"50 famiglie della frazione Poggio di Sanremo non avranno più la posta a domicilio! Sembrerebbe una notizia ‘lunare’ ma invece sono fatti che succedono in questo Comune della Repubblica Italiana". Ad intervenire sull'argomento è il Circolo di Sanremo del Partito della Rifondazione Comunista, che continua: "Quindi o a proprie spese si premuniscono di mettere quasi in centro alla frazione le loro cassette postali dove verranno imbucate dal postino di turno oppure dovranno andare a ritirarsi la corrispondenza all’ufficio postale (che già l’anno scorso, per carenza di personale - chissà perché le Poste Italiane S.p.A. non fanno le assunzioni - rimaneva chiuso un giorno si e l’altro no durante il periodo estivo), come se qualche ‘Mercurio’ li avvisasse che ‘c’è posta per te’!
ART. 3 della Costituzione... È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini impediscono il pieno sviluppo della persona umana…
ART. 15. La libertà e la segretezza della corrispondenza e di ogni altra forma di comunicazione sono inviolabili…
Insomma c’è chi la Costituzione la sta già applicando come se il Parlamento avesse approvato una nuova Costituzione della Repubblica Italiana che non prevederebbe più la parte dei DIRITTI dei cittadini, ritornati allo stadio di sudditi del periodo antecedente la Rivoluzione francese di fine ‘700. Che le Poste Italiane fossero state trasformate da Ente di Stato diretta emanazione del Ministero delle Poste e Telegrafi in Società per Azioni era noto ma che continuassero a chiamarsi Poste Italiane quando non garantiscono più il servizio per cui hanno la convenzione con lo Stato è una novità.
Questi sono gli effetti delle liberalizzazioni e delle privatizzazioni contro le quali i comunisti e le comuniste si battono da sempre. Alle Poste S.p.A. interessano solo i profitti derivanti dalle attività pseudo-bancarie e finanziarie, mentre il cittadino e la cittadina, soprattutto se anziano/a, devono sobbarcarsi non solo dei costi aggiuntivi e dei disagi-una normale lettera affrancata ha un costo del bollo postale minimo di 0,90 euro che non è poi così poco-non hanno più la garanzia di poter avere la corrispondenza a loro inviata nei tempi canonici, che non sono certo migliorati con la privatizzazione, ma il mittente, ignaro di questo problema (magari siamo solo all’inizio: fra un po’ di tempo ci ritroveremo tutti a fare la fila all’ingresso dell’ufficio postale per ritirare la corrispondenza – lettere normali, assicurate, raccomandate, plichi e pacchi). Attenzione! Si comincia dalla frazione Poggio ma domani potrebbe estendersi ad altre località del Comune".