I centri di accoglienza per profughi e rifugiati si sono moltiplicati in provincia di Imperia negli ultimi mesi. Senza toccare situazioni estreme come quelle di ponte San Lodovico a Ventimiglia, in tutta la zona è sempre più frequente incontrare ragazzi provenienti da Paesi lontani, che hanno pensato di trovare qui da noi una vita migliore. Dislocati nel cuore di Oneglia, quindi nella zona che da Piazza Dante porta ai portici e alla Chiesa di San Giovanni, in una sola mattina abbiamo incontrato più di 8 ragazzi provenienti dalla Nigeria, ciascuno in un angolo diverso ad attendere l'elemosina ai passanti.
I ragazzi, che parlano solo inglese, alle nostre domande sulla loro provenienza hanno risposto in questo modo: “ Il nostro gruppo arriva dalla Nigeria. Inizialmente siamo stati destinati ai servizi di Genova, ma non abbiamo trovato nessun aiuto né un posto dove dormire, se non le stazioni o i treni, che ancora oggi sono la nostra casa. Da 8 mesi circa, tutti giorni veniamo ad Imperia al mattino e torniamo a Genova la sera. Siamo scappati dal nostro Paese, prima rifugiando in Tunisia e poi in Sicilia. ”
Ma gli imperiesi della zona cosa ne pensano? Le loro risposte sono molto diverse da quanto ci si potrebbe aspettare, soprattutto perché pronunciate da persone over 60 e liguri per nascita e cultura. “Vedo questi ragazzi dall'inizio dell'estate. Spesso mi fermo a parlare con loro, anche se non capiscono l'italiano e io no parlo inglese, ci capiamo. Dicono di essere qui per raccogliere qualche spicciolo da mandare a casa alle famiglie” ci spiega un passante.
Mentre stiamo intervistando due dei ragazzi nigeriani, ci si avvicina un signore distinto che, assieme alla moglie, ci intima di lasciarli in pace: ”sono brave persone, non hanno mai dato fastidio a nessuno, a differenza di altri che non hanno rispetto di niente”.
E' strano non aver trovato alcun commento negativo, tra quelli richiesti, su una situazione che di per se mostra una certa inciviltà. Che gli imperiesi siano diventati improvvisamente tutti equo-solidali o che abbiano paura che presto, con la crisi economica che sta soffocando l'Europa, potremmo esserci noi a quegli angoli?