Il mondo intero aspetta col fiato sospeso i risultati delle elezioni presidenziali degli Stati Uniti. Oggi infatti gli americani si recheranno alle urne per scegliere il successore di Barack Obama, primo presidente nero nella storia degli USA, che ha terminato il proprio secondo e ultimo mandato.
Gli aspiranti successori di Obama, la Democratica Hillary Clinton e il Repubblicano Donald Trump rappresentano modi e idee completamenti opposti di intendere la politica, ma al tempo stesso sono stati definiti da molti esperti entrambi inadeguati per ricoprire il ruolo di Presidente degli Stati Uniti. Alla fine di questa giornata, o molto più probabilmente domani mattina sapremo chi sarà il vincitore, ma nell’attesa abbiamo voluto chiedere ai principali sindaci della provincia di Imperia chi voterebbero tra i due se fossero cittadini americani.
Al di là delle simpatie e antipatie personali verso la Clinton o Trump, i nostri amministratori non sembrano particolarmente convinti nel sostenere un candidato piuttosto che un altro.
Il Sindaco di Sanremo Alberto Biancheri, per esempio, si dice deluso di come i due abbiano gestito la campagna elettorale. “Devo dire che queste elezioni americane mi appassionano poco, non mi sono sentito coinvolto quanto nelle altre. Ho visto una lotta molto personale tra i due candidati, cosa che succede spesso, però di solito in termini molto bassi. Trump e la Clinton sono due candidati che non mi hanno trasmesso molto. Non credo che cambierà qualcosa a livello internazionale se vincerà Trump piuttosto che la Clinton. Penso che sia facile fare delle valutazioni da fuori, ma quando sei chiamato ad amministrare i margini sono molto ristretti. Non credo in grossissimi cambiamenti tra un candidato e l’altro. Le scelte di chi amministra, al di là dell’ideologia, sono molto complesse. Secondo me i candidati sono molto simili tra loro perché hanno fatto entrambi un attacco al loro avversario e basta, poi sui contenuti ovviamente c’è una differenza. Trump spaventa molto di più rispetto alla Clinton, ma io credo che anche se dovesse vincere, Trump non sarebbe così radicale come vuol far credere, però indubbiamente nella Clinton c’è più conoscenza politica e questo mi dà un po’ più di tranquillità, ma allo stesso tempo neppure la Clinton mi ha entusiasmato”.
Carlo Capacci, Sindaco di Imperia si chiede come mai, tra gli oltre duecento milioni di americani, non si siano trovati candidati migliori. “Trump vuole costruire i muri contro gli immigrati, in una nazione in cui il punto fondante è stata l’immigrazione. In questo modo fa demagogia perché gli Stati Uniti hanno bisogno degli immigrati. La maggior parte degli americani sono figli di immigrati. Un candidato presidente che non si è accorto, per esempio, che l’amministratore di Microsoft e quello di Google sono indiani mi sembra che debba fare altro nella vita. Per quanto riguarda la Clinton, non rappresenta il cambiamento, non ha visione del futuro, per questo non la voterei. Secondo me il presidente degli Stati Uniti va scelto tra la gente della Silicon Valley. Ci vogliono giovani con la giusta visione del futuro”.
Chi invece ha le idee chiare e voterebbe Hillary Clinton è il Sindaco Pd di Ventimiglia Enrico Ioculano. “Voterei la Clinton perché è una persona che ha un'ottima esperienza in materia, è stata un ottimo Segretario di Stano, non mi entusiasma tanto, ma rispetto a quel Trump lì… C'è comunque da domandarsi un po' di cose, se la più grande democrazia del mondo arriva ad avere tra i candidati alla Presidenza un personaggio così”.
Giacomo Pallanca, Sindaco di Bordighera fosse uno statunitense non andrebbe a votare. “La scelta tra i due candidati non è mai stata così difficile, non è mai stata fatta scelta peggiore rispetto ai candidati alla Presidenza. Se fossi un americano sarei in fortissimo imbarazzo sul voto. La Clinton è troppo vicina ai poteri economici di Wall Street, non so che posizione potrebbe avere rispetto alle decisioni di tipo economico, Trump invece ha posizioni fortemente radicali”.
Più indulgente nei confronti di Trump è sicuramente il Sindaco di Diano Marina Giacomo Chiappori: “Devo dire che non mi sono fatto un’idea su chi voterei, ma andando d’istinto non voterei la Clinton, non perché Salvini ha detto che gli piace Trump ma perché è una donna che è riuscita ad accettare un atto come quello del marito, è stata portata al pubblico ludibrio e ci è passata sopra. Questo è indice che sia capace di accettare qualsiasi compromesso e se questa è la mentalità non la vorrei come presidente. Inoltre, la Clinton mi deve spiegare perché un tempo era nemica di Obama e adesso gli è amica. Questo è un altro aspetto che non mi farebbe votare per lei. Trump è uno che dice in maniera un po’ ‘bossiana’ tutto quello che pensa il che gli porta i nemici della nomenclatura, non la gente che secondo me non gli è ostile, ma solo chi deve mettere la vaselina per trovare le soluzioni. Lui è ruvido e dice le cose come le pensa e mi sembra non sia guerrafondaio e penserà molto all’America piuttosto che sviluppare centri di guerra in giro per il mondo come fanno altri”.
Tra i sindaci dei piccoli comuni, Giorgio Giuffra di Riva Ligure pensa che “Trump e Clinton, anche se per ragioni molto diverse, sono dei pessimi candidati per la Presidenza degli Stati Uniti. Per evitare di dover votare il meno peggio, ricorrerei probabilmente alla scheda bianca oppure darei la mia preferenza a un candidato minore e certamente perdente come Johnson o McMullin”.
A Elio Di Placido, Sindaco di Santo Stefano al Mare, le elezioni americano lo fanno addirittura allontanare dalla politica. “Credo si tratti più che altro di uno spettacolo in cui si accorda una preferenza simbolica. Non capisco come sia possibile, in un Paese dai principi democratici come quello americano, che non sia stata trovata un'alternativa alla moglie di un ex Presidente. La Clinton rappresenta la prosecuzione di Obama, ma secondo me si tratta di una democrazia zoppicante”.