La fusione tra i comuni di Montalto e Carpasio, sta generando forti polemiche e grandi discussioni in valle Argentina. E’ di questi giorni l’intervento di una persona nota, l’ex sindaco di Carpasio Valerio Verda.
L’ex primo cittadino, molto amato in vallata ed a cui viene attribuito grande impegno per il piccolo borgo, si è espresso contro un’azione del ‘fronte del no’. Verda, sollecitato da compaesani e sostenitori, è intervenuto sulla possibile fusione che si voterà il prossimo 11 giugno a Montalto e Carpasio. "Penso che oggi ci sia grande confusione tra gli abitanti dei due paesi. - spiega Verda - Molti preferiscono fare parole che definirei ‘ciapetti’ di basso livello anziché leggere ed informarsi per pensare al futuro di Carpasio. Soltanto con la vittoria del ‘Sì’ il paese si potrà risollevare da un declino inesorabile iniziato già da qualche anno. Questo nonostante gli sforzi delle Amministrazioni che non riescono a far fronte ai bisogni primari e più semplici della popolazione”.
Non è un mistero che diverse persone siano contrarie alla fusione tra Montalto e Carpasio. Tra chiacchiere da bar e prese di posizione nei carruggi, da qualche giorno si fa un gran parlare anche di una lettera. La missiva è stata segnalata in un paese limitrofo ai due comuni coinvolti nel referendum. Nello scritto si parla dell’assenza di radici storiche che leghino i due borghi che vorrebbero fondersi. L'autore spiega come Carpasio sia storicamente più vicino ai borghi dell’alta valle Impero che non a Montalto.
A complicare la situazione ci sono anche altri problemi. Valerio Verda denuncia una certa criticità tra le fila del gruppo che avrebbe dovuto sostenere l’attuale maggioranza di Carpasio, guidata dal sindaco Claudio Seravalli. “Mi rivolgo ad alcuni consiglieri. È molto comodo sedersi sotto le piante di ippocastano e criticare l'operato di un Sindaco e della sua Amministrazione. - dichiara Verda - La critica veniva proprio dall'interno del gruppo che doveva sostenerlo (Seravalli ndr). Fatto ancora più grave e subdolo. A costoro che non hanno a cuore le sorti del proprio comune inviterei di finirla di gettare discredito su Carpasio ad ogni occasione. Sarebbe opportuno che questi individui si concentrassero sulle sorti del loro paese. Fra circa un mese, il referendum dirà se Carpasio avrà ancora vita lunga come Comune o se verrà precettato a forza fra qualche anno”.
Che cosa accadrà se non passerà il referendum? “In caso di vittoria del no, c’è il rischio concreto di ritrovarsi un giorno sotto Taggia, senza la possibilità di decidere autonomamente del proprio destino. Per questo mi rivolgo a chi critica la fusione. A queste persone che non hanno figli, per una volta, pensino a tutte quelle coppie coraggiose che hanno figli e che hanno deciso di venire a vivere a Carpasio nonostante le difficoltà. Quelli che oggi criticano la fusione dovrebbero amare di più Carpasio anziché parlarne male in altri comuni limitrofi, magari davanti ad un buon gelato... Inviterei costoro che da anni fanno del male a al paese a farsi un bell'esame di coscienza ed a votare ‘Sì’ per la fusione”.
Molte persone credono che la fusione comporterebbe la scomparsa di uno dei due paesi, cancellandone storia e tradizioni. A loro che cosa si sente di dire? "Tutte le idee sono da rispettare, ma questo sarà l'ultimo treno che si potrà decidere di prendere in autonomia e mettendo da parte personalismi. Se le cose andassero male a nessuno sarà più concessa l'opportunità di lagnarsi o puntare il dito su questa Amministrazione o su un'altra. Non sarà facile. La gente non deve pensare che Carpasio sparirà e saranno cancellate le sue tradizioni. La fusione non comporterà niente di tutto questo. I due paesi rimarranno e continueranno a mantenere le loro identità ben distinte. Ci saranno indubbi vantaggi per i servizi e di natura economica. Non è un caso che gli stranieri che vivono in questi due borghi siano totalmente a favore. Da dove vengono loro le fusioni esistono da molto più tempo e sono accolte come sintomo di crescita. Inoltre, permettono il mantenimento di borghi che diversamente sarebbero destinati a scomparire. - conclude Verda - A chi critica dico soltanto chi è causa del suo mal pianga se stesso".