Se l'Italia detiene un primato da record tra le Banche del latte in Europa, con una presenza in ben 31 reparti di natologia, la provincia di Imperia batte al contrario il triste risultato inverso, che si attesta esattamente a zero. Che cosa è una banca del latte? Un tempo le storiche “banchiere” del latte erano le balie, che allattavano i bambini delle mamme impossibilitate a farlo. Oggi, con i vari cambiamenti che hanno attraversato la società e la diffidenza reciproca, il latte materno viene distribuito in modo diverso: pastorizzato, congelato e donato ai neonati che ne hanno necessità.
“La donazione del sangue e quella del latte non sono poi così diverse fra loro: entrambe servono a salvare delle vite. Il latte materno è un vero e proprio oro liquido e, grazie a mamme volenterose, può essere donato per salvare la vita di alcuni neonati, tra cui i bimbi prematuri o che si trovano in terapia intensiva. Fare dono del proprio latte, attribuisce un ruolo sociale di rilievo alle mamme, che con un piccolo gesto aiutano tante famiglie” spiega il noto pediatra sanremese, Dottor Gianfranco Trapani. Ma non solo, il Dottor Trapani propone un progetto anche per la nostra provincia: “si potrebbe avviare anche nella nostra realtà una banca del latte, collegata con gli ospedali di Torino. L'unica spesa da sostenere, per gli ospedali, sarebbe quella del trasposto, ma val la pena di ricordare che si tratta di un piccolo investimento in grado di salvare tanti bambini” chiosa il pediatra, che nel suo ultimo libro, “La dieta dei primi 1000 giorni” tratta in modo approfondito proprio il tema dell'allattamento.
La provincia di Imperia è balzata alle cronache di recente per la storia di Raffaella, una mamma allontanata da un locale, proprio mentre stava allattando il suo bambino, che ieri pomeriggio ha incontrato il dottor Trapani, ringraziandolo per le belle parole spese nei suoi confronti. Molte altre mamme si sono fatte avanti, in quel contesto, alcune appoggiandola e alcune accusandola di non aver “vergogna”, anzi suggerendole di coprirsi con un velo. Alcuni sostengono che alla base di questo secondo comportamento si celerebbero retaggi di stampo cattolico.
Di recente Papa Francesco ha lasciato che le mamme allattassero in Vaticano, durante il battesimo dei loro bimbi, ma non è un caso isolato. Dello stesso avviso è anche sua Eccellenza il Vescovo Antonio Suetta di Ventimiglia, che ci ha risposto: “Allattare è un gesto naturale, che avviene da sempre e che va al di la del pudore. Risponde alle esigenze dei bambini ed è un atto di amore ricco di significato, che va assecondato. A tal proposito, il Salmo 130 recita: Io sono tranquillo e sereno come un bimbo svezzato in braccio a sua madre, come un bimbo svezzato è l'anima mia”.