"Gentile Direttore,
Le scrivo come lettrice e come turista del vostro bellissimo territorio. Pochi giorni fa mi sono imbattuta in un tuffo nel passato, in un fantasma di una vecchia funivia corrosa dal tempo, dove però si respirano ancora i ricordi di uno splendore di anni d'oro, in un periodo storico dove l'importanza di una crescita economica si toccava con mano.
Documentandomi ho scoperto che era un tragitto che collegava Sanremo-Monte Bignone. Una funivia che vanta di alcuni primati: essere stata la funivia più lunga del mondo con la campata più lunga sospesa tra due piloni, ed inoltre aver trasportato più di due milioni di visitatori e passeggeri in oltre 20 anni di attività.
Spiace quindi vedere come questa potenza del Vostro territorio, sia stata lasciata al suo destino... cioè al disuso, a causa di una mancanza di volontà nel credere che gli investimenti si debbano fare per valorizzare un territorio e farlo crescere nel tempo. Il dissesto in cui versa questa funivia, mi ha riportato come in un 'flash-back' ai fatti di cronaca, non molto lontani, che ha visto protagonista il Comune di Sanremo. Dove alcuni fatti pittoreschi di funzionari e dipendenti pubblici, in una veste di malcostume e di poca etica, per diversi anni hanno pesato su un Bilancio comunale.
Forse la domanda da semplice turista italiana è questa: Sanremo, una delle città più famose in Italia e al mondo, non dovrebbe far notizia riportando alla ribalta una potenza economica quale una funivia, anzichè fatti di cronaca che lasciano l'amaro in bocca, attraverso fotografie che documentano una realtà storica e attuale?
Mi auguro che questa goccia possa scuotere un'amministrazione comunale, perchè un bilancio si basa non solo su trovare fondi, ma anche nel ridurre i costi, nonchè ad un controllo costante dell'applicabilità di un codice disciplinare ed etico a cui sono soggetti tutti i dipendenti pubblici, nessuno escluso.
Cristina Brambilla".