Politica - 31 maggio 2016, 10:56

Ventimiglia, emergenza migranti: il commento della Segreteria Regionale di Alternativa Tricolore

“Alternativa Tricolore ritiene non assolutamente risolta l'emergenza immigrazione nel Ponente ligure, la Diocesi ha solo tamponato una situazione critica che poteva degenerare dal punto di vista dell'ordine pubblico."

Ventimiglia, emergenza migranti: il commento della Segreteria Regionale di Alternativa Tricolore

"La Diocesi ha deciso di accogliere i migranti e i presunti profughi allestendo tre tendopoli nel seminario di Bordighera con la collaborazione dei No Borders che in questo modo hanno ottenuto un voluto riconoscimento nonostante aver compiuto nella zona di Ventimiglia atti di intolleranza nei confronti di giornalisti e di un sacerdote ai quali esprimiamo la nostra solidarietà.” Questo il commento della Segreteria Regionale di Alternativa Tricolore sulla situazione migranti a Ventimiglia che aggiunge:

“Alternativa Tricolore ritiene non assolutamente risolta l'emergenza immigrazione nel Ponente ligure, la Diocesi ha solo tamponato una situazione critica che poteva degenerare dal punto di vista dell'ordine pubblico, ora è necessario che siano le Istituzioni Regione Prefetto e Comuni a risolvere definitivamente il problema migranti. Alternativa Tricolore è consapevole del dramma provocato da una politica sull'immigrazione completamente sbagliata, consideriamo un gravissimo errore politico l'aver abolito il reato di clandestinità da parte di quelle forze politiche che si battono per l'accoglienza senza limite, forze politiche di sinistra che non vogliono muri, frontiere ed egoismi e non prendono in considerazione il dramma di migliaia e migliaia di italiani che grazie ai governi tecnici Monti-Letta-Renzi si trovano senza lavoro, senza una casa senza un futuro.”

 

“Ci auguriamo – concludono - una collaborazione tra Istituzioni e Diocesi per l'identificazione dei migranti, e il loro trasferimento in altri centri per un umano rimpatrio. Al Ministro Alfano consigliamo meno passerelle, ma più azione politica, meno servilismo nei confronti della Ue che porta avanti il famigerato piano Kalergi, ma più autonomia per non scardinare la certezza di chi siamo e per non trasformarci in un meticciato etnico e culturale."

C.S.

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