Ventimiglia Vallecrosia Bordighera - 07 ottobre 2016, 17:00

Imperia dalla A alla Zumba

Settimio Benedusi a Imperia

Settimio Benedusi a Imperia

Stavolta Settimio Benedusi l’ha sparata grossa, a giudicare dall’ironia che sta prendendo di mira la sua proposta di trasformare Imperia in una capitale mondiale di tutti gli sport. Proprio tutti, dalla A (atletica) alla Z (zumba), senza dimenticare nulla, nemmeno le bocce.

Secondo Benedusi, basterebbe telefonare ai grandi personaggi sportivi, pagarli e portarli in città per organizzare eventi di respiro internazionale. L’idea rientra nel filone “il tesoretto, dove lo metto” che sta appassionando mezza Imperia, cioè come spendere quei 6,5 milioni di euro che stanno per entrare nelle esangui casse comunali. 

Nella sua lettera aperta al sindaco Carlo Capacci, il noto fotografo ha pure vagheggiato la realizzazione di una fantastica cattedrale del benessere fisico nello stabilimento Agnesi. Inoltre, ha ipotizzato di eliminare le vetture private dalle strade, sostituendole con mezzi pubblici, biciclette e car-sharing.

Ironizzare su questi argomenti è facile, perché le visioni di Benedusi si scontrano con una realtà che a tratti è deprimente. Tra Porto e Oneglia ci sono più automobili ogni mille abitanti che a Milano, le infrastrutture sportive sono poche e spesso gestite male, l’unica squadra forte che avevamo (pallanuoto femminile) è rimasta orfana di campionesse; il Wind Festival già da qualche anno è migrato da Imperia a Diano Marina, non puoi riservare ai pedoni cento metri di una via senza attirarti le ire dei commercianti, fatichiamo perfino a gestire un evento biennale come le Vele d’Epoca. Mi fermo qui per non infierire.

Allora prendiamo la lettera di Benedusi per quello che è, un mix di sogni, provocazioni, forse anche allucinazioni. Dentro c’è del buono, come in ogni visione degna di questo nome. C’è un’Imperia capitale almeno di qualche sport (vela, nuoto, corsa, downhill?), c’è un’Imperia in cui la gente cammina e pedala di più, e prende l’autobus, anziché utilizzare la macchina ogni volta che deve uscire da casa.

C’è anche un’Imperia più pulita, con un porto che funziona, un teatro aperto e meno buche nei marciapiedi. Basterebbero già queste ultime cose per riprendere un minimo di fiducia nel futuro. A Benedusi, a questo giro, rimprovero solo di essersi un po’ sbilanciato sul lato “fantasia”. Temo che la città debba ripartire dalle basi. Solo dopo potrà pensare più in grande.

Luca Re

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