Domani, sabato 30 gennaio 2016, a Diano San Pietro, nell’ambito delle manifestazioni per il ‘Giorno della Memoria’, si terrà l'inaugurazione dell’opera scultorea realizzata e donata dal Gruppo S.A.D.A. dal titolo 'Loro le nostre Madri, noi i loro Figli'.
Spiegano dall'associazione: “Alla presenza di Vera Vigevani Jarach, arrivata appositamente in Liguria per la cerimonia di intitolazione della Piazza nel piccolo Comune di Diano San Pietro, a suo nonno Ettore Felice Camerino, deportato e non sopravvissuto alla Shoah, ed a sua figlia Franca Jarach, una giovane vita desaparecida in Argentina negli anni dell’ultima dittatura del 1976-1983. Insieme alla piazza verrà inaugurata l’opera scultorea realizzata e donata dal Gruppo S.A.D.A. dal titolo 'Loro le nostre Madri, noi i loro Figli'.
Questo è ciò che hanno voluto rappresentare gli otto artisti che si sono riuniti nel S.A.D.A. un sodalizio con un’indissolubile volontà di testimonianza. Hanno risposto tutti all’unisono al progetto di realizzare un’opera che resti a memoria degli oltraggi che l’umanità ha subito e continua a veder perpetrare, hanno creato ed estrapolato ciò che nel loro io più profondo significavano queste due parole: olocausto e desaparecidos. Ognuno in una propria libera interpretazione ha segnato una traccia nella materia, ha impresso le proprie emozioni e la propria idea di valore umano, di DIRITTO UMANO alla Vita ed alla Libertà.
Tema quanto mai delicato, affrontato attraverso gli occhi dell’artista, anche nella realizzazione dell’immagine che sta rappresentando questo evento: due rose intrecciate nel filo spinato. La fragilità umana ,la bestialità della follia, ma resta un segno, resta una testimonianza, rimane la voglia di giustizia per poter credere in un futuro in cui chiunque possa continuare a lottare per sapere, lottare perché la verità non venga seppellita sotto frasi di oblio.
Roberto Prina Antonucci, Tiziano Gramondo, Nives Bonavera, Gianni Calcagno, Riccardo Tomaselli, Aldo Gramondo, Giampiero Borsari, Innocenzo Coppola Jerome, Andrea Costa. Otto scultori ed un fotografo, insieme per l’incontro di Diano San Pietro con la Storia. Insieme per le vittime della Shoah, per i desaparecidos, per i sopravvissuti, per le Madri de Plaza de Mayo, insieme per poter credere ancora nel domani”.