Dibattito tra i candidati Sindaco di Diano Marina, questa mattina, organizzato dal CNA. Giacomo Chiappori, Loredana Grita, Michele Calcagno e Marco Ghirelli si sono confrontati sul tema riguardante l'imprenditoria e la tassazione. Non ha partecipato al confronto, anche se presente tra il pubblico, il candidato del MoVimento 5 Stelle Simone Borgarello, come annunciato dallo stesso M5S perché in contrasto con le posizioni di sindacati e associazioni di categoria.
Il CNA nei giorni scorsi aveva inviato alcune domande ai candidati relative agli interventi prioritari da realizzare, lo sviluppo territoriale e il welfare, in particolare per le persone anziane.
Interventi prioritari:
Loredana Grita: "Tenteremo di tenere bassa la pressione fiscale, vedremo di andare incontro alle esigenze dei cittadini. Vedremo di informatizzare e confrontarci in maniera costante e proficua per fare da regia".
La candidata di Diano Oggi per Domani si è soffermata anche sull'appalto rifiuti, "di cui dovremo vedere i costi", e sull'edilizia "oggi in sofferenza. Il territorio è saturo, ma noi puntiamo sul recupero dell'esistente. Da questo possono uscire nuove figure professionali, come il restauratore".
Michele Calcagno: "Bisogna vedere dove si può toccare con mano parlando di imposte locali. La Tari è la spada di Damocle che abbiamo avuto. A questo Si cerca un rimedio che può esserci solo con l'unione tra i comuni del golfo e realtà similari. Questo potrebbe portarci a livelli che consentirebbe l'abbattimento della pressione fiscale".
Calcagno, candidato di Diano Riparte, ha poi parlato di costi del suolo pubblico "andremo incontro con incentivi ad hoc e tante altre situazioni in cui il Comune può mettere mano. C'è purtroppo da affrontare anche il problema buracrazia, una problematica che cresce ogni anno, lo vedo nel mio lavoro. Informatizzare è un passaggio, ma dietro devono esserci funzionari che muovono la macchina. Un aiuto potrebbe essere cercando un ricambio negli organigrammi, per esempio all'ufficio tecnico ci vuole un aiuto umano, oltre che informatizzato".
Giacomo Chiappori: "Trasparenza, onestà, collaborazione, sinergia e democrazia partecipata, sono una priorità, non slogan da campagna elettorale. Molte cose le abbiamo già fatte: abbiamo abbattuto la tassa sull'occupazione del suolo pubblico suolo pubblico, abbiamo fermato gli oneri di urbanizzazioni. Purtroppo non si possono favorire le imprese locali negli appalti. Sull'Imu, è vergognoso il sistema. Sarebbe molto meglio un sistema confederato. Per quanto riguarda la macchina comunale, le assunzioni sono bloccate. L'errore, in questo senso è stato fatto prima quando c'erano le 'maglie larghe'. Se dovessi cambiare agli uffici, non riuscirei a sostituire perché non ci sono le possibilità. Sui rifiuti, la Tari è l'unica tassa che va a pareggio. Mi sono trovato in un ambito da 35 comuni con capofila Imperia, con un appalto studiato sulla carta. Chi ha visto le strade lo ha fatto con Google maps. Dopo Tradeco è venuta fuori Ata perché era una ditta pubblica, questa per noi era una garanzia. Abbiamo creato un ambito dei 24mila residenti, allargato all'andorese, con anche Cesio e Chiusanico. Ci sarà centro raccolta a San Bartolomeo, a Diano alla caserma, ad Andora e a Chiusanico. Andremo a costruire una gara, abbiamo affidato l'appalto a un tecnico che dovrà chiedere ai comuni come voglion fare la raccolta. I piccoli andranno al porta a porta. Mentre quelli sul mare avranno un sistema porta a porta, ma anche con cassonetti sulla costa. Se si arriva al 65% ci sarà un abbattimento dei costi".
Marco Ghirelli: "La tassazione è un problema di natura nazionale che ha molte cause. Ciò che può fare il comune, sperando che i bilanci lo consentano, è quello di venire incontro alle esigenze dei cittadini. Su rifiuti, un aspetto che si può in qualche modo cercare di affrontare è quello di non accumulare le tassazioni per le imprese che hanno rifiuti speciali. Si cercherà con un rapporto con le imprese e le associazioni di categorie di sopperire a questa mancanza. Io continuo a pensare che sia giusto che le frazioni abbiano il porta a porta, che ci sia un percorso graduale. Considero ancora non da escludere il porta a porta a Diano che vede un'esplosione delle presenze d'estate fino ad arrivare a 60mila persone. Il porta a porta si deve fare con un'educazione capillare partendo dalle scuole. I bambini sono da esempio anche per le altre generazioni. Poi occorrono incontri, educare per far sì che il porta a porta prenda piede. Sull'Imu: il comune può solo provare a tenere la quota più bassa possibile cercando di tutelare le categorie deboli e chi crea impresa. Sugli aspetti informatici, possiamo migliorarli, e penso ai Pos, come a un portale internet che sia fruibile a tutti, e alle applicazioni per accedere ai servizi anche da tablet".
Sviluppo territoriale
Loredana Grita: "Dovremo individuare i punti di forza e cercare di dare una priorità per il territorio. Dovremo cercare il dialogo con gli altri comuni, dare un'identità comune per valorizzare il territorio sulla parte marina e sull'entroterra dove possono esserci imprese che possono costruire delle identità valorizzate. Le imprese devono andare nella loro direzione con un coordinamento. Poi dovremo creare gli eventi per trasformare il territorio in qualcosa di interessante. Dobbiamo rendere la città più gradevole".
Michele Calcagno: "Diano è uno scenario incredibile, per forza dovremo far iniziative che possano essere attrattiva per il turismo: turismo sportivo, abbiamo la peculiarità del mare, della montagna, di risorse a disposizione che dobbiamo sfruttare dando servizi che possono essere dati dal comune e dalla Gm. La valorizzazione delle risorse ambientali sta a noi, come la valorizzazione aziende di prodotti tipici locali attraverso promozioni, manifestazioni, visite guidate. Le offerte potranno essere incrementate quando il golfo parlerà lingua unica. Sul Patrimonio edilizio: bisogna attuare il Puc scaduto e poi c'è lo spostamento della ferrovia e dovremo essere pronti a cogliere l'occasione".
Giacomo Chiappori: "Alcune cose, per valorizzare il territorio e i prodotti, come la filiera corta, per esempio, ci sono già, e volevamo anche fare un mercatino coperto in un eventuale disegno di un progetto più ampio. Per i beni culturali: villa Scarsella rappresenta un pezzo da novanta, tolta la scuola si può fare di tutto. Palazzo Muzio è un mio tormento. Ho dovuto mollare un finanziamento da 1 milione 400mila euro. Fa parte di un discorso più ampio che noi abbiamo inserito nel progetto Pelagos. Lo useremo per il museo che dovrà realizzare Area24".
Marco Ghirelli: "Pelagos è un mio pallino. Io l'ho seguito con Sergio Scibilia in Regione e con lui siamo stati promotori di questa grande sfida. Il mare è una delle nostre peculiarità incredibili. Nel 2016, nel rispetto della natura va sviluppato il percorso che può avere ricadute sulla città con musei interattivi, e inoltre ci consente di brandizzare il prodotto affinché la riviera e Diano potranno essere ricordate nel mondo per le balene. Il brand è funzionale per le entrate dei turisti. Entroterra: dobbiamo svilupparlo attraverso il punto di vista culturale e dell'offerta sportiva. Il turismo è motivato. La motivazione può essere il mare, così come la possibilità di fare sport all'area aperta. Per la salvaguardia del territorio, borgo paradiso è in difficoltà, in quella parte manca l'arenile, e dobbiamo trovare finanziamenti e progetti per proteggerlo".