittorio era il centro nevralgico della città dove si concentravano tutte le più importanti e svariate attività. I negozianti erano prevalentemente stranieri e di cittadinanza russa, inglese, tedesca e francese. Una ricerca certosina sulle guide dell’epoca mi ha permesso di ricostruire le attività che si sono succedute dal 1860 a oggi dove possiamo annoverare drogherie, panetterie, pasticcerie, rivendite di vini, farmacie, gioiellerie, case di moda, negozi di antiquariato, di musica, e tutto ciò che veniva richiesto da una raffinata clientela straniera. Tra le attività più importanti possiamo ricordare tra quelle russe la Farmacia “Gitomirski” e Le “Magasin Russe”, tra quelle inglesi la” Drogheria Steiner & Saluzzi”, dove si potevano acquistare le famose marmellate “Chubb” ed altri prodotti inglesi, la “Boutique Prince of Wales” e la “Haart H. e Fils” per l’abbigliamento, la “Beneckeee & Heywood“ agenzia immobiliare e la farmacia “Squire” , tra quelle tedesche la Farmacia “Herman Blaser”, la Farmacia “Dr. Peinemann & Weidemann, l’orologeria “Gustav Mager”, lo studio fotografico “Stender”, il fotografo “Bekson & C.” e la pasticceria Andry Von Moos, e per finire tra quelle francesi “ Le Magasin Samaritaine” , la Boutique “”Leo Mode”, “Madame Broch Robe e Manteaux”, da “Cruz” Corsetterie. Sempre a cavallo tra ottocento e novecento vennero aperti ben 17 Vice-Consolati, per le diverse colonie straniere sempre più in crescita. Di seguito iniziarono a trovare la loro collocazione ideale anche importanti negozi come la “Gioielleria Bulgari”, l’ Antiquario “Gazoja”, Le “Grand Salon de The Daetwyler”, la “Lenci”, “Venchi Unica”, “Perugina”, “Mina mode”, “Calzoleria Gandolfo”, “Severino”, “Semeria”, “Cremieux”, “Meiffret”, “Fontanelli”. Nell’ambito della ristorazione possiamo ricordare “Ristorante Ronchi – Caffè Centrale” ,”Rendez Vous”, “Ristorante Nino”, citato sulla Guida Michelin di allora, il “Gran Caffè Europeo”, il “Bar Venezuela” e il “Bar Tabarin Ungherese”.”

Ma cosa ha decretato la fine della Via Vittorio? “Dal 1950 è iniziato un lento e inesorabile cambiamento delle attività commerciali, infatti Iniziarono a sparire le drogherie, panetterie, pasticcerie per nuove attività e negozi di abbigliamento e accessori che in seguito, grazie al sistema di franchising, appiattirono l’offerta, massificando la produzione commerciale e portando così alla scomparsa dell’antica figura del negoziante locale”.

Il Libro-cartella di Antonelli è stato stampato in soli 200 esemplari e comprende anche una litografia con tutti i prospetti dei palazzi. I clichè sono stati distrutti, per cui non sarà più possibile una ristampa e l’opera rimarrà una rarità unica nel suo genere. Esistono ancora pochissime copie che saranno destinate a collezionisti o amanti della città. Nella prossima intervista Renzo Antonelli ci parlerà delle 560 ville di Sanremo che sono state realizzate tra il 1860 e il 1914 e di cui, oggi, ne sono rimaste, nella loro struttura originale solo una cinquantina mentre le altre hanno incontrato il triste destino di essere trasformate in condomini o demolite.

Maurizio Losorgio

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