"La cessione attuata in gran segreto da parte del governo Renzi di una porzione strategica del nostro mare, davanti alla costa ligure del ponente, è uno schiaffo al nostro territorio e alle tante imprese del comparto ittico locale già pesantemente colpite dalla crisi. Auspichiamo che la battaglia a difesa del nostro mare e nell'interesse di un settore strategico per la nostra economia e a difesa delle nostre tradizioni faccia rinsavire il ministro Gentiloni, sottoscrittore dell'accordo, e che il parlamento, non ancora interpellato in materia, sventi la paventata cessione del nostro mare, respingendo la ratifica dell'accordo che favorisce solo la Francia a danno esclusivo dei nostri pescatori".
Così intervengono Matteo Rosso, capogruppo di Fratelli d'Italia in Regione Liguria, l’assessore regionale e consigliere del Comune di Sanremo Giovanni Berrino e il capogruppo di Fratelli d’Italia nella Città dei Fiori Luca Lombardi. Un ordine del giorno, che sarà presentato in Regione alla prima seduta utile di consiglio dal capogruppo Rosso, è stato già presentato anche dai consiglieri Berrino e Lombardi in Comune a Sanremo.
“Rifiutiamo un accordo che, come ha già affermato anche il presidente Toti, è stato sottoscritto alla ‘chetichella’ e all’insaputa del territorio sia inaccettabile – dicono i consiglieri - un trattato che ridefinisce i confini marittimi in senso smaccatamente favorevole alla Francia, alla quale vengono cedute ampie porzioni di mare italiano, tra cui un vasto tratto di acque antistanti il confine Italo-Francese di Ponte San Ludovico. Fatto ancor più grave è che il popolo italiano non sia stato informato della firma di questo trattato tanto che un peschereccio sanremese è stato bloccato e addirittura sequestrato dalle stesse autorità francesi.
Le zone cedute alla Francia insistono su di un territorio marittimo chiamato fossa del Cimitero dove è massicciamente presente il famoso gambero rosso di Sanremo, che nel 2008 ha ottenuto la Igp da parte dell’Unione Europea e che di recente è stato inserito nel piano delle Valorizzazioni delle attività agro alimentari e tradizioni locali acquisendo la De.C.O. Denominazione Comunale di Origine. Un genere di pescato molto pregiato alla base della cucina del Ponente Ligure e dell'economia di molte famiglie di pescatori e ristoratori sanremesi che sfruttano questa risorsa creando un indotto notevole, in special modo nei mesi invernali, da dicembre a marzo.
Difenderemo in ogni sede istituzionale il diritto sacrosanto dei nostri pescatori a poter continuare la propria attività che ha per altro indubbie e irrinunciabili ricadute sull’attrattività turistica del territorio ponentino”.