Ventimiglia Vallecrosia Bordighera - 24 febbraio 2016, 17:00

Mezza maratona vs mezza pigrizia

La corsa che fa bene a una città.

Mezza maratona vs mezza pigrizia

Imperia, città chiusa (per inagibilità di teatri, fabbriche, musei e chi più corra più ne metta). Così sonnolenta, ingessata. Camminare, verbo sconosciuto ai più (si sta come d’inverno i criceti sulle ruote). In perenne giramento di pigrizia, altro che isola pedonale in via Cascione. Il podismo ci salverà? Noi corridori, tapascioni e agonisti ossessionati dalle ripetute, siamo tra gli anticorpi di una città che troppo spesso indulge in un rassicurante dolce far niente, perché tanto non c’è nulla da fare. Arriva allora come un toccasana, la nuova edizione della mezza maratona internazionale che si disputerà domenica. Sempre più internazionale, grazie a un centinaio d’iscritti stranieri su oltre 400 partecipanti, non solo dalla Francia, ma anche da Svizzera, Germania, Gran Bretagna e Russia. E grazie al gemellaggio con il Monaco Run, la corsa da Ventimiglia a Montecarlo che andrà in scena il 13 marzo.

Già il gufo Pennellatore ha previsto metri di neve e spaventose secchiate di fulmini (non me ne voglia Pennellatore, sto solo cercando di disinnescare a modo mio la bomba meteorologica che incombe). L’organizzazione del Club Marathon Imperia ha pronto il piano B, che salvo allerte rosse farà percorrere due volte ai mezzi maratoneti un anello di dieci chilometri su moli e banchine, tralasciando la perigliosa incompiuta fino a Diano Marina. La speranza è che il tempo sia clemente, regalando agli atleti e alle loro famiglie, se non proprio il sole, almeno delle nuvolette morigerate. In ballo c’è anche la gara di 10 km e la family run di 5 km. Inoltre, venerdì alle ore 21 l’auditorium della Camera di commercio ospiterà una serata di beneficenza. Musiche dei Beatles a tutto volume con “Silver Pozzoli and The fabulous band”. L’intero ricavato sarà donato alla Croce bianca per acquistare un’ambulanza 4x4, così non saranno solo i corridori più allenati a poter raggiungere i paesi più arroccati sulle nostre montagne, ma anche i volontari del soccorso.

Imperia, città del turismo? Quando corro, mi ritrovo a pensare a come la mia città sia cambiata e stia cambiando. Fino a qualche tempo fa, passando davanti all’Agnesi, potevo inspirare il profumo della pasta in lavorazione (ora non più). Però il depuratore continua a emanare quella puzza d’irrisolte fognature, trasportata dal vento e immischiata nei polmoni in affanno. Ogni centro urbano in trasformazione ha le sue incrollabili certezze. Quando corro, sento l’irregolarità dei nostri asfalti, l’olezzo di certi cassonetti; vedo ex ciminiere, brutte case e un parco urbano trasandato, eppure meno male che c’è, con quelle tacche segnate dai podisti a ogni chilometro (ripetute iuvant). Così mi sembra che la mezza pigrizia stia cercando un riscatto. Imperiesi, non siate sociopatici né meteoropatici né lamentosi. Camminate di più, correte se potete, e augurate in bocca al lupo ai 400 mezzi maratoneti della prossima domenica. Mestizia e cielo plumbeo permettendo, s’intende.

Luca Re

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