Un passaggio "molto forte", come è stato sottolineato nel corso della conferenza stampa, da parte di Alessandro Savioli e Susanna Palma, i due consiglieri comunali di "Per Imperia", il gruppo nato dopo l'esperienza della lista civica di supporto al Sindaco Carlo Capacci.
I due oggi hanno annunciato di essere disposti a dare le dimissioni, invitando i colleghi in consiglio a fare lo stesso ponendo così anticipatamente fine all'amministrazione del primo cittadino eletto nel 2013 con una maggioranza molto ampia derivata dal 76% delle preferenze dei cittadini imperiesi.
Con il tempo però le divergenze all'interno di una maggioranza composta dal Partito Democratico, socialisti e una serie di liste civiche collocabili con il centro e il centro destra, hanno fatto scattare i primi malumori culminati con varie dimissioni, a cominciare da quella di Paolo Strescino, già Sindaco dal 2009 al 2012, sostenitore di Capacci nel 2013 con il suo "Laboratorio per Imperia", con cui è stato eletto in Consiglio e subito dopo presidente del parlamentino, fino a diventare Assessore prima delle dimissioni nel 2015.
Poi è stata la volta dei malumori di Paolo Re, Natalia Riccò, Ester D'Agostino e la stessa Susanna Palma, un tempo tutti uniti nella lista "Imperia Cambia".
Oggi gli equilibri su cui si tiene la maggioranza sono fragili e la sfida lanciata oggi da Savioli e Susanna Palma rischia di romperli.
"Dopo molteplici riflessioni, - dicono i due - anche a seguito degli ultimi avvenimenti in consiglio comunale e le ultime notizie, riteniamo che l’amministrazione Capacci sia conclusa. Non c’è più armonia e dialogo e occorre fare delle scelte. Annunciamo così la nostra disponibilità a dare le dimissioni insieme ad altri consiglieri che intendano fare lo stesso".
Non hanno parlato con nessuno degli altri consiglieri, o almeno così hanno dichiarato in conferenza stampa, ma fare i conti è presto fatto. Per far sì che l'amministrazione Capacci vada a casa anzitempo occorre la disponibilità di diciassette consiglieri, quindi i dodici dell'opposizione, contando anche Antonio Russo, ex capogruppo del MoVimento 5 Stelle da cui era stato espulso per approdare in seguito nel gruppo misto da dove ha prima offerto appoggio esterno al Sindaco e poi, in polemica per la gestione del nascente servizio di raccolta rifiuti porta a porta tornato tra i banchi della minoranza. Ma non basterebbe. Per far cadere l'amministrazione servirebbero, oltre alle dimissioni di Savioli e Palma, servirebbero anche quelle di Paolo Re, Ester D'Agostino e Natalia Riccò, ancora in Imperia Cambia, ma che poco meno di una settimana fa hanno annunciato la nascita del comitato "La Voce".
"Non faremo squadra con nessuno, diciamo che i nostri due nomi ci sono. - continuano i consiglieri - Il messaggio che mandiamo agli altri è di assumersi le loro responsabilità e vediamo se seguiranno o meno la nostra linea politica".
Se l'appello resterà lettera morta, Savioli e Palma non si dimetteranno dal consiglio comunale. "Abbiamo anche dei doveri nei confronti dei nostri concittadini che ci hanno votato. Dimetterci in due non servirebbe a niente, per cui in quel caso continueremmo a valutare pratica per pratica le proposte dell'amministrazione".
I due questa mattina hanno avvisato il Sindaco delle proprie intenzioni, il quale, stando a quanto hanno dichiarato in conferenza stampa, si sarebbe limitato a prendere atto della vicenda che riguarda i due consiglieri scelti per rappresentare la lista civica d'appoggio alla sua candidatura quattro anni fa. Il rapporto con gli anni si è però deteriorato.
"Al di là delle divergenze su alcune pratiche, che abbiamo già manifestato in Consiglio, - spiega Savioli - crediamo non ci siano più le condizioni per andare avanti, soprattutto per la mancanza di dialogo e di rapporti umani. Siamo messi da parte, tanto che alcune pratiche ci vengono esposte all'ultimo, poco prima dei consigli comunali".
Nel frattempo i due non negano di guardarsi attorno per le prossime amministrative che, commissario prefettizio o meno, non arriverebbero prima della prossima primavera.