Politica - 08 giugno 2017, 07:31

Imperia: emergenza migranti, il coordinatore di Forza Italia Ranise risponde ad Antonio De Bonis

“Se Imperia vuole davvero sperare in uno sviluppo turistico deve trovare soluzioni che non la penalizzino ulteriormente".

Imperia: emergenza migranti, il coordinatore di Forza Italia Ranise risponde ad Antonio De Bonis

“Da un po’ di tempo noto che il nuovo (si fa per dire…) coordinatore cittadino del PD, Antonio De Bonis è particolamente attento e presente sui media: me ne compiaccio, da vecchio socialista, d’altra parte, conosce bene la politica in ogni sfaccettatura. In ogni caso prendo atto di alcune sue osservazioni: credo di avere sensibilità per alcune tematiche, e lo rivendico; tuttavia, grazie all’inefficienza del governo, l’immigrazione è completamente fuori controllo, manca una politica che regolamenti i flussi migratori e il ruolo dell’Italia è marginale anche in Europa”.

Interviene ironicamente in questo modo, il coordinatore imperiese di Forza Italia, Antonello Ranise, che prosegue: “E questo non va assolutamente bene e non ha nulla a che vedere con un autentico spirito di accoglienza. Allo stesso modo, ciò che non va per niente bene, è la mancanza di tutela di un territorio, il Ponente, che molto ha dato proprio in termini di accoglienza e integrazione, non solo a livello istituzionale, ma anche come associazioni di volontariato, laiche e cattoliche. Non vanno altrettanto bene la mancanza di confronto e le risposte scocciate che provengono da taluni quando si affronta con un minimo di serietà e senso critico un tema, quello dei migranti, che certamente presenta lati oscuri e pone a sua volta un altro problema, drammaticamente attuale, quello della sicurezza, che sarebbe da irresponsabili sottovalutare”.

“Se Imperia vuole davvero sperare in uno sviluppo turistico – termina Ranise - deve trovare soluzioni che non la penalizzino ulteriormente: è una città in fortissima crisi, che ha bisogno di un nuovo impulso, e gli amministratori che abbiano senso di responsabilità, non solo hanno il diritto, hanno il dovere di non accettare passivamente quanto deciso dal governo centrale, che certo non conosce i problemi della nostra città, né del nostro territorio, quanto mai lontano dalla nostra gente e in tutt’altre faccende affaccendato”.

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