Al Direttore - 23 settembre 2015, 20:14

Camporosso: ciclisti multati dalla Polizia Municipale, la lettera e le rimostranze di un nostro lettore

Camporosso: ciclisti multati dalla Polizia Municipale, la lettera e le rimostranze di un nostro lettore

Un nostro lettore di Soldano, Stefano Bonello, ci ha scritto per segnalare un fatto accaduto nei giorni scorsi a Camporosso:

“Giovedì 17 settembre (la data non era di buon auspicio), intorno alle 14, percorrevo la provinciale della Val Nervia in bicicletta, in compagnia di un mio amico, quando sulla salitella di Camporosso, mentre eravamo ormai in prossimità delle strisce bianche, tre agenti della polizia municipale si sono proiettati sull’attraversamento pedonale posto in corrispondenza di Piazza Bosio Adorni, senza assolutamente accertarsi dell’arrivo di veicoli, forse ingannati dalla silenziosità dei nostri mezzi. Sorpresi da questo comportamento pericoloso, non riuscivamo a frenare per permettere l’attraversamento dei pedoni e proseguivamo per il nostro itinerario. Uno dei tre agenti, rivolto agli altri, pronunciava con aria stizzita la frase: ‘Possono anche fermarsi questi ciclisti’. Io, probabilmente in maniera inopportuna, considerate le conseguenze ribattevo ‘Anche voi potreste guardare prima di attraversare la strada’. Rallentavo ulteriormente, la nostra velocità non era superiore ai 20 km all’ora, mi voltavo, mi accertavo che gli agenti non avessero più niente da comunicarci, e, insieme al mio compagno proseguivo per il giro stabilito. Circa un km dopo, venivamo superati da un’auto della polizia municipale di Camporosso che ci intimava di fermarci. Con nostro grande stupore e sbigottimento, i due agenti ci contestavano l’infrazione dell’art 191 del codice della strada (omessa precedenza multa di € 163,00, ridotti a 114,10 se pagata entro 5 giorni dalla contestazione!). Mi prendevo tutte le responsabilità e pertanto gli agenti provvedevano, palesemente imbarazzati, a verbalizzarmi l’infrazione. Premesso che i ciclisti molte volte sono poco inclini al rispetto del codice della strada, nello specifico si è trattato di un comportamento dispotico ed autoritario ordinando agli agenti di inseguirci e sanzionarci. La nostra buona fede è altresì dimostrabile dal fatto che non abbiamo in alcun modo tentato di nasconderci o di deviare dalla strada provinciale proseguendo tranquillamente il nostro giro, rimanendo, come già detto, esterrefatti dal comportamento irremovibile degli agenti e allibiti da tanta solerzia. Successivamente ho chiesto un incontro con il comandante per chiarire l’accaduto; il colloquio mi ha consentito di esercitare e argomentare le mie rimostranze anche se il dirigente si è dimostrato irremovibile e fermamente convinto del suo buon operato. Ritengo che modificare un’opinione non sia sintomo di debolezza ma di intelligenza. Tra l’altro è buona educazione far accomodare un cittadino, considerato che durante l’incontro sono dovuto rimanere in piedi di fronte al comandante. Un’ultima considerazione: nell’ultimo fine settimana hanno perso la vita due giovani in incidenti stradali sulle strade della nostra provincia; siamo proprio sicuri che sia opportuno prendere provvedimenti così fortemente severi e punitivi nei confronti di cittadini onesti che coltivano le loro passioni?”

Carlo Alessi

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A GENNAIO?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare 2024" su Spreaker.
SU