Politica - 29 novembre 2016, 16:09

Sanremo: difesa del posto di lavoro, del futuro e della dignità, scendono in piazza i dipendenti Telecom (Foto e Video)

Con in testa lo slogan ‘Io non sono un costo’, la manifestazione è stata organizzata, come recita il volantino distribuito nel centro della città dei fiori, contro l’arroganza del nuovo management aziendale che ha abbiato un piano di riduzione dei costi per 1,6 miliardi di euro, a fronte di un premio per l’Amministratore delegato di 55 milioni.

Sanremo: difesa del posto di lavoro, del futuro e della dignità, scendono in piazza i dipendenti Telecom (Foto e Video)

Manifestazioni dei lavoratori del gruppo Telecom Italia, questo pomeriggio in via Matteotti a Sanremo, con l’organizzazione delle segreterie locali di Slc-Cgil, Fistel-Cisl e Uilcom-Uil, a difesa del posto di lavoro, del proprio futuro e della propria dignità.

Intervista Contesabile 



Intervista Merlino


Con in testa lo slogan ‘Io non sono un costo’, la manifestazione è stata organizzata, come recita il volantino distribuito nel centro della città dei fiori, contro l’arroganza del nuovo management aziendale che ha abbia un piano di riduzione dei costi per 1,6 miliardi di euro, a fronte di un premio per l’Amministratore delegato di 55 milioni. Contro la massima flessibilizzazione dell’orario di lavoro, la riduzione del salario ed il taglio normativo e dei diritti.

I sindacati si schierano contro la decisione di rivedere al ribasso gli appalti con le società esternalizzate, nelle quali svolgono attività lavorative ex dipendenti Telecom, rinnovandoli con un taglio netto del valore economico e calando i volumi di lavoro appaltato.

Questo’oggi i dipendenti Telecom (circa 40) hanno manifestato per chiede: un serio piano industriale di sviluppo della rete e del business aziendale, che miri ad un aumento dei ricavi, al recupero del fatturato e dei clienti, al miglioramento del servizio ed all’internalizzazione dell’attività lavorativa di valore.

“Manifestiamo – hanno sottolineato i dipendenti Telecom – per portare a conoscenza dell’opinione pubblica, quanto accade in Telecom Italia e nel settore delle telecomunicazioni. Ma anche per ottenere un contro con l’azienda, corretto e senza forzature, che investa in una migliore organizzazione del lavoro, in formazione professionale e per migliorare le condizioni economiche e di tutela. Scioperiamo anche perché le aziende che lavorano in appalto per Telecom non si vedano costrette a rincorrere gare al massimo ribasso, dovendo poi a loro volta ridurre la qualità del lavoro ed i salari”.

Stefano Michero

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