Imperia: adesione del Comune a Rivieracqua, Fossati "Abbiamo assistito al festival dell'approssimazione!"

“La pratica più importante del Consiglio Comunale di giovedì era, senza dubbio, l’adesione del Comune di Imperia a Rivieracqua, la società pubblica consortile che gestirà nei prossimi anni gli acquedotti ed i depuratori di tutti i Comuni della Provincia”.

Interviene in questo modo Giuseppe Fossati di Imperia Riparte dopo la discussione di giovedì scorso in Consiglio comunale. “Per una pratica di tale importanza – prosegue - era lecito attendersi una grande attenzione dell’Amministrazione, anche agli aspetti giuridici e tecnici della delibera, nonché una linea politica chiara e trasparente. Si è assistito, invece, ad un festival dell’approssimazione amministrativa e della totale assenza di una politica seria, che dica chiaramente cosa vuole fare. Sotto il primo profilo (approssimazione amministrativa), si è dovuto procedere, su sollecitazione del sottoscritto e dopo frenetici consulti tra l’Amministrazione, Segretario Comunale e Dirigenti interessati, ad emendare la pratica addirittura nell’oggetto, oltre che nelle premesse: si è dovuto infatti chiarire che si votava solo l’acquisizione di un partecipazione in Rivieracqua, ma non (come rubricato originariamente e nelle premesse) anche un indirizzo agli uffici per dare attuazione alla delibera 20/16 del Consiglio, ossia ad una delibera già chiarito essere errata”.

“Un gran pasticcio. Mi chiedo se sia stato possibile impostare una pratica così importante con tale superficialità. Sotto il secondo profilo (assenza di una politica seria), si è assistito al più deteriore gioco delle parti. Credo che tutti siano convinti che sia necessario che il Comune di Imperia rivesta in Rivieracqua un ruolo chiave, per garantire la giusta attenzione alle esigenze del comprensorio imperiese. Un comprensorio che vedrà la depurazione gravare esclusivamente sul depuratore di Imperia e che oggi è dipendente quasi in modo assoluto dall’acquedotto del Roja; acquedotto che necessita di importanti investimenti manutentivi ed al quale occorre trovare valide alternative. Occorre quindi investire in quella società, per avere peso nella compagine sociale e per dare alla società la forza economica di fare indispensabili interventi infrastrutturali dal costo enorme”.

“A parole tutti d’accordo, ma solo a parole. Nei fatti – termina Fossati - la maggioranza si è rifiutata di votare un emendamento per dare un indirizzo chiaro politico ed amministrativo in tal senso. Di qui, quello che ho definito ‘il gioco delle parti’: a parole si dice di voler fare una cosa, nei fatti, se ne fa un’altra. Il dubbio è: la maggioranza ha le idee confuse o, nelle sue componenti, ha idee diverse? Difficile dirlo. Comincio a pensare che non abbia proprio idee”.