Politica - 29 settembre 2016, 11:34

Ieri l'incontro tra i Sindaci per discutere della tassa di soggiorno: il no di Confesercenti Assoturismo

"Una tassa che andrebbe a gravare su un settore che continua ad avere un’enorme fragilità nonostante i numeri positivi della stagione che si è appena conclusa. Ciò accade proprio perché i costi di gestione, la tassazione complessiva e le ulteriori problematiche infrastrutturali, rendono difficili il mantenimento degli equilibri".

La categoria del turismo di Confesercenti nella persona di Antonio Ceresi, Presidente Regionale Confesercenti Assoturismo è intervenuta sul tema della tassa di soggiorno che torna periodicamente sui tavoli di discussione delle amministrazioni e riconferma la propria opinione contraria all’inserimento della suddetta imposta.

"Una tassa che andrebbe a gravare su un settore che continua ad avere un’enorme fragilità nonostante i numeri positivi della stagione che si è appena conclusa. Ciò accade proprio perché i costi di gestione, la tassazione complessiva e le ulteriori problematiche infrastrutturali, rendono difficili il mantenimento degli equilibri. Ricordiamo che dagli ultimi dati emersi da uno studio Unioncamere, si evidenzia, per il nostro settore, una tassazione complessiva del 68%. I segnali positivi di presenze che stanno dando respiro a molti operatori turistici, andrebbero incoraggiati e non  soffocati. Il settore ricettivo della nostra Riviera, nel suo insieme, ha subito negli ultimi anni la crisi economica, il peso delle tasse  e l’applicazione di un’ulteriore imposta potrebbe avere ulteriori ripercussioni negative. Inoltre l’analisi dei dati delle realtà dove la tassa di soggiorno è già in vigore, non evidenzia una maggior spesa da parte dei comuni nel settore specifico del turismo, anzi, avvalora la nostra convinzione che la tassa di soggiorno potrebbe finire nel “calderone” delle spese che affrontano i comuni senza benefici per le strutture turistiche”.

Completa il discorso Ino Bonello responsabile provinciale di Confesercenti Assohotel che ribadisce la contrarietà in quanto “l’introduzione di una tassa di soggiorno rischierebbe di mandare fuori mercato numerose strutture ricettive che lavorano sul filo del prezzo della concorrenza che porterebbe le nostre imprese ricettive a non esser più competitive proprio sull’elemento prezzo che è fondamentale, in un mercato che diventa sempre più globale”.

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