Eventi - 12 marzo 2016, 12:26

Sanremo: intervista a Claudio Porchia, presidente dell'Associazione 'I Ristoranti della Tavolozza' a pochi giorni dalla presentazione della nuova guida

Complessivamente la guida raccoglierà quest'anno 92 ristoranti, rispetto ai 67 dell'anno scorso, con 37 nuovi ingressi e 13 usciti dalla guida. Aosta e Alessandria sono le novità, oltre ovviamente al fatto che quest'anno la guida è stata tradotta in inglese e francese.

Sanremo: intervista a Claudio Porchia, presidente dell'Associazione 'I Ristoranti della Tavolozza' a pochi giorni dalla presentazione della nuova guida

Sarà presentata martedì 15 marzo alle ore 16.30 al Teatro dell'Opera del Casinò di Sanremo la nuova guida 'I Ristoranti della Tavolozza', nell'ambito dell'appuntamento annuale organizzato dall'omonima associazione dal titolo 'A tavola fra cultura e storia'

Complessivamente la guida raccoglierà quest'anno 92 ristoranti, rispetto ai 67 dell'anno scorso, con 37 nuovi ingressi e 13 usciti dalla guida. Aosta e Alessandria sono le novità, oltre ovviamente al fatto che quest'anno la guida è stata tradotta in inglese e francese.

Come nasce l’Associazione “I Ristoranti della Tavolozza” e quali sono le sue principali attività? Nasce nel 1990 su iniziativa di Claudia Ferraresi, con l’obiettivo di rivalutare la cucina della tradizione regionale italiana. I ristoranti associati rappresentanti dell’alta ristorazione danno vita ad un movimento culturale anticipatore della cucina del territorio, oggi affermata ovunque, ma allora sconosciuta.

Chef pionieri di un'inversione di tendenza che, nei 20 anni successivi, ha segnato un periodo di intuizioni, entusiasmi, iniziative divulgative in relazione a una corretta e sana alimentazione ed ha favorito la conoscenza dei prodotti più significativi del territorio.

Questo attivo sodalizio ha partecipato negli anni a importanti eventi a livello nazionale e internazionale, realizzando un circuito virtuoso coinvolgendo gli amanti della buona cucina in cene a tema, degustazioni di vini, convegni e corsi di cucina.

Tra i progetti dell'Associazione anche quello denominato “Custodi del Territorio”, di che cosa si tratta? Nel 2014 l’Associazione ha sentito l’esigenza di ampliare il campo delle attività in particolare nei confronti di una accoglienza evocativa, fatta di ambiente, servizi ed informazioni sul proprio territorio. La cucina e i ristoranti non sono soltanto luoghi dove è possibile mangiare bene, ma sono moderni strumenti per la valorizzazione del territorio, della sua cultura, della sua tradizione e dei suoi personaggi. Nelle cucine dei ristoranti le memorie e i prodotti del territorio sono presentati con innovazione e creatività ed intrecciate al turismo e alla circolazione dei saperi e delle conoscenze. Il ristorante è inteso come il luogo dove passato, presente e futuro si incontrano e determinano la nostra identità culturale e sociale.

Partendo da questa considerazione e dalla constatazione che oggi la cucina e l’utilizzo dei prodotti del territorio s’è imposta con merito e con successo nel settore della ristorazione, l’associazione nel 2014 ha affrontato il tema dell’accoglienza turistica anche e soprattutto in previsione del grande appuntamento dell’Expo 2015 di Milano. Il terreno di sfida e di impegno per tutti gli aderenti al sodalizio si è spostato sui temi dell’accoglienza e della custodia e conservazione del territorio nella sua dimensione più ampia, culturale, sociale ed economica. Negli ultimi decenni abbiamo assistito a un’erosione continua del nostro Paese, non solo boschi e prati, ma anche del suolo dedicato all’agricoltura ed alla produzione di alimenti. I ristoratori e/o gli operatori del settore enogastronomico diventano in questo modo i protagonisti di un’azione di conservazione del paesaggio e di miglioramento delle biodiversità. La “Custodia” rappresenta un impegno diretto a vivere il territorio in modo più consapevole e responsabile con l’obiettivo di tutelare e valorizzare la zona nella quale si opera.

Martedì prossimo verrà presentata la nuova guida per il 2016, quali sono le caratteristiche dei locali inseriti quest'anno e come è avvenuta la loro selezione? Con l’adozione di strumenti comuni per valutare la qualità dell’accoglienza nel territorio di riferimento, sono stati selezionati locali accoglienti, dove è possibile non solo conoscere i profumi e i sapori del territorio, attraverso la degustazione e l’acquisto dei prodotti tipici, ma anche trovare informazioni turistiche, guide e strumenti in grado di valorizzare le risorse culturali e naturali dello stesso. Nei locali inseriti nella nostra guida i turisti potranno trovare indicazioni su luoghi, monumenti, eventi in programma e in molti casi, gratuitamente, materiale turistico.

La visita e la scoperta del territorio inizia o si completa nel ristorante, che offre menù particolari al visitatore accompagnandolo alla scoperta delle eccellenze gastronomiche e di emozioni perdute. Nei locali accoglienti, intesi anche come luoghi di incontro e socializzazione, vengono realizzate iniziative letterarie e artistiche, presentazioni di libri, mostre e serate a tema. Per aderire all’Associazione non sono previste quote associative, ma occorre presentare la domanda di adesione insieme all’impegno ad adottare il “Decalogo dell’Accoglienza”, che distinguerà quei ristoranti che rispondono a caratteristiche particolari per l’ambiente accogliente e per la cucina basata sui migliori prodotti del territorio. Nella guida si trovano non solo ottimi chef, ma autentici testimoni delle produzioni locali . Non solo sana agricoltura a chilometro zero, ma dispensatori di informazioni sulle peculiarità storico-artistico-ambientali dei luoghi dove operano.

Cos'è il Decalogo dell’Accoglienza? Il Decalogo dell’Accoglienza nasce dall’esigenza di garantire al cliente un’esperienza unica, da ricordare e da raccontare. La sua adozione e certificazione rappresenterà per gli ospiti una garanzia della professionalità e della qualità del servizio offerto.

Per il cliente, infatti, la percezione della qualità dell’accoglienza è rappresentata dalla somma di elementi diversi perché la clientela oggi è sempre più frammentata e disomogenea. Per questo motivo la struttura ricettiva deve caratterizzarsi per la cordialità, ospitalità e la presenza di elementi di “atmosfera”.

Ecco il decalogo che proponiamo a tutti gli aderenti a “I Ristoranti della Tavolozza”:

1. un sorriso per tutti

2. tutti i riguardi per rendere sempre ospitale la sosta a tavola

3. lo stile del particolare per far sentire il cliente a casa propria

4. la buona cucina insieme alla ricerca delle materie prime del territorio

5. attenzione alla cucina della tradizione e alla stagionalità

6. gradire i gruppi famigliari e i bambini

7. diventare promotori turistici favorendo la conoscenza delle caratteristiche ambientali, artistiche e storiche circostanti il proprio locale, la provincia, la regione

8. fare in modo che “il locale del convivio” diventi “luogo dell’anima”

9. il “convivio” sostituisca il pasto

10. significativo resti il gesto di benvenuto per conquistare con la simpatia ed il giusto rapporto qualità-prezzo, il ritorno del cliente.

Il 2016 sarà per voi sarà un anno ricco di novità, anche perché la guida si è estesa a livello territoriale rispetto all'anno scorso. Per il 2016 l’ambito territoriale di riferimento della guida si estenderà oltre i confini del progetto 2015, rappresentati dal territorio delle Alpi del Mare delle province di Cuneo, Savona e Imperia. Questo scelta risponde all’esigenza di accogliere le richieste dei territori vicini e per dare spazio e visibilità a locali, che da tempo partecipano alle diverse iniziative nazionali dell’Associazione, come ad esempio la settimana enogastronomica di Forte Village in Sardegna. Nella nuova guida non ci saranno punteggi e classifiche, ma per ogni locale riporteremo le informazioni classiche, a partire dai prezzi medi dei menù e dei piatti, insieme alle ricette preferite dal cuoco ed alle curiosità della gastronomica del territorio. Questa impostazione, che è stata particolarmente gradita dai lettori, sarà riproposta anche per il prossimo anno e sarà sostenuta dal sito dell’associazione www.ristorantidellatavolozza.it,che è ormai pienamente operativo. Inoltre nei prossimi mesi cercheremo di sviluppare ancora di più il rapporto fra ristorante e territorio, dedicando uno spazio ancora maggiore ai produttori e ai prodotti utilizzati in cucina.

Simona Della Croce

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