“Abbiamo lanciato l'allarme sul TPL ligure e sul rischio fallimento di RT Imperia ed ecco che all'improvviso spunta una riunione tra l'assessore e i rappresentanti di categoria. Cosa si discuterà in questa riunione? ‘L'acquisto dei nuovi bus’ come dice Berrino? E se si, quali? Siamo alle solite promesse? E sui bus a idrogeno sarà vera la voce di un ennesimo sconsiderato coinvolgimento del Comune di Sanremo come finanziatore e tappabuchi di bilancio?”
Interviene così Marco De Ferrari, portavoce MoVimento 5 Stelle in Regione Liguria, che prosegue: “È ormai una vera e propria lotteria quella a cui noi cittadini stiamo assistendo da anni sul TPL. Quale numero uscirà ora sulle ruote (non del lotto ma dei vecchi e usurati mezzi di trasporto liguri)? Sul 200 avevano puntato i cittadini genovesi con AMT nel lontano 2013 (un numero che il predecessore Vesco aveva previsto come imminente), ma che ancora oggi nel 2016 si attende con ansia. Sette mesi fa i cittadini imperiesi pensavano di poter puntare almeno sul 14 (il numero dei nuovi bus RT a motore tradizionale), ma con un abile gioco di prestigio Mago Berrino è riuscito a non farlo uscire e a far diventare anche questo numero un ritardatario cronico: 2 milioni rimodulati sui bus a idrogeno. E altro genere di numeri li ritroviamo nella bozza del nuovo Piano Industriale per Atp proposto a dicembre:
- 80, i minuti di durata del nuovo biglietto, contro i 110 precedenti.
- 1,4, i milioni mancanti e che l'immobile sindaco metropolitano Doria ancora non trova
- E una non ancora definita percentuale di esternalizzazioni e tagli alle linee domenicali”.
“Insomma – termina Marco De Ferrari - un minestrone di cifre e di numeri alla rinfusa, nel quale si percepisce soltanto una chiara e definita direzione: sperperare fiumi di denaro pubblico, creare disagio e malumori nell'utenza e favorire l'insinuarsi del privato. Noi come MoVimento 5 Stelle non arretreremo di un solo passo e rinnoveremo la richiesta di convocazione urgente della commissione su tutto il TPL ligure perché questo, assessore, non è un gioco di numeri estratti a sorte. Si tratta di un servizio sociale e pubblico, e in quanto tale deve essere costruito su misura del cittadino e a tutela del lavoratore”.