Attualità - 08 maggio 2016, 07:21

In & Out: da Riva Ligure all'Australia. La storia di Simone Papalia, che ha fatto delle immersioni il suo lavoro

"Cercavo un nuovo inizio, un posto dove avere il controllo della mia vita e non sentirmi più in balia degli eventi, così decisi di partire come programmato".

In & Out: da Riva Ligure all'Australia. La storia di Simone Papalia, che ha fatto delle immersioni il suo lavoro

Lasciare tutto, partire per Paesi esotici senza guardarsi mai alle spalle e avere fortuna. Non c'è una persona che non abbia fatto questo sogno almeno una volta nella vita. E poi c'è un ragazzo di Riva Ligure che, diversamente da tutti gli altri, lo ha realizzato davvero. Questa è la storia di Simone Papalia, da Riva all'Australia, dove lavora in quella che è diventata la sua passione: il Dive Master nella barriera corallina.

Da Riva Ligure all’Australia. Perché questa decisione? Sin da piccolo sono sempre stato appassionato di animali esotici e culture sconosciute. Spendevo ore guardando documentari e sognavo di visitare un giorno quelle terre lontane, di sedermi intorno al fuoco in compagnia dei nativi di quelle terre, mangiando il loro cibo e imparando le loro usanze. Ho sempre avuto la testa fra le nuvole, sono sempre stato un pò nel mio mondo. Crescendo mi sono appassionato di filosofia e letteratura e verso i 18 anni sono entrato nella fase "Che senso ha la vita?" e il mio paesino cominciava a farsi sempre più stretto. L'ultimo anno di scuola, che non ho mai finito, è stata la spinta decisiva. A inizio anno decisi già che volevo andare in Australia: una terra lontana e "selvaggia", famosa per i suoi animali pericolosi, di cui sono sempre stato appassionato. Mio fratello e un suo amico avevano visitato il Paese qualche anno prima e sapevo che le possibilità lavorative no mancavano, assieme ad una grande affluenza di giovani da tutto il mondo. Alla fine di quell'anno mi sentivo particolarmente oppresso dal mio paesino di nascita, che non mi offriva le avventure da sempre sognate: una nazione che preferisce il calcio al futuro dei propri figli … e io non sapevo che fare della mia vita. Cercavo un nuovo inizio, un posto dove avere il controllo della mia vita e non sentirmi più in balia degli eventi, così decisi di partire come programmato.

Sei arrivato in Australia facendo piccoli lavori e adesso sei un imprenditore. Ci racconti come? Imprenditore è un parolone! Sono Manager in una piccola compagnia che si occupa di diverse attività turistiche sottomarine, tra cui nuotare con gli squali balena, immersioni guidate, corsi da sub e visite sottomarine con elementi da palombaro di nuova generazione. 

L'ultimo anno in Italia ho lavorato al Bar Del Corso, con Mirko Calderini e Marco Maiolino, che mi diedero le motivazioni e la carica giusta per cominciare questa avventura. Ho iniziato facendo qualsiasi tipo di lavoro mi capitasse, specialmente in bar e ristoranti, settore in cui avevo già esperienza, ma volevo provare nuove esperienze: cercavo di provare più cose possibili nel tentativo di capire quale fosse la mia strada. Dopo quasi un anno di viaggio mi ritrovai a Cairns in Queensland, nel nord-east dell'Australia, per visitare la mia grande amica Ilaria, con cui partii per questa avventura. La mia intenzione era visitare la grande barriera corallina, così dopo una serie di coincidenze mi ritrovai a immergermi nella Great Barrier Reef.  Immergermi fu un'esperienza indescrivibile: era tutto quello che avevo sempre cercato! Così decisi che in qualche modo avrei dovuto fare delle immersioni la mia vita e, dopo un'altra serie di casualità, mi ritrovai in contatto con il proprietario della compagnia per cui lavoro ora, il quale mi offrii un internship non retribuito, ma che mi avrebbe portato da zero alla prima certificazione, che ti permette di lavorare come Sub. Sembrava troppo bello per essere vero, sapevo che trascorrere più di due mesi nel nord Western Australia senza un salario mi sarebbe costato una follia, così cercai e trovai un lavoro in farm, in fattoria, nel mezzo del Queensland. Lavorai come potatore di alberi di mandarini e arance e fu una grande esperienza, ma odiai quasi ogni giorno di quei 4 mesi. Con quello che misi da parte iniziai il mio Internship, alla fine del quale mi venne offerto un lavoro come Dive Master e alla fine della stagione degli squali balena, il proprietario della compagnia mi offrì una sponsorship come Istruttore e Manager.

Se fossi rimasto nella nostra provincia pensi che avresti avuto la stessa fortuna?Assolutamente no! L'Australia e il popolo australiano ti danno grandi possibilità e il mio lavoro in Italia non sarebbe la stessa cosa.

Qual è la cosa di Riva che porti sempre nel cuore, anche se ti trovi dall’altra parte del mondo? Ovviamente la mia famiglia e i miei miglior amici, Matteo e Kevin, ma se c'e una cosa che mi manca sempre: é il Bar del Corso, il secondo posto dove vado subito dopo aver posato le valigie a casa, quando torno in Italia.




Stefania Orengo

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