Attualità - 25 aprile 2016, 07:11

#25aprile: il racconto di quella giornata di liberazione narrata dal Partigiano Franco (Video)

“Da quel giorno avrebbe dovuto esserci una bella libertà, per tutti. Avrebbe....Si sono dimenticati di noi.”

#25aprile: il racconto di quella giornata di liberazione narrata dal Partigiano Franco (Video)

Ci sono quei nonni che raccontano ai nipotini la storia di Cappuccetto e il Lupo e poi quelli che al lupo danno un nome, un volto e un colore. Sono cresciuti in questo modo i figli e i nipoti del Partigiano Franco, al secolo Francesco Pastorino, di Taggia, il più piccolo dei tre fratelli maschi della sua famiglia, che presero parte attiva alla Resistenza.

Tito e Artiglio, questi i loro nomi di battaglia, erano più grandi, facevano parte di quel gruppo che tanti fascisti chiamavano “banditi”, ma che ricordiamo ancora oggi come i componenti della 3°Battaglione della 5A Brigata Garibaldi. Appena 16enne anche Francesco si unì a loro, scegliendo come nome di battaglia, un nome simile al suo.

I racconti di Franco non sono lontani, non sono retorici e non parlano di qualcosa di già sentito. Sono ricordi, che prendono vita e che per pochi minuti ci fanno sentire di nuovo italiani, con una Patria e soprattutto liberi. La stessa libertà che Franco e i suoi fratelli provarono, quel 25 aprile del 1945, quando deposero le armi, finalmente, liberandosi di un macigno andando incontro alla libertà. “Da quel giorno avrebbe dovuto esserci una bella libertà, per tutti. Avrebbe....”commenta Franco con rammarico.

Il dubbio che tutti i sacrifici di chi ha combattuto e di chi ha scritto con il proprio sangue la Costituzione italiana, sia stato dimenticato, non è un sentimento isolato “ Se ne sono dimenticati” commenta Franco, con gentilezza, ma sbattendo un pugno sul tavolo.

Quel lontano giorno di 76 anni fa, fu un giorno di festa, di respiro, ma anche il giorno in cui ci fu la conversione in massa, dove quasi tutti i fascisti divennero partigiani ”Non era facile opporsi al regime. Fin da bambini bisognava seguire le regole, indossare le divise e per lavorare, bisognava obbedire. La maggior parte delle persone iscritte al fascismo lo erano per obbligo, non per scelta. Non mi sento di condannarli” racconta Franco.

Il ricordo più importante di quel 25 aprile? Ce ne sono tanti, troppi forse, e per far si che con il tempo non ne venga perso nemmeno uno, la nipote di Franco, Rita, ha deciso di raccoglierli in un libro. “Io, le mie sorelle e i miei cugini siamo cresciuti ascoltando le storie dei partigiani. Da quando mio papà, Artiglio, è mancato, ho ripreso tutti i suoi pensieri, le sue poesie e assieme all'aiuto e ai racconti di mio zio Francesco siamo arrivati a raccogliere tutto in un libro, per la nostra famiglia. Sarà prezioso per tutti noi, per ricordarci chi siamo. E' stato prezioso per me, perché ho sentito mio papà vicino, capendo di lui molte più cose di quante non ne avessi colto quando era con noi” conclude Rita.

Il libro, “Prendemmo la via dei monti”, sarà pubblicato e pronto proprio in occasione del 25 aprile, una data che ha segnato una Nazione e tante famiglie. Rita Pastorino, la nipote di Franco, allestirà assieme alal sua famiglia un banchetto per il libro testimonianza della Resistenza. Quella dei fratelli Pastorino è particolarmente fortunata, potendo vantare il tesoro più grande: tutta la loro storia nero su bianco, custodita gelosamente pezzo per pezzo dai loro custodi... i figli e i nipoti.

Stefania Orengo

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