Attualità - 19 giugno 2016, 12:11

Piccoli comuni, quale futuro? viaggio nella top ten imperiese dei borghi meno abitati in provincia

Armo, 111 abitanti è il paese con meno abitanti della Provincia di Imperia. Realtà diverse e un unico obiettivo: lottare per non perdere un pezzo di storia e di territorio.

Il piccolo comune di Armo

Il piccolo comune di Armo

Incantevoli, silenziosi, incastonati tra il mare e la montagna: sono i piccoli comuni della provincia di Imperia, quelli abitati da poco più di un centinaio di persone. Preziosi scrigni di storia e tradizione, a rischio sopravvivenza.

Piccole realtà come quella di Armo, in alta Valle Arroscia, il paese con meno abitanti della Riviera dei Fiori. Conta 111 anime ed è il quarto comune meno densamente abitato della Liguria (il record regionale spetta a Rondanina con 62 abitanti, comune della città metropolitana di Genova, dati Istat aggiornati a 1 gennaio 2016 ndr). 

In questi luoghi il tempo sembra essersi fermato, così come a Montegrosso Pian Latte (118 abitanti), ad Aquila d'Arroscia (166 abitanti), Carpasio (168 abitanti), Mendatica (185 abitanti), Olivetta San Michele (211 abitanti), Terzorio (216 abitanti), Cosio d'Arroscia (221 abitanti), Lucinasco (272 abitanti) e Caravonica (282 abitanti) per fare alcuni esempi in una sorta di top ten provinciale. 

Una fotografia numerica che accomuna la provincia da est a ovest al resto d'Italia. L'andamento demografico e la migrazione verso i centri urbani nel corso dei decenni, ha lasciato un vuoto nel cuore di questi borghi. Ma oggi pare esserci un'inversione di tendenza. La crisi ha portato a riscoprire la terra ed è ricomparso un vento nostalgico per la vita di paese. 

Ma qual è il futuro di questi Comuni? Si parla di fusioni, unioni e soppressioni. I tagli ai servizi di certo non aiutano. Eppure sono proprio questi gli angoli di Liguria più decantati, apprezzati dai turisti, meta di vacanze. Perché la quiete del paese non ha eguali. 

"Si ritorna nei paesi come tutti, ad un certo punto della vita li si riscopre - commenta Massimo Cacciò, sindaco del comune di Armo - certo i collegamenti nella Valle sono difficoltosi soprattutto nel periodo estivo e festivo. Non c'è più un negozio, ha riaperto un ristorante e la posta c'è a giorni alterni. E' difficile parlare di rilancio dell'entroterra se poi si taglia sui trasporti" - conferma il primo cittadino.

"Eppure - continua Cacciò - chi riesce, se può, ritorna. Armo è un paese accogliente, a misura d'uomo dove si può ancora lasciare la chiave attaccata alla porta. Ci conosciamo tutti, c'è il circolo della Pro Loco e ci diamo da fare per organizzare occasioni di aggregazione in paese".

"I servizi sono pochi, i trasporti ridotti all'essenziale. Ha chiuso anche il negozio di alimentari e ora c'è un banco che viene in paese una volta alla settimana - aggiunge il sindaco di Carpasio, Claudio Seravalli - Tramite l'Unione dei Comuni e i progetti Alcotra si sta cercando di sviluppare un turismo di nicchia che funzioni sulla parte sentieristica. Bisognerebbe tornare alle tradizioni, a coltivare la terra, integrando il turismo e investendo nella parte agricola. Bisogna riscoprire i vecchi valori, sia a livello materiale che umano".

Investire: parola chiave. Eppure qualcuno l'ha fatto, proprio nel paese della Valle Argentina decidendo di aprire l'Ostello, un'idea di una giovane imprenditrice. Ma la strada è in salita e si valutano tutte le ipotesi di sopravvivenza, come quella della fusione tra Carpasio e Montalto per l'accesso ad importanti fondi. Un quesito posto agli abitanti del quale si attende l'esito.

I giovani sono un'altra componente fondamentale per la sopravvivenza di questi borghi. Un ricambio generazionale necessario che vede in campo nuove leve al servizio della comunità. Gli esempi per fortuna non mancano, come a Terzorio dove è stato eletto come sindaco il 23enne Valerio Ferrari. 

"Sicuramente un'amministrazione giovane può avere idee più moderne e una maggiore voglia di fare. - commenta il neo primo cittadino - La media del nostro gruppo consigliare si attesta a 36 anni. Terzorio vive di attività agricola e di turismo, il grosso lo fanno le case vacanze prese in affitto dai turisti stranieri che arrivano dal Nord Europa. Serve sicuramente un discorso di sostegno al turismo e di collaborazione con il privato".

Realtà diverse, ognuna con le proprie peculiarità e un unico obiettivo: lottare per non perdere un pezzo di storia e di territorio.

Silvia Iuliano

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