A fine aprile, Massimo Sartori era stato chiaro. “Al momento, il primo obiettivo del progetto Bordighera è portare Marco Cecchinato fra i primi 100 del mondo”. Probabilmente però, nemmeno il rinomato coach vicentino pensava che tutto si sarebbe realizzato in meno di tre mesi. Invece la bella notizia è arrivata lo scorso lunedì, dopo una scalata continua scandita da una grande continuità di risultati. Ultimo la semifinale al ricco Challenger di San Benedetto, l’ottava da inizio stagione, alle quali si aggiunge la vittoria a Torino.
Risultato: bottino che sale a 525 punti Atp, otto posizioni scalate in colpo solo e un posto da numero 99 del mondo. Un sogno coltivato sin da quando il siciliano ha capito che il tennis poteva diventare la sua vita, ha seguito Sartori da Caldaro alla Riviera ligure e ha fissato la sua nuova base al Bordighera Lawn Tennis Club. “Fino a sedici anni ero il primo a non credere di poter arrivare a certi livelli – ha raccontato in una recente intervista – poi è scattato qualcosa”. La vittoria del 2013 a San Marino l’ha lanciato fra i grandi, ma poi si è assestato intorno alla 150esima posizione e non sembrava in grado di fare di più. Tuttavia, invece di perdersi d’animo ha lavorato ancora più duramente, e oggi eccolo lì, pronto a giocare i suoi primi tornei del Grande Slam e a confrontarsi con i migliori. Un grande orgoglio per lui, chi lo segue e anche il Bordighera Lawn Tennis Club che l’ha visto crescere.
Di top 100 dai campi più antichi d’Italia ne sono passati parecchi, ma il ventiduenne siciliano è il primo a raggiungerli dopo essere partito proprio da lì. “Personalmente sono felicissimo per Marco – racconta il presidente Maurizio Massaccesi – perché è un ragazzo a cui voglio bene. Fra noi si è creato un bel rapporto, si merita tutti i risultati che sta ottenendo. È veramente un gran lavoratore”.
Tra l’altro, Cecchinato si è trasferito in pianta stabile a Bordighera circa tre anni fa, ma vi si era già recato tanti anni prima per un torneo di seconda categoria. “Me lo ricordo bene, arrivò dalla Sicilia apposta e giunse in finale. Perse, ma si intravedeva già che sarebbe potuto diventare un giocatore vero. Ritrovarlo qualche anno dopo a bussare alla nostra porta è stato un grande piacere”. A indicargli la strada uno staff importante, supervisionato da Riccardo Piatti e Massimo Sartori, ma guidato dall’ex davisman Cristian Brandi e del preparatore atletico Umberto Ferrara.
“Da noi – prosegue Massaccesi – Marco ha trovato un ottimo team, formato da persone molto valide. Oltre a essere un coach eccezionale, Brandi lo aiuta anche a livello caratteriale”. L’augurio è che il caso di Cecchinato possa diventare un esempio per i tanti giovani che hanno scelto Bordighera per costruirsi una carriera, a partire da Pietro Rondoni, compagno d’allenamenti del siciliano. “Visto il buon lavoro del team Piatti – chiude Massaccesi – non mi stupirei se Marco fosse il primo di una lunga serie”. Il traguardo è lontano, ma col duro lavoro si può raggiungere.