Al Direttore - 23 settembre 2015, 17:10

Sanità: la sezione provinciale dell'Aniep interviene in merito al nuovo decreto del Ministero della Sanità

La sezione provinciale dell'Aniep, Associazione Nazionale per la promozione e la difesa dei diritti delle persone disabili, interviene in merito al Decreto Ministeriale che il Ministero della Sanità ha reso noto in queste ore. Anche nella nostra Provincia ci sarebbero pazienti che non gioverebbero di questo taglio alle prestazioni sanitarie.

Sanità: la sezione provinciale dell'Aniep interviene in merito al nuovo decreto del Ministero della Sanità

La sezione provinciale dell'Aniep, Associazione Nazionale per la promozione e la difesa dei diritti delle persone disabili, interviene in merito al Decreto Ministeriale che il Ministero della Sanità ha reso noto in queste ore. Anche nella nostra Provincia ci sarebbero pazienti che non gioverebbero di questo taglio alle prestazioni sanitarie. 

Caro Direttore,

oggi siamo a sollecitare la riflessione sua e degli amici lettori, che non possiamo che ringraziare per l'attenzione e la solidarietà che sempre dimostrate alle nostre istanze, sul Decreto Ministeriale che il Ministro della Sanità, on. Beatrice Lorenzin, ha reso noto in queste ore nella sua versione definitiva, il cosiddetto "Decreto sull'appropriatezza prescrittiva".

Apprendiamo in questi minuti che l'Ordine dei Medici e le principali Associazioni di Categoria degli Operatori sanitari stanno esprimendo, attraverso tutte le sedi, il proprio disappunto per questo provvedimento, e noi in qualità di Associazione tutelante il mondo della disabilità non possiamo che associarci a questo disappunto e non possiamo che esprimere pubblicamente la nostra preoccupazione per le conseguenze catastrofiche che questo scellerato decreto del Ministro della Sanità potrebbe avere sulla popolazione, ed in particolare sulle fasce più deboli.

Il Ministro della Sanità on. Lorenzin, infatti, ha elencato una serie di 208 prestazioni sanitarie, tra cui moltissimi esami di laboratorio di routine, che secondo lei bisogna tagliare in quanto sprechi inutili, costi eccessivi che il Sistema Sanitario Nazionale deve sostenere a favore degli utenti.

In questo elenco sono stati inclusi esami importantissimi per addivenire ad una diagnosi precoce e per prevenire in certi casi gravissime patologie di vario tipo, in alcuni casi anche patologie di carattere oncologico.

Vogliamo ricordare all'on. Lorenzin, che evidentemente sembra averlo dimenticato, quanto afferma la Costituzione della Repubblica Italiana nella prima parte dell'art. 32: "La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti".

Questo provvedimento rischia di compromettere in modo definitivo questo diritto alla salute, che già viene giornalmente messo in discussione dai continui tagli che le varie Amministrazioni centrali e regionali che si sono susseguite hanno messo in opera negli ultimi decenni.

Ricordiamo, in particolare, che oggi la maggior parte dei farmaci, anche alcuni dei cosiddetti "salvavita", sono soggetti al pagamento del ticket, e addirittura taluni di questi farmaci non vengono erogati dal Servizio Sanitario Nazionale e sono a totale carico degli utenti.

Per quanto riguarda gli esami di laboratorio, ci spiace fare notare all'on. Lorenzin che piuttosto che ai presunti "sprechi" il Governo dovrebbe pensare a tutti quegli esami di prevenzione e di diagnosi di gravi malattie che ad oggi il Sistema Sanitario non eroga e che l'Utente deve effettuare a proprie spese presso Laboratori privati.

Stesso discorso vale per gli esami diagnostici, che sono fondamentali nella diagnosi di numerose patologie e che spesso la Sanità pubblica non eroga o eroga solo liste d'attese inaccettabili per un Paese civile membro dell'Unione Europea.

Abbiamo, su questo punto specifico, diversi nostri associati e utenti che sono in attesa, non solo in questa Provincia, di esami diagnostici connessi a malattie particolarmente gravi e talvolta di carattere oncologico anche da due o tre anni.

Abbiamo letto, infine, su alcuni quotidiani nazionali che il Ministro on. Beatrice Lorenzin si sarebbe pubblicamente lamentata della spesa di circa 180 milioni di euro che nel 2014 lo Stato ha dovuto sostenere per i cittadini italiani che hanno dovuto ricorrere alle prestazioni sanitarie all'estero.

Questo dato risulta particolarmente errato se non offensivo nei confronti di tutte quelle persone che, a causa delle lungaggini del sistema burocratico-sanitario italiano, si sono dovute rivolgere a Stati esteri all'interno dell'area Schengen e che hanno dovuto fare fronte a tutte le spese, senza alcun rimborso da parte del Sistema Sanitario italiano.


D'altra parte, nonostante gli annunci trionfalistici dei Governi Letta e Renzi nel gennaio-febbraio 2014, la cosiddetta "Schengen sanitaria", ossia la direttiva europea 2011/24/UE sulle cure transfrontaliere risulta molto spesso disapplicata da parte dell'Amministrazione pubblica italiana.

Infine, ci permettiamo di lanciare un appello a tutte le Sezioni dell'Ordine dei Medici in Italia, alle Associazioni di categoria degli Operatori sanitari e dei Pazienti, e a tutti i Cittadini, affinché venga attivata una raccolta di firme da trasmettere alle massime cariche dello Stato e alle massime cariche dell'Unione Europea perché questo sciagurato provvedimento del Ministero della Sanità venga rivisto e abrogato in tempi brevissimi, onde evitare di compromettere ulteriormente il diritto alla salute per i cittadini e i residenti nella Repubblica Italiana.

Direttore

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