“Pensiamo che un'uscita di scena solitamente debba essere accompagnata dal silenzio di chi vi assiste. Nel caso di Amabile, però, non possiamo seguire questa regola. E' di oggi la notizia che il suddetto ha rassegnato le dimissioni dal Cda dell'agenzia regionale per il trasporto pubblico. Ricordiamo ai lettori che lo stesso Amabile era stato cooptato in tale organismo soltanto qualche giorno fa. Cosa è accaduto nel frattempo? Cerchiamo di ricapitolare: Amabile viene cooptato nel Cda dell'agenzia su indicazione della giunta regionale Toti-Berrino. Il pensiero di fondo del duo è che il resto del cda lo voti come Presidente”.
Lo ha detto Pietro Mannoni, segretario provinciale del PD: “Si scatenano numerose polemiche, basate sul presupposto che il modello di gestione di Amabile, sperimentato in RT, abbia lasciato tracce non positive e che, quindi, non sia da esportare a livello regionale. Berrino si difende, attribuendo a Toti la decisione di indicare Amabile nel Cda e dimostrando così un ‘forte’ senso di squadra all'interno della giunta Toti. Nel frattempo il cda si riunisce ed elegge Daniele Enotarpi, privilegiando una scelta di trasparenza ed innovazione alla guida dell'agenzia. I colpi di scena però non sono finiti e, nella giornata di ieri, Amabile esce con un imperdibile comunicato stampa. In tale nota ne ha per tutti: per il centrodestra che governa la regione, che a suo dire (e su questo siamo assolutamente d'accordo con lui) non sa fare il suo mestiere; per il PD al quale, dopo aver riconosciuto il diritto di opporsi (ringraziamo vivamente per la concessione), rimprovera di aver partecipato con un suo esponente al cda RT 2008/2011 e con un altro suo esponente al collegio di revisione di RT nel successivo periodo amministrativo 2011/2014. Vogliamo qui ricordare che negli organi direttivi delle società partecipate è garantita la presenza di esponenti delle minoranze, al fine di controllare e, nel caso specifico, criticare. Quest'ultimo aspetto è stato sempre presente nel modus operandi dei rappresentanti indicati dalle minoranze. La responsabilità delle scelte (sbagliate) resta quindi totalmente nelle mani di chi ha ricoperto il ruolo di amministratore delegato di RT. Troviamo tra l'altro assai inopportuno che, per ricordare tale passaggio, Amabile utilizzi argomentazioni politicamente scorrette e sessiste”.
“In ultimo Amabile – termina Mannoni - si dilunga in una feroce critica dell'agenzia che avrebbe dovuto dirigere, indicandola quale inutile carrozzone. Ma come? Sino a quando pensava che l'avrebbe diretta aveva accettato la cooptazione. Una volta che la sua nomina a Presidente è sfumata prima spara a zero e poi si dimette. Dov'é la coerenza? L'agenzia o serve o è inutile. Nel primo caso si accetta un eventuale ruolo, nel secondo caso no. Questi eventi lasciano in tutti gli elettori liguri un senso di sconforto, riguardo l'attuale giunta regionale. Tale amministrazione si dimostra ogni giorno di più inadatta al ruolo che ricopre, litigiosa al suo interno ed incapace di immaginare una prospettiva nuova per la Liguria”.