Ventimiglia Vallecrosia Bordighera - 13 marzo 2016, 08:00

L'Almanacco di Sanremo news. Tante e ricercate le curiosità di questa domenica. Scoprirete anche che essere nati in questo giorno sembra essere di buon auspicio.

Oggi, domenica 13 marzo, tante e ricercate le curiosità, le informazioni, i fatti scelti per voi. Addirittura due Conti in un giorno solo.

L'Almanacco di Sanremo news. Tante e ricercate le curiosità di questa domenica. Scoprirete anche che essere nati in questo giorno sembra essere di buon auspicio.

L’IMMAGINE DEL GIORNO

 

UNA FRASE AL GIORNO - Tra proverbi, aforismi e citazioni.

 

"Non è come pensate. E' come sentite"

IL TEMPO DI UN SORRISO

A oppure B?

 

IL FATTO CURIOSO

Dementalist batte Homo Sapiens 4 a zero!

  

  

OGGI SI FESTEGGIA

Tra i vari santi del giorno, oggi, 13 marzo, si festeggia l’onomastico di PATRIZIA

Significato del nome: Di origine latina significa 'di nobile stirpe'.

Caratteristiche: è una persona volenterosa, che si assume impegni e responsabilità senza problemi, sia in ambito lavorativo che personale; si prende cura dei suoi cari, ma non chiede mai niente in cambio in quanto ama essere indipendente.
Significato: Di nobile rango, elevata classe sociale
Numero fortunato: 5
Colore: Arancio
Pietra: Berillo
Metallo: Bronzo

NATI OGGI CON TE

ANTOINE LUMIÈRE  - 1840 - pittore e fotografo francese,  padre di Auguste e Louis Lumière (inventori del cinema)

Il primo Film della storia (click)

 

 

ATHINA CENCI – 1946 - attrice e cabarettista.

Con Alessandro Benvenuti e Francesco Nuti, formava il trio "i Giancattivi"

Brevi scene dal film “Ad ovest di Paperino(in un click)

 

 

CARLO VANZINA -  1951 - regista, produttore cinematografico e sceneggiatore

 

BRUNO CONTI – 1955 - dirigente sportivo, allenatore di calcio e ex calciatore

Il miglior giocatore del Mondiale '82 - così fu detto di lui. Scopri chi lo disse (click)

 

 

LUCIANO LIGABUE – 1960 - cantautore, scrittore e regista.

Qualcosa di lui con lui..(clicca)

 

 

CARLO CONTI – 1961 - conduttore televisivo

 

ELA WEBER – 1966 - showgirl tedesca

CITAZIONE DI COMPLEANNO

 

ACCADDE CHE..

1781 – L’astronomo William Herschel scopre il pianeta Urano. Osservando i cieli alla ricerca di corpi celesti da utilizzare come riferimento nella misura delle parallassi, Herschel scopre il pianeta Urano. Inizialmente era convinto che si trattasse di una cometa.

1923 – Viene realizzato il primo ricevitore radio dotato di altoparlante.

2013 – Il conclave ha scelto il nuova Papa: è l’argentino Jorge Mario Bergoglio

 

BUONO A SAPERSI

Ogni dolore fisico ha uno specifico significato EMOTIVO.

Ecco spiegati i 22 dolori più diffusi

I dolori, principalmente muscolari e alle articolazioni, elencati di seguito sono, come ogni altro sintomo fisico, connessi ad una situazione dolorosa mentale ed emotiva.

Questo non deve sorprendere più di tanto sia perché è da sempre risaputo fin dagli albori della medicina sia perché il corpo e la mente sono davvero un’unica entità che esprime e modella se stessa in rapporto con l’ambiente che la circonda.

Le spiegazioni fornite sono un invito ad indagare dentro di sé e scoprire che effettivamente quel dolore è sorto dopo un determinato fatto e che è il risultato di una cronicizzazione del pensiero/emozioni, che anziché fluire sono stati trattenuti più del dovuto creando delle contrazioni fisiche.

Le emozioni negative protratte nel tempo creano dei blocchi energetici che si somatizzano trasformandosi in disagi e quindi in malattie. 

Permettersi di sentire quella emozione e pensiero spiacevoli, mantenendo la presenza, portando la luce della consapevolezza dove l’ombra dell’ego aveva fatto la sua radice, è possibile sciogliere queste tensioni fisiche e mentali, rinnovando la propria vita.

Ogni tipo di dolore può essere direttamente connesso ad uno specifico stato emotivo. I dolori non sono altro che una manifestazione esterna del nostro stato emotivo: l’organismo può mostrarci il problema con esattezza, affinché sia possibile far sparire il dolore. 

Dolore muscolare: rappresenta la difficile capacità di muoverci nella vita. Ci indica quanto siamo flessibili con le nostre esperienze nel lavoro, a casa e con noi stessi.

Mal di testa: limita il processo decisionale. Le emicranie compaiono quando viene presa una decisione, ma non si agisce. Cerca di radicarti e uscire dal pensiero ossessivo.

Dolore al collo: compare nelle persone che vivono uno stato di inflessibilità, rigidità, severità e autodisciplina. Cerca di lasciare andare questa severità: la vita è un gioco, passa del tempo con i bambini e gli animali che sono in grado di ricordarci la bellezza della vita.

Cervicale: chi soffre ripetutamente di questo particolare dolore tende ad essere dominato da un’attività riflessiva esagerata e da una grande ostinazione. Segnali, questi, che rivelano una scarsa cedevolezza nei confronti delle proprie emozioni, del desiderio di lasciarsi andare, di abbandonarsi. Questi tipi di sofferenza si legano frequentemente a un eccessivo dominio del “mondo” della testa (razionale) sugli istinti.

Dolore alle gengive: è collegato a decisioni che non vuoi prendere o che non tolleri.

Dolore alle spalle: indica che ti stai facendo carico di una emozione, che appunto la stai “portando sulle spalle”. Non hai il controllo sulle situazioni e prendi con più leggerezza questo compito.

Mal di stomaco: si verifica quando “non hai digerito una situazione” e appunto ti è rimasta sullo stomaco. Lo stomaco è uno degli organi più sensibili e dove si somatizza di più. Molto probabilmente è una situazione in cui sei stato giudicato negativamente o comunque ha a che fare col rapporto emotivo con le altre persone.

Dolore alla parte superiore della schiena: senti la mancanza di supporto emozionale. Forse ti senti solo e che nessuno ti appoggia e ti vuole bene.

Dolore alla parte centrale della schiena (toracica): indica senso di colpa, paure inespresse, emozioni represse, odio e rancore. E’ la chiusura del cuore. Il nostro corpo, sotto l’effetto di una umiliazione, tende a “piegarsi” o meglio a “ripiegarsi” su noi stessi.

Dolore alla parte bassa della schiena (lombare): preoccupazioni economiche e senso di inadeguatezza e incertezza.

Dolore all’osso sacro: stai trascurando una situazione che deve essere sbloccata e risolta. Ha a che vedere con le radici quindi qualcosa di molto basilare e portante nella tua vita materiale.

Dolore al gomito: stai effettuando resistenza ad un cambiamento nella tua vita. Forse è giunto il momento di accettare le variazioni e i cambiamenti.

Dolore al polso: più di altre articolazioni, è coinvolto nei rapporti interpersonali (dare la mano) e denota l’equilibrio tra rigidità e flessibilità.

Dolore alle braccia: stai portando un grosso carico emozionale.

Dolore alle mani: non riusciamo a connetterci con gli altri. Forse, in senso figurato, non stiamo tendendo la mano al prossimo. Cerca di fare nuovi amici, ristabilisci le connessioni.

Dolore ai fianchi: paura di intraprendere nuovi cammini o immobilità nella propria vita. Può indicare che sei restio ai cambiamenti e al movimento.

Dolore articolare: così come i muscoli, le articolazioni sono flessibili. Apriti a nuovi modi di pensare, nuove lezioni di vita ed esperienze.

Dolore alle ginocchia: possono indicare problemi nelle relazioni con gli altri. Può indicare anche l’impossibilità di adattarsi agli altri. Può esprimere il grande disagio a vivere delle situazioni umilianti: rifiuto di sottomettersi (“incapacità di inginocchiarsi”).

Mal di denti: non ti piace una determinata situazione in cui ti trovi, forse tuo malgrado.

Dolore alle caviglie: non ci concediamo il diritto al piacere. Forse è tempo di essere più tolleranti con se stessi.

Dolore che causa stanchezza: indica noia, resistenza ed apatia. Cerca di aprirti a nuove esperienze.

Dolore ai piedi: indica depressione, paura ad avanzare, mancanza di radicamento e di concretezza. I piedi sono un organo che ha più di 7000 connessioni nervose con tutto il corpo.

Se la negatività mentale stimola il dolore fisico, viceversa il piacere fisico stimola l’espansione, il rilassamento ed il benessere. Quindi cerchiamo di attrarre situazioni piacevoli nella nostra vita, cosa che uno stato mentale negativo non può permettere. Abbandoniamo le vecchie abitudini e condizionamenti ricevuti, lasciamo andare i traumi e riscopriamo la meraviglia e la bellezza che sono proprio qui, oltre il sonno della coscienza.

http://ghiandolapineale.blogspot.it/2015/11/ogni-dolore-fisico-ha-uno-specifico.html

 

IL PENSIERO - Attimi di riflessione

In questa settimana molti frangenti dell'almanacco parlavano di Donne.

Aggiungo ancora questo pensiero...

 

 ...e questo omaggio:

Signora aquilone – Francesco De Gregori (ascoltalo con un click)

“…chissà, forse in fondo a quel filo c’è la mia libertà..”

A come AMICI – il curioso mondo degli animali

Una storia felice..

 

BRASILE – Nel 2011, Joao Pereira de Souza, pensionato 71enne, si trovava a pesca su una spiaggia vicino Rio de Janeiro. Tra le rocce, trovò un piccolo pinguino agonizzante e coperto di catrame. Intenerito, l’uomo lo pulì e nutrì per una settimana prima di riportarlo in mane. Il pinguino, tuttavia, non lo abbandonò: “è rimasto con me per 11 mesi” ha raccontato. L’animale poi scomparve ma dopo qualche mese tornò a fare visita a Joao. Da allora, il piccoloDindim ogni anno viaggia 8 mila chilometri per raggiungerlo e trascorre circa 8 mesi in sua compagnia. “Lo amo come se fosse mio figlio” ha dichiarato in un intervista.

 

IL LIBRO DELLA SETTIMANA

E invece no. Non sarà un libro l'argomento di oggi, ma una poesia di Fernando Pessoa e i suoi riflessi cantati e spiegati da Roberto Vecchioni.

Perché quel che conta è non accumulare rimorsi e quel che serve, è imparare qualcosa dagli altri..

 

Tutte le lettere d'amore

Tutte le lettere d'amore sono
ridicole.
Non sarebbero lettere d'amore se non fossero
ridicole.

Anch'io ho scritto ai miei tempi lettere d'amore,
come le altre,
ridicole.

Le lettere d'amore, se c'è l'amore,
devono essere
ridicole.

Ma dopotutto
solo coloro che non hanno mai scritto
lettere d'amore
sono
ridicoli.

Magari fosse ancora il tempo in cui scrivevo
senza accorgermene
lettere d'amore
ridicole.

La verità è che oggi
sono i miei ricordi
di quelle lettere
a essere ridicoli.

(Tutte le parole sdrucciole,
come tutti i sentimenti sdruccioli,
sono naturalmente
ridicole).

Fernando Pessoa

Roberto Vecchioni, ispirandosi a questa poesia, ha dedicato una splendida canzone a Pessoa, dal titolo Le lettere d’amore (click per il video)

"Fernando Pessoa chiese gli occhiali e si addormentò 
e quelli che scrivevano per lui lo lasciarono solo, finalmente solo... 
così la pioggia obliqua di Lisbona lo abbandonò e finalmente la finì 
di fingere fogli di fare male ai fogli... 

E la finì di mascherarsi dietro tanti nomi, dimenticando Ophelia 
per cercare un senso che non c'è e alla fine chiederle "scusa 
se ho lasciato le tue mani, ma io dovevo solo scrivere, scrivere 
e scrivere di me..." 
e le lettere d'amore, le lettere d'amore fanno solo ridere: le lettere d'amore 
non sarebbero d'amore se non facessero ridere; anch'io scrivevo un tempo 
lettere d'amore, anch'io facevo ridere: le lettere d'amore quando c'è l'amore, 
per forza fanno ridere. 

E costruì un delirante universo senza amore, dove tutte le cose hanno stanchezza di esistere e spalancato dolore. Ma gli sfuggì che il senso delle stelle non è quello di un uomo, e si rivide nella pena di quel brillare inutile, di quel brillare lontano... 

E capì tardi che dentro quel negozio di tabaccheria c'era più vita di quanta ce ne fosse in tutta la sua poesia e che invece di continuare a tormentarsi con un mondo assurdo basterebbe toccare il corpo di una donna, rispondere a uno sguardo... 

E scrivere d'amore, e scrivere d'amore, anche se si fa ridere, anche quando la guardi, anche mentre la perdi, quello che conta è scrivere e non aver paura, non aver mai paura di essere ridicoli: solo chi non ha scritto mai lettere d'amore fa veramente ridere.

Le lettere d'amore, le lettere d'amore, di un amore invisibile, le lettere d'amore che avevo cominciato magari senza accorgermi; le lettere d'amore che avevo immaginato, ma mi facevan ridere, magari fossi in tempo, se avessi ancora il tempo, per potertele scrivere... 

E qui vi spiega molto bene il perché: Vecchioni e Le lettere d'amore di Pessoa

Consiglierei di non perderlo.

 

SPAZIO ARTE

Uno sguardo dedicato all’arte in tutte le sue espressioni. Un viaggio discreto, tra classici e contemporanei.

Questa settimana parliamo di…

L’ORATORIO DEI NERI – Ventimiglia (Borgo Antico)

L'edificio è stato costruito nel 1650, quale sede della Compagnia (confraternita) della Misericordia, prendendo il nome di Oratorio dei Neri in quanto i confratelli vestivano una cappa nera con cappuccio per nascondere l'identità in una perfetta uguaglianza di doveri.

Al suo interno si possono scoprire otto grandi pale a olio che decorano le pareti laterali, opera del pittore genovese Serra e che rappresentano fatti dell’antico testamento e, sulla volta a botte, i dodici pregevoli affreschi del pittore Maurizio Carrega che li eseguì dal 1784 al 1786 per la somma di Lire 3000 che illustrano i Miracoli di Rissurezione di Cristo. Di notevole pregio anche il grandioso altare maggiore, l’unico nell’oratorio, in marmo bianco intarsiato di marmo nero, costruito dal Maestro Giacinto Aycardo verso il 1678. L’altare è sormontato, in una nicchia, da un artistico gruppo in stucco bianco del Biamonti (1850) rappresentante Gesù Crocifisso. Ai lati dell’altare si ergono quattro possenti colonne tortili in marmo nero.

Uno sguardo all'insù - volta dell'Oratorio dei Neri

Nell’Oratorio dei Neri venivano svolti i rituali religiosi di accompagnamento dei morti verso l’ascesa al cielo. Per questo si presenta con le panche poste ai lati e la parte centrale libera per il posizionamento del feretro.

Un particolare, apparentemente lugubre, come la raffigurazione di molti teschi, palesi simboli di morte, in realtà vogliono rappresentare la gioia dell’anima che sta per raggiungere Dio. Di fatto, i teschi sono tutti sorridenti e volutamente diversi tra loro, proprio per sottolineare la diversità di ogni singola persona.

Le colonne tortili, poste sopra i teschi, rappresentano il movimento di ascesa al Cielo.

Le stesse sono infatti sormontate dalla rappresentazione della Somma Forma Divina alla quale esse ascendono.

 

Altra presenza interessante nell'Oratorio dei Neri è questa statua in legno del Cristo, datata 1700. 

Il Cristo semovente - Oratorio dei Neri

La particolarità, molto rara, è data dal fatto che le giunture degli arti sono in cuoio, il che permette alla statua di essere mobile. L'espediente era stato creato per permettere la rappresentazione in cerimonia del Cristo sceso dalla croce.

Un fatto curioso, e al contempo un po' triste, è notare che diverse delle statue presenti nell'Oratorio riportano arti mozzati o parti mancanti. Né avversità, né calamità furono la causa. Molto semplicemente, la struttura era stata adibita a palestra per i bambini delle scuole...le pallonate hanno fatto quel che ora notiamo.

Indiscutibilmente lodevole il lavoro di ristrutturazione fatto.

 

OGGI CHE SI FA?

Agenda manifestazioni

Al Cinema

Il ricco almanacco della domenica si conclude qui, ma, se pensate di esservi persi qualcosa, ecco GLI ALMANACCHI dei giorni precedenti (tutti in un click)

L’Almanacco di Sanremo news - rubrica a cura di Mariacristina Brettòne

Per commenti, suggerimenti, segnalazioni e invii: mariacristinabrettone@gmail.com

Qualora non sia stato possibile risalire agli autori dei contenuti inseriti nella rubrica, gli stessi s’intendono “tratti dal web”.

Mariacristina Brettòne

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