L’obiettivo è l’ottenimento della concessione pluriennale marittima, ma anche il completamento del porto turistico. È questa la strada tracciata dall’amministrazione Capacci che all’indomani della delibera del Consiglio Comunale che ha dato indirizzo pubblico della gestione del porto attraverso la creazione della società in house Go Imperia, cerca di portare avanti.
Il porto, funestato da inchieste e processi terminati con un nulla di fatto per la Procura, aspetta di essere terminato, ma per questo occorrono molti soldi, circa 30 milioni di euro che il Sindaco, il suo vice e Assessore al Demanio Giuseppe Zagarella e il presidente di Go Imperia Roberto Balbo cercano di reperire.
Anche questo è stato oggetto di una riunione che si è tenuta nel primo pomeriggio a palazzo civico tra i tre che al termine non hanno voluto commentare.
“Sono state avanzate alcune proposte, che al momento sono top secret e lo resteranno per le prossime settimane”, commentano all’unisono.
“E’ chiaro che ci sono difficoltà legate al reperimento delle fonti di finanziamento, ma stiamo lavorando per mettere in pratica la delibera 65 del Consiglio Comunale, che prevede la gestione pubblica del porto”, aggiunge poi il Sindaco Capacci.
Nei mesi scorsi, la Go Imperia aveva usufruito di un aumento di capitale di circa 2 milioni di euro, frutto del cosiddetto “tesoretto”, ovvero la cifra pari a 6,5 milioni di euro erogata nelle casse comunali in seguito a un accordo con le assicurazioni Generali per la mancata realizzazione delle opere di urbanizzazione del porto turistico.
In quell'occasione l’amministrazione era stata criticata per la scelta di aumentare il capitale della società di 2 milioni, da parte della minoranza consiliare che ha suggerito a Capacci di investire maggiore denaro finalizzato all’acquisto dello scalo da parte di Go Imperia che al momento ha stipulato un contratto d’affitto.